Doppio Zero (1 0 0 )

20 . 11 . 2021

Proprio oggi, mettendo a posto una libreria vetrina, in seguito al crollo di un ripiano, ho trovato questa foto, ed un appunto sul retro. E’ quello che resta di un quadro mancato, quello che mi avevi chiesto tante volte, anticipando un regalo.

No, non l’ho mai dipinta quell’immagine del Resegone, traducendo uno schizzo veloce: il paesaggio dalla finestra della nostra casa di Valghegrentino che tu e Renata avevat ristrutturato e restaurato con tanta cura. E, vi avrò certamente deluso entrambi, anche se non me lo avete mai detto.

Nella vicinanza che oggi sento con te e con lei, rinnovo la mia richiesta di perdono sia a voi, per tutto quello che non ho inteso, riconosciuto e rispettato, sia a me stessa, per non “essere (stata) abbastanza”.

Prima o poi, arriva sempre un momento nella nostra vita in cui ci si accorge dell’amore che non si è riconosciuto, e non fa differenze se dentro o fuori di noi, in fondo quel confine fra me e voi è (stato) una opportunità per affidarsi all’infinito. Ed oggi, cerco di farlo.

Tanti auguri, papà Carletto, per il tuo centesimo compleanno, per questo e tutti gli innumerevoli nostri incontri in-visibili, di noi tre ed oltre, per sempre.

Grazie.

Carluccia

N.B.: certamente questa foto non supplisce al quadro. Ho scritto nell’elenco delle priorità: un acquarello del Resegone, accompagnato da un “raccontino” che, proprio ora, sta comiciando a sussurrare. Ho già preparato un foglio adatto (A3), ed un quadernetto (dei tuoi) 🙂

post da scrivere (in divenire)

27 e 28 . 11 . 2021

Sono tornata a scrivere, qui. Troppo poco sarà per un vero e proprio post completo? Sì, probabilmente.

Quindi, cominciamo a percepire la continuazione del precedente post in sospeso. In fondo, la causa della provvisorietà potrebbe essere non solo nella precarietà impermanente della nostra natura, e riflettersi nella bellezza della sospensione che come un filo sospeso su un burrone non respinge il raggio di sole abbagliante; si offre al vuoto ed alla luce.

Se la percezione cambia, ed accetta di dialogare con la paura riconoscendola, un’ offerta potrebbe non essere un sacrificio ma una meravigliosa trasformazione.

Non potrai vedere se non cambi punto di vista, dove il paesaggio e’ cambiato, cambia . . . E cambierà.“

L’abbaglio è stato criminalizzato. “Stai attento agli abbagli” che fa il paio con ”Stai attento alle illusioni”.

Piuttosto, direi invece di stare attenti e presenti nell’intento, non solo a quello dichiarato ma alla sua ombra: quella che rivelandosi ci aiuterà a riformularlo, incluidendo nel nostro “anelito a riscuotere un risultato” tutte le paure, i condizionamenti e le aspettative da liberare. Così, l’intento in divenire, avrà una strada da percorrere e noi cammineremo in buona copmpagnia veritiera , non di una pretesa di risultato ma di un percorso di liberazione (magari imprevedibile.)

Non so se son stata abbastanza chiara, scrivendo. Ed allora scrivo:

“Benvenuti !”

agli abbagli ed alle illusioni, magari lo continuerò a dire senza troppo aprirmi alle aggressioni ed alle tempeste, oltre i miei limiti. Ma come non ascoltare ? Qualcosa o qualcuno, invisibile, sussurra

Quello che deve accadere, accade!”.

Ed allora, pronti e via . . . Via!

P.S.: la foto narra di un incontro nel Deserto Meridionale dei Gobi. Non si intende, con gli occhi fisici, se Cammello o Cammella) stia sorridendo o avvertendomi che, mi sono avvicinata troppo. Un sorriso non esclude nessuna comunicazione, no? Ricordo che stavamo aspettando di partire in carovana, allineati. Ed io ho partecipato a piedi mentre la Creatura ruminante e meravigliosa alla quale ero stata assegnata camminava vicino a me mentre parlavamo, fitto fitto fra noi.

Era il 2017. Non ha ancora superato l’imbarazzo di cavalcare o cammellare (nessun ruolo da sottoposti/sovrapposti). Eppure, qualche volta, l’ho fatto, liberamente e per neccessità (vera o presunta).

