“C’è una foto con qualcuno (io), ma non guardare “chi” (me) , guarda vicino, guarda il Cielo…”
Classificare e dividere, come se gli Esseri umani fossero superiori alle Pietre o alle Nuvole. Una proiezione di separazione che, riprospettata su piani social-politici, potrebbe diventare razzista e nazi-fascista? Non m interesso (più ) di politica, mi sforzo di non ignorarla e, piuttosto, non riesco a non indignarmi. Si tratta di priorità, sia nelle relazioni personali sia nelle relazioni sociali.
Si tratta di responsabilità. Bisogna farsi qualche domanda, del tipo: questa azione procura sofferenza a qualcuno? Ne posso fare a meno, e ci potrebbe essere una alternativa?
In fondo, che sia una questione di immaginAzione e di Libertà inseparata (mia/tua/nostra/vostra/loro)? Si tratta, di aprire la visuale, di ampliare lo sguardo? E, di non farsi i”cazzi propri” come se gli altri (in senso lato: persone, popoli, paesi, razze e mondi) non esistessero?
Che poi, “i cazzi, o fatti, nostri” visti con uno sguardo limitato ci condizionerebbero, ci renderebbero schiavi, diciamolo!
Per vedere chiaro, bisognerebbero essere in pace, dentro di noi, con noi stessi e conoscere la nostra Oscurità. Come, altrimenti, potremmo vedere, in quel Buio? E, cosa potremmo vedere se non le nostre paure ed i nostri rancori proiettatti su qualcuno o qualcosa d’altro, fuori di noi?
E’ lo spettacolo inconsapevole, il film di una vita non vissuta, l’illusione di una realtà apparente, recitata inconsapevolmente (una trappola individual-sociale).
Però, la possibilità di risveglio c’è… ma non si compra, ci vuole l’intento di cambiamento, di risveglio ( non rifugiarsi in compensazioni)!!!
Ed allora, dai … ! 🙂
Grazie, sempre.
NPAL DIARY 01022018 (in progress)
(Ispirato da un post di Simona Emme) ☺
*** (foto dall’Archivio NPAL, tratte dal web, per ora non ho preciso riferimenti. Grazie :-))