Silvia stamattina scrive una mail:

“…l’hanno ucciso. Giustiziato? Assassinato? Si possono usare parole diverse, ma il significato alla fine non cambia: Ezio Baldoni è morto. Un uomo che credeva nella pace, nella vita, negli uomini.. Perchè? Perchè deve sempre finire così?

Quando ho letto la notizia… sono rimasta sconvolta, poi sono andata sul suo blog.. a rileggere uno dei suoi ultimi messaggi e ho ritovato la  forza.. la forza per continuare.”

sabato, 24 luglio 2004

LA TERRA, IL TEPORE,. LA MORTE

E’ tornato. E’ tornato il momento di partire.

Da un po’ di tempo la solita vocina insistente tra la panza e la coratella mi ripeteva: “Baghdad! Baghdad! Baghdad!”. Ho dovuto cedere.

Come sempre, quando si prepara un viaggio importante, cominciano a grandinare le coincidenze. E chissà quanto sono segni e quanto le provochiamo noi.

Ancora una volta, prima di una partenza, mi sono sdraiato sotto le stelle, nella Romagna dei miei nonni e della mia infanzia, in cima a Monte Bora, sulla terra notturna ancora calda del sole di luglio.

La terra, sotto, mi riscaldava il corpo. La brezza, sopra, lo rinfrescava.

Lucciole, profumo di fieno tagliato, il canto di milioni di grilli.

E’ qui che da piccolo studiavo spagnolo su un libro trovato in soffitta. E’ qui, davanti a un piatto di tagliatelle, che tre anni fa si è fatta sentire la solita vocina che ripeteva: “Colombia, Colombia, Colombia!”

Si è parlato molto di morte in questi giorni: della morte serena di Zio Carlo, filosofo e yogi, che forse sapeva la data del suo trapasso. Guardando il cielo stellato ho pensato che magari morirò anch’io in Mesopotamia, e che non me ne importa un baffo, tutto fa parte di un gigantesco divertente minestrone cosmico, e tanto vale affidarsi al vento, a questa brezza fresca da occidente e al tepore della Terra che mi riscalda il culo. L’indispensabile culo che, finora, mi ha sempre accompagnato.

http://www.baghdad.splinder.com

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La forza per cntinuare, cara Silvia… il sentimento della Vita che ci chiama a partire per il (suo) Viaggio.

Il rispetto dell Vita, essere consapevolmente suoi figli. Essere e madre, padre e figlii di noi stessi e fra noi… e nei mondi.

Riconoscere, partendo propio da la violenza , rifiutare ogni atto sia pur piccolo di distruzione, manipolazione, sopraffazione. Sempre.

Portare nel cuore la dichiarazione d’amore di Ezio Baldoni e trasmetterla. Lui l’amava davvero la Vita, accettandola anche nella sua visione altra: la Morte.

Denunciare e non condividere una guerra allucinante e le sue condizioni d’ingiustizia e sterminio per lui ha significato conoscerele entrambi: la Vita e la Morte.

Lo ha testimoniato fino in fondo. Davvero.

Questo è Amore.

Grazie…

Ti abbraccio forte

kaapi



4 thoughts on “

  1. Grazie per il tuo commento da me….
    Non conoscevo E.Baldoni prima di questo atroce delitto…ma provo una pena immensa,la provo sempre quando vedo che per qualcuno la vita degli altri conta meno di niente…
    Ciao *

  2. Enzo Baldoni è stato ucciso

    L’Esercito islamico, il gruppo armato che deteneva il collaboratore di Diario, ha annunciato attraverso la tv Al Jazeera l’esecuzione dell’ostaggio

    Enzo Baldoni è stato ucciso dai suoi carcerieri. Si parla di un video, in possesso di Al Jazeera, in cui si vede l’esecuzione a colpi di arma da fuoco, dopo una colluttazione. La tv araba, che ha dato la notizia verso le 23 ora italiana, ha affermato di non volerlo trasmettere per la crudezza delle immagini.

    La notizia arriva dopo una giornata in cui molti segnali inducevano all’ottimismo sulla sorte del nostro collaboratore, rapito una settimana fa. A quanto si apprende dal comunicato dell’Esercito islamico che lo deteneva, l’esecuzione è stata determinata dal rifiuto del governo italiano di ritirare i militari italiani dall’Iraq, come richiesto nell’ultimatum di 48 ore che scadeva ieri alle 18.

    da http://www.diario.it

  3. Ciao kaapi, non hai idea di quanto mi abbia fatto piacere vederti arrivare in piazza, è stato bello incontrarti, dare un volto alla tua voce, sentire la tua vicinanza…
    grazie! ne avevo bisogno! un bacio
    Falco

  4. IL TESTAMENTO DI ENZO

    “Voglio che si rida – avete notato? Ai funerali si finisce sempre per ridere: è naturale, la vita prende il sopravvento sulla morte – . E si fumi tranquillamente tutto ciò che si vuole. Non mi dispiacerebbe se nascessero nuovi amori. Una sveltina su un soppalco defilato non la considerei un’offesa alla morte, bensì un’offerta alla vita.
    Verso le otto o le nove, senza tante cerimonie, la mia bara venga portata via in punta di piedi e avviata al crematorio, mentre la musica e la festa continueranno fino a notte inoltrata.
    Le mie ceneri in mare, direi. Ma fate voi, cazzo mi frega”. e.

    Postato da pinoscaccia alle ore 21:37 |

    da: http://www.pinoscaccia.rai.it/torre/

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