A proposito di Silenzio e d’Acqua . . .
(c l i c k )
https://boscoparlante.com/2013/06/20/a-pioggia/
NPAL Memory & Mistery 2006014
A proposito di Silenzio e d’Acqua . . .
(c l i c k )
https://boscoparlante.com/2013/06/20/a-pioggia/
NPAL Memory & Mistery 2006014
( c l i c k )
http://rutube.ru/video/9737e3d34bc2470d6d0c0ee4dce871d4/
“c a p p a c i b i (k c b ) s o l o q u i “: http://www.boscoparlante.com”.
Tornare al silenzio del blog, ascoltare le voci … Qui ora!
(da scrivere sulla pagina fb).
Nel blog torno a intermittenza. Here, no “I like”, sudden flashes … no negation and contraposition.
Gratitude 🙂 to each Master (including no-Masters 😉 These & Those in separated (no time, no time).
foto di Sergio Pancaldi – Topok – Trieste, Settembre 2013
Buongiorno! (appena sveglia, nella Cucina dei Gatti, e dei Topi, Sognanti)
Grazie Pank 🙂
NPAL Meetings & Memories 2006014
(in progress – continua)
Long and Waste Years
It’s been such a long long time
Since we loved each other and our hearts were true
One time, for one brief day, I was the man for you
Last night I heard you talkin in your sleep
Saying things you shouldn’t say, oh baby
You just may have to go to jail someday
Is there a place we can go, is there anybody we can see?
Maybe it’s the same for you as it is for me
I ain’t seen my family in twenty years
That ain’t easy to understand, they may be dead by now
I lost track of em after they lost their land
Shake it up baby, twist and shout
You know what it’s all about
What are you doing out there in the sun anyway?
Don’t you know, the sun can burn your brains right out
My enemy crashed into the dust
Stopped dead in his tracks and he lost his lust
He was run down hard and he broke apart
He died in shame, he had an iron heart
I wear dark glasses to cover my eyes
There are secrets in em that I can’t disguise
Come back baby
If I hurt your feelings, I apologize
Two trains running side by side, forty miles wide
Down the eastern line
You don’t have to go, I just came to you because you’re a friend of mine
I think that when my back was turned
The whole world behind me burned
It’s been a while
Since we walked down that long, long aisle
We cried on a cold and frosty morn
We cried because our souls were torn
So much for tears
So much for these long and wasted years
Il rif di ” Ring them Bell” ritorna, tanti anni dopo?
Ogni performance di Bob Dylan segna la mappa a cui fa riferimento, come se scrivesse sulla stessa mappa celata in ogni canzone . . . Ogni versione della stessa canzone cambia, e ritornerà cambiata Riporta sempre a quella Mappa, a quel segreto, a quel patto, a quella missione; (ritornerò cambiata?).
In ogni sua performance segna, una versione dopo l’altra, che il tempo a passare non è quello misurato dall’orologio, controllato dal conto dei minuti, delle ore e degli anni. E’ un altro, è altro. Innanzitutto, è una testimonianza viva, come le stagioni, la pioggia… e i fulmini. E, lo è proprio in quel momento. lì. Grazie
http://grooveshark.com/s/Ring+Them+Bells/3YkFZX?src=5
Ring Them Bells
Ring them bells, ye heathen
From the city that dreams
Ring them bells from the sanctuaries
’Cross the valleys and streams
For they’re deep and they’re wide
And the world’s on its side
And time is running backwards
And so is the bride
Ring them bells St. Peter
Where the four winds blow
Ring them bells with an iron hand
So the people will know
Oh it’s rush hour now
On the wheel and the plow
And the sun is going down
Upon the sacred cow
Ring them bells Sweet Martha
For the poor man’s son
Ring them bells so the world will know
That God is one
Oh the shepherd is asleep
Where the willows weep
And the mountains are filled
With lost sheep
Ring them bells for the blind and the deaf
Ring them bells for all of us who are left
Ring them bells for the chosen few
Who will judge the many when the game is through
Ring them bells, for the time that flies
For the child that cries
When innocence dies
Ring them bells St. Catherine
From the top of the room
Ring them from the fortress
For the lilies that bloom
Oh the lines are long
And the fighting is strong
And they’re breaking down the distance
Between right and wrong
NPAL Memories & Meetings – Pollution – 1806014
Seguiranno, poco a poco, in progresss nei commenti altre versioni live.