In entrambi i casi, cammellare in groppa o a piedi, la connessione fa la differenza, per un allineamento ed un dialogo silenzioso o sonoro, una vibrazione che avvicina i punti di vista di due creature, addirittura unendoli e cancellando differenze e distanze (presunte). E’ cambiato il mio sguardo?

Grazie.

NPAL (Nomadic Provisional Art-Life), ” Meeting”, Southern Gobi Desert, 2017

(continua – in progress)

Nuovo?

A Chi?

Vorrei scriverti una lettera, perchè vorrei parlarti, ma non si può. Siamo confinati per lockdown (Covid 19 Virus), o almeno così crediamo.

Vorrei parlarti, sì. E’ come se mi avesse colpito un fulmine. E se l’ha fatto, è accaduto, intensamente ma dolcemente, nel senso che non ho sentito un colpo ma . . . luce. Ammesso che la luce si possa sentire, nel senso di feeling o di abbaglio, sono in questo chiarore forte ed evanescente, cioè in movimento, non stabile.

Vorrei scriverti una lettera, non un messaggio (whatsap o sms) e o una email. No, proprio una lettera, scritta su carta, magari con un disegnino, non esplicativo, ma che si manifesti di per sé, sul foglio. E, che sia nella sua libertà indipendente, come la meraviglia. 🙂

Forse, non una lettera vorrei scriverti. Piuttosto riconoscere uno spazio, che sia ponte fra te e me, noi, o addirrittura un burrone per perdersi e cielo per volare ( via, da soli ed insieme, un sentiero per aria, non qualcosa da possedere in terra). Qualcosa da condividere ma non per obbligo, per scoperta di un viaggio che già incominciato perda il suo programma (se mai lo abbia avuto).

Adesso che la libertà sta cambiando suoni e colori, s’assottiglia nel tempo (breve o no, chissà) che ci resta, ci incontra diversamente , diventa essenziale e senza fronzoli nè aspettative. Libertà libera da definizioni, di esser quello che è e che non è stata finora.

(continua – in progress 29042020)

Immagini:

NPAL LAb 2015-16 Findhorn Foundation – “Così vicini all’Oceano ed alle Stelle” – “So close to the Ocean, the Moon and the and Stars”)

(continua – in progress 29042020)

Cin Cin . . . !

“E’ Notte, lo sai?”

Quando siamo nella cosiddetta Notte dell’Anima, non sempre ce ne rendiamo conto. Forse, proprio perché, alla fine, non c’è proprio nessun conto, nessun controllo che possa portarci via da lì?

Siamo  in quell’Oscurità profonda,  non troviamo luce o riferimento che ci possa aiutare, o almeno orientare, verso l’uscita.

Ed allora, che si fa?

 

“Non si tratta di fare conti o controlli, confronti e strategie…

Così non ne usciresti mai (!) ma, se veramente vuoi uscire nella (tua) vita  vera,

ce la farai …!”

 

 

Ci sono tante Storie, o Tales ,  che trattano del Percorso dell’Eroe. Ed, uno dei primi (the best) loro  messaggi  sento, essere che   l’eroe possa  essere chiunque (o “qualunque “altro”, in noi ed intorno) abbia l’Intento di fare quel percorso (attraversare l’Oscurità alla quale appartiene e scoprirne la connessione alla Luce).

NPAL  Diary & Meeeting , Mongolia 2017

 

 

Da qualche giorno, NPAL, nella sua limitatezza e semplicità, sta diventanto  NPAL Storytales & Storytellers. Sta andando verso la liberazione di uno Spazio che possa accogliere, e rilasciare, Storie/ Tales e condividerle.  Benvenute/i… (Storytales and Storytellers)-

Quindi … Cin Cin… (celebrating) 🙂

 

 

“L’Intento è vivo, non bloccarlo , non conservarlo, non controllarlo.

Lascialo vivere con te, nutrilo e …lascialo respirare, diventare.

Liberalo…!

 

NPAL Diary &  Meeting

 

 

 

NPAL 2704018 – (continua/in progress

No Worries . . !

Stai tranquilla con le cose che ti succedono. L’ultima volta Bruno ricordava il fatto che tutto ciò che ci arriva lo abbiamo causato noi ed avendolo creato noi, siamo anche in grado di sopportarne il giogo.  Buona domenica.  Baci.”                                                                                                                                                                                                  

  

*1.

Un messaggio che ha una sua precisione. Impeccabile. Lascia una scia e tu se vuoi, puoi ascoltare, seguire, restare. Senza esclusione . . .

