Questo blog è in lutto…
per mancanza d’aria, di luce e di colori fondamentali.
Dopo questi risultati elettorali, ho bisogno
di stare lontano dalle parole.
Non mi riferisco a chi ha vinto o perso. Piuttosto, mi chiedo che paese sia questo.Non cerco etichette. Cerco una verità