(in progress – continua)
[youtube https://www.youtube.com/watch?v=aDX0dfCJ7C4&w=560&h=315%5D
Un’alga … quella! Era in una storia, diventava ponte, una connessione.
Allora, non immaginavo. Ora sì, resta un’immaginazione, in una trasformazione della percezione che focalizza non il bisogno ma la connessione, non quella, in particolare, ma ognuna.
Grazie.
NPAL Meetings & memories – Now Here 1806014
http://www.youtube.com/watch?v=1C_40B9m4tI&list=FLS3Df5cVq26qcY6jm-LfVRA&feature=share&index=77
P.S.: la lirica è pubblicata nei commenti .
http://www.youtube.com/watch?v=HMGBzl6Dvcc?list=RDHMGBzl6Dvcc&w=560&h=315
http://www.youtu.be/HMGBzl6Dvcc
“Not dark yet live” version live 2013
Shadows are falling and I’ve been here all day
It’s too hot to sleep time is running away
Feel like my soul has turned into steel
I’ve still got the scars that the sun didn’t heal
There’s not even room enough to be anywhere
It’s not dark yet, but it’s getting there
Well my sense of humanity has gone down the drain
Behind every beautiful thing there’s been some kind of pain
She wrote me a letter and she wrote it so kind
She put down in writing what was in her mind
I just don’t see why I should even care
It’s not dark yet, but it’s getting there
Well, I’ve been to London and I’ve been to gay Paree
I’ve followed the river and I got to the sea
I’ve been down on the bottom of a world full of lies
I ain’t looking for nothing in anyone’s eyes
Sometimes my burden seems more than I can bear
It’s not dark yet, but it’s getting there
I was born here and I’ll die here against my will
I know it looks like I’m moving, but I’m standing still
Every nerve in my body is so vacant and numb
I can’t even remember what it was I came here to get away from
Don’t even hear a murmur of a prayer
It’s not dark yet, but it’s getting there.
Oh yes … ho sempre avuto difficoltà a scrivere, e dire, quello che sento per Bob, anzi per la sua voce, per la sua voce, forse indipendentemente da quello che canta .
Non ho mai conosciuto l’inglese e, quando ho cominciato ad ascoltare Bob a 16 anni, ed anche ultimamente, negli ultimi anni lo sto studiando, è così: quando sento cantare o parlare Bob sento un Suono. Come Quando, poco fa, un vento tempestoso scuoteva alti alberi, qui di fronte alla finestra, ho ascoltato il canto senza parole, così simile al silenzio ed al fulmine. Quello che ho sentito allora, mi accompagna anche ora e sempre. Quindi, accetto questa difficoltà ad esprimermi, è stata ed ancora è, una via di accettazione del mio limite, così sempre in bilico, come sono, tra emozione e voler comprendere e riconoscimento del mistero di una distanza insondabile. Credere fino ad un certo punto eppure aver bisogno disperato di totalità, Per tanti anni, soprattutto quando ero davero persa, la sua voce è stata una guida per me. Ascoltarla mi riportava veso casa, chissà dove. Oh yes, ho avuto, ed ho altre guide ma ancora sento, tutto il sostegno avuto fin qui, e le maree ed i naufragi, giù a toccare il fondo, tante tante volte. E poi, risalire alla terra, ma sempre aver bisogno di profondità ed abisso, da felicità a condanna, o viceversa.
Guide e maestri … dentro, fuori ed altrove, sono Uno . E questo Uno ha la sua voce, (quella di Bob). Quella voce che son tante voci. Altre, altre voci! Ascolta. Ascoltala, una voce che scompare… si assottiglia al nulla… e risorge e va ad onde, a scivoli, a precipizio verso l’oceano.
Mi racconta delle maschere indossate e tolte per scoprirne altre, mi racconta di venti storici e non, di identificazioni a cancellare, il percorso dall’illusione al nulla, maI niente scontato, niente catalogato. C’è sempre un margine non scritto, vuoto, per scivolare via e non capire secondo il catalogo, il giudizio. Un sorriso che si fa pungente, un urlo che si sottrae alla prgione, la conosce bene. “Vai se vuoi, se no resta, tanto non cambia, forse.” 🙂 Testimoniare i segni e le ferite, e oltre la speranza, stare qui. Affidarsi al posto assegnatoci in quella Mappa misteriosa, terrestre e celeste, multidimensionale. Che sia un n posto provvisorio secondo questa nostra visone separata, una parte sola … da scoprire inseperata?