Trovare nelle distanze ponti, nel Silenzio, il Canto nell’Assenza la Presenza… Vivere e morire, rinascere a te tesso/a, inseparato/a?!

Grazie, sempre 🙂

*2.

NPAL Diary & Journey, in progress, 0406017, – Here /Elsewhere

***

 *1.   NPAL diary & Journey. “Mask’s Vision”, Lerici 2013

*2.   NPAL Presence/Absence (Mask), Aries and Tauros Garden, Fhindorn Foundation 2013/2015

5 . 6 . 017

Sopportare, non mi è piaciuto, anzi,  come sottilmente egoico ed agente di complicità, l’ho spesso sentito. Una complicità ad un sistema in cui ognuno ha un suo posto, assegnato, chissà, per nascita, karma o altro. D’accordo, volevi il “posto fisso”? Questo lo è.

In realtà (quella non per forza convenzionale), la fissità totale è … improbabile, o forse neanche esiste. Tutto (proprio tutto?) si trasforma, in modo più o  meno visibile, o addirittura in modo invisibile (dipende dallo sguardo?), quindi mica può restare fisso ed identico, no?

Preferisco l’esperienza della resistenza a quella della sopportazione, perché la sento più profonda, a creare ponti fra quello che succede “fuori” e quello che sentiamo dentro, ad esempio la ribellione, all’ingiustizia, al dolore al tradimento (e qui, ci sarebbe anche un’altra storia, inerente al cambiamento …).

Dici:  “Resilienza, allora!”

Nel senso, che resistere non sia uno sforzo? Riconoscere le risorse (nostre ed altrui, dentro e fuori) soprattutto quelle non riconosciute, e liberarle? Se sopporto, o mi sforzo, ostacolo il cambiamento (dentro e fuori di me)? Liberare le risorse dai condizionamenti precede la loro attivazione ( a volte si auto-attivano, quando sono libere di farlo)?

Ciò che evita lo sforzo consente il cambiamento in  funzione di un Intento (aggiornato, via via, sul riconoscimento di ogni paura, condizionamento, schema della personalità, ecc.)?

(Oh, so many questions!)

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*3.   NPAL Diary & Journey, 2015/2017

Grazie!

NPAL Diary & journey, Dialogue, 0506017 (in progress)

– (continua).

Non solo (a me).

*1.

Questo è un posto a cui appartengo, ma non è al posto che appartengo veramente.

Appartengo a ciò a cui il posto stesso appartiene. Ed è un’appartenenza,  che sto scoprendo o che si sta rivelando. Non solo a me, si sta rivelando . . . . Perchè?

Siamo indivisi, e scoprirlo è un percorso.

Sì, è un percorso e , come tale attraversa e si fa attraversare, oltre  (o nonostante), le parole, le aspettative e , soprattutto, oltre ogni catalogo o catalogazione . . .

 “Si tratta di affidarsi, e non di con-trattare . . . “

Dicevi, come una Nuvola nel Cielo. Sussurrava il Vento.

Sì, le  Nuvole sussurrano, altrimenti come potrebbero cambiare forma… ?   Il Vento le attraversa mentre insieme cantano.  Oltre è un luogo (o non-luogo) esiste, non è speciale.  Lì, non è dove sei di più ( o meno) , ma senza misura sei , così vicino al Niente che ancora temi (?).

   Oh,  (mi) fai delle domande meravigliose, non sono inquisitorie.  Sono un dono, aprono mondi da esplorare.

*2.

Ti ringrazio.

o

E,  questa gratitudine è una chiave che apre la mia porta chiusa, e chiude la mia porta aperta.  Libera (me ) da paure ed entusiasmi (chiusure & aperture), riconosce il confine.

Il confine,  esiste?

Vivrò ancora, con me e con te, per scoprirlo.

E tu, invisibile, trasformerai ogni domanda. Fino  fondo, là dove non c’è misura o fine separata da un altro inizio.

Grazie. 🙂

*3.

*** 1, 2, 3

NPAL  diary & Journey –  Gobi Desert & Elsewhere, Summer 2015

(in progress – 1705017)

“Abbiamo tanti legami con luoghi dove abbiamo vissuto che ci sembra più facile, lasciandoli, lasciare noi stessi.”  –  Marguerite Yourcenar

Don’t worry . . .

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1.

“Non preoccuparti!”

Invece, se la preoccupazione è dentro di te, in te, bisogna occuparsene.

Il verbo “occupare” mi ha sempre affascinato, perché ha, in sè, due opposti (o contrari apparenti): essere occupato nell’impegno, fuori e magari pure dentro,ed essere occupati da altri od altro, fuori ed anche dentro.

Quante sfumature in questa apparente contrapposizione, uniscono gli opposti! E, quanti interrogativi.

Essere impegnato in un lavoro, in una attività, in una passione, fuori o dentro , senza separazione (dentro/fuori( ovunque (tempo e luogo)? Essere occupati, tenuti in pugno, controllati da altri o altro, fuori (e magari fin dentro di noi, in fondo) e o essere inconsapevolmente occupati, condizionati,  controllati,  manipolati da parti di noi, dentro, che agiscono, spesso a nostra insaputa, sottomettendo le altre parti (di noi) ed, a volte, persino l’anima?

“Alla mia età veneranda, sto scoprendo, anzi sono scoperta da Spirito Bambino e, mi chiedo sorridendo se tutte quelle divisioni dalla mente (mia ed altrui) puntigliosamente definite, esistano, o se esistano  solo come differenze di sfumature. Come se,  fra due opposti, esistesse una gamma di tonalità  in divenire, viva, libera da ogni nostra di controllo, che trasformi continuamente gli opposti e la presunta separazione in altro da sé stessi, (e da “noi”), esprimendo una distanza. Una distanza, una terza possibilità , a sua volta, possa espandersi come creatura differenziandosi e comunque, restando inseparata in connessione con la sua ( e nostra) Origine.

E, di fronte a questo miracolo in divenire, all’alba ed al tramonto, puoi stare in silenzio, ad ascoltare.

Storie arrivano, ti confortano e, quando sarai abbastanza confortato/a, o anche solo un pochino sollevato/a, cambieranno sconfinando. Forse potrai trovarti in un altro paesaggio, in un’altra storia. No, non cercare di classificarla, di darle titolo o di venderla. Non è tua e va, va…. Continuerà. Potrai seguirla? Chiediglielo e, chieditelo.

E, magari partirai, o sarai già, in Viaggio!”.

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2.

“Ora. ti chiedo: chi sono?”

“Sei un artista! Perché non lo vuoi ammettere?”.

“Lo sai quanto io resti perplessa o infastidita, per questa parola… Sto cercando il perché, da tanto. Intanto lasciami dire : mi sento , più che altro, una semplice cantastorie ma, da come sento, non sono io, son le storie a cantare … Sì , e le ringrazio, sempre! .

E, ti chiedo di nuovo (sai già, a quale proposito).                                                                                  Sono un canale (di racconti e d’immagini che non sono mie, arrivano e vanno)?                Come un Bastimento raggiunge la Riva, ci raggiungono e poi, ci lasciano, ma sempre fra noi, l’Oceano . . .” 🙂

Grazie grazie, sempre.

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3.

  1. NPAL Diary & Meetings,  Mongolia, August 2015

2.    NPAL Diary & Journey – Provisional Installation, Milan 2014

3.    NPAL Diary & Journey – HorseS and Infinity – Mongolia , September 2015

*** OCCUPARE: (click)  (Enciclopedia Treccani Vocabolario)

NPAL (this Word or Another One)- – – 12022017 (in progress).

FEBBRAIO 13, 2017

La parola “Silenzio” è abusata? Basta pensarla, sussurrandola e svanisce nel suo significa? Ma cosa intendi per stare in Silenzio?

“Non assenza di suoni, assenza di pensiero e giudizio!”

Ah, be’.  Tutta un’altra storia. Se ti dico di stare zitto, non sono in silenzio, quindi… come posso ascoltare il tuo?

🙂 Grazie.

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4.   TheSpeculatingRook  – free hand machine embroidered Goat cushion cover.

**** SILENZIO (click)   (Enciclopedia Treccani Vocabolario)

          BE’ (click)   (Enciclopedia Treccani Vocabolario)

NPAL Diary – “This Word or Another One” – 13012017 (in progress)

FEBBRAIO  14, 2017

Una Nota, in attesa che si sviluppi (click)

(in progressssss)  🙂

InfinitaMente

“Contemplare è una (non) forma di neutralità. “

Insomma, contemplare senza un perché, senza un’aspettativa, senza un tornaconto o un ritorno.

Stare lì, stare qui, senza un preciso scopo. Soltanto stare qui. Ed è tanto (senza confine).