Nella voce di Bob, amo i “segni a scomparire” , le incrinature dalle quale filtra la luce (citando Cohen). Attraverso una penombra sempre più lontana dalla separazione fra ombra e luce, let’s go … Grazie, many tears, now…
NPAL Meetings & Void, Venice Biennale 2013
(in progress- continua)
“I accept the chaos, I am not sure whethwer it accepts me.” – Bob Dylan
Antoine Bruy – Scrublands Project
Differenze:
tra Caos e Disordine
Vuoto ed estetica decorativa del Vuoto
Che fa differenza è la vita che fai, non il risultato estetico … ?! 🙂
NPAL – kc barnabei , Daily Diary
Many reflections
NPAl Dairy Diary, Meetings 1206014
(in progress – continua 2)
“When man looks for experience he becomes the body.
When he looks for knowledge he becomes the mind.
When he looks for God he becomes the Heart.
When he looks for Truth he becomes Nothing.”
~ Mooji – June 2014
NPAL – Kc barnabei – Findhorn Foundation 2012 – Bridge
Che sia possibile distinguere “cercare ” da possedere e “diventare “da identificarsi (sembrare, rappresentare), soltanto quando si diventa Niente ?
Diventare il corpo, la mente, il cuore e niente …. un bel percorso di desertificazione, nessuna forma, nessun tempo nè spazio.
E, mi sembra, solo il percorso, soltanto il percorso non il risultato del percorso, sotto forma di eventi o incontri, possa essere fuori dallo slogan, dalla parola d’ordine…dall’auto-rappresentazione.
Quel percorso che non è “nostro ” ma che noi ci troviamo ad essere, misteriosamente inseparati da quello che sembra essere altro da noi stessi. Ci sono parti di me di noi e degli altri, in una stessa mappa o rete, sono tutte inseparate.
Che meraviglia, quando la nostra percezione separante (che separa luna forma o parte, dalle altre, le giudica, le contrappone e le incasella) comincia a cambiare. Ci sono piccoli lampi di luce, qualche sprazzo dell’altra percezione che non vede la separazione, e si libera in una pacificata, unica immagine in cui non manca niente e nessuno è escluso, nessuno, neppure Dio.
Nessuno è più giudicato, incasellato, inchiodato in un posto secondo un ruolo congelato. Nessuno ha più bisogno di attingere supporto o energia esterna, non ci sono più compensazioni, parlare di un’altro per non parlare di sè o di parlare solo di sè come se si fosse altro. Non c’è più nessun bisogno o identificazione, perchè nel vuoto innominabile dii respiro libero niente è cancellato, eppure tutto sembra cambiare e svanire, come una nube nel cielo.
Un miracolo? Forse, un miracolo e comunque il percorso che si rivela e non è mio: la distanza illusoria fra me ed un altro essere non è più mancanza ma spazio, spazio nello spazio infinito dove tutti siamo una parte realmente inseparata , fino a quando non la percepirò più separata, distinta e sola o abbandonata.
Quindi, non c’è più lasciarsi o ritrovarsi, solo “tornare a Casa”!
La realtà di questo paese e del mondo, la disoccupazione, l’Ici da pagare, le votazione, i biglietti da fare, le non-vacanze ed i non-copleanni esprimono una parte di un sì alla vita ed alla condivisione che non è più “fare l’aperitivo insieme” o chiaccherare (senza offesa), s-parlare di qualcuno, senza accorgersene. Ed allora, cos’è?
Stare soli a riconoscere il confine della nostra parte illusoriamente separata ed, umilmente, ogni volta connettersi a quella parte della mappa misteriosa che tutto comprende?
E’ invisibile e misteriosa e non richiede, forse di essere vista per trovare il nostro posto, come una regione od uno stato in una cartina geografica. Si tratta, forse, di affidarmi a quella connessione che non posso definire, sentire l’apparteneza soprattutto quando tutto scompare e sono sola?
Perfino la differenza fra domanda e risposta scompare, nello spazio! La libertà di una distanza da quello che è o sembra, e la vicinanza alla Mappa che non conosco, verso Casa.
Grazie.
“Liberatemi dall’attaccamento e lasciate solo l’amore”.
Maria Isabel
NPAL Daily Diary & Memories – 0506014
(in progress – 1 c o n t i n u a )