“Non dare misura all’Infinito, Amore (mio & tuo)”

Nostro,  non è una misura, una specialità, un possesso un’organizzazione. Semplicemente, è non-separazione. Sentendo la pacifica assenza (di chi, di cosa?).

Grazie 🙂

Sto partendo, pe Terre lontane, agognate, per la conclusione e, forse,  l’inizio di un’altra fase di vita . Il mio non-testamento testimonia una difficoltà a stare qui, ed anche, a cogliere il volo, perché ancora non capisco la differenza fra  qui e stare oltre (se).

Così, mi perdo, comunque,  e mi ritrovo nel Viaggio.

“Partire è un po’ come morire.” 

Parto per la Terra dei Nomadi Guerrierieri/e, Iniziando dalla capitale in movimento (accampamento nomade) , in trasformazione.

Partire è stare in un nomadismo che segue spostamenti geografici ma è stabile alla Radice?!

Nessuna contrapposizione fra restare e muoversi, se si riconosce il processo di trasformazione a cui tutti apparteniamo.

Thanks, again.

Dicevi:

“Tornare a casa è restare qui, ora.

Non esiste un prima ed  un dopo, un qua e là, separando nella visione te  (me. chiunque) dall’ infinito”.

 

(anche la congiunzione (“e”) invece dell’opposizion  (o””) potrebbe essere separante?

Prima & Poi

Prima, stavo per aprire una pagina di Word per scrivere, ed invece, ho aperto questa pagina del blog. Ora,  sto scrivendo qui.

“Descrivere un avvenimento senza commenti o giudizi”.  

E’ possibile.

“L’Acqua è libera. Non portarla, per forza, al tuo Mulino”.

Emotivamente acquatica, mi muovo serpeggiando, fino a quando non a caso, cado. Magari precipitassi!

La caduta nega l’esplorazione del precipizio. Saltare non è una destrezza per arrivare dall’altra parte. E’ la conoscenza del precipizio, da subito, da adesso.

Nessuna preparazione per saltare facendo qualcosa di speciale. Nessun punto d’arrivo, e forse neanche di partenza.

L’esplorazione del precipizio, nell’Ombra fitta di chi sono stata, sono e sarò. Nessuna etichetta, giudizio, colpa o giustificazione.

Nessuna separazione (presunta.).

“Tant’è.  Addavvennì . . . !”

La Radice palpita, ed è viva.

NPAL diary & Meetings 09082015

Tutto fluttua

“Tutto fluttua, soprattutto quando sembra fermo o immutabile.”

C’era una volta, e non c’era. Eppure, qualcosa c’è. Se (la/o)   lascio accadere e le/gli  riconosco la libertà di manifestarsi come e quando sarà, forse non (lo/la) riconoscerò, mai più.

Eppure, se sto nella sensazione libera dall’aspettativa e dalla paura di ciò che “deve o non deve accadere”, comincio a sentire, a sentirlo, a sentirti e non è certamente come avrei voluto.

Invece, la libertà che sento  (da te, da me, da noi,da loro da …) è quella che ho sempre cercato, senza neanche saperlo!

E’ libertà libera da riferimenti, come l’amore. E, mai come ora,  liberaMente ti sento, mi sento, vi sento.

Un paesaggio di nuvole in viaggio, una porta ed una chiave in altre forme, un portale che s’apre su un confine inesistente (presunto confine secondo una percezione separata, divisa & nella divisione).

Ohibò  🙂

Grazie.

NPAl Diary 1307015 (1 – in progress)

Quella Voce.

“Poco prima di svegliarmi, a volte sento una Vocina” le dissi, forse con tacita richiesta di complicità.

“Una voce,  ma di chi era?” chiese  la Nonna in  quel modo allusivo ad un segreto, a qualcosa che lei in fondo conosceva bene, ma non si poteva descrivere. Spesso, quando rispondeva alle mie domande ed anche quando mi chiedeva qualcosa,  aveva quel tono.   Cosa stava accadendo? E, cosa era accaduto, cosa sarebbe accaduto, poi?

“Voglio andare nelle Highlands!” 

NPAL Tales & Diary (in progress 01 04 015)

– 01 continua

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7 . 4 . 015

Cosi’ avevo sentito. Forse, proprio l’ascolto porta al sentire in modo profondo, qualcosa che non  sia  una necessità’ o un sogno, piuttosto una realtà ?

Come se improvvisamente,  fossi già “lì'” da sempre (nelle Highlands del mio cuore). ..

Grazie!

NPAL   Meetings  & Diary (in progress  0705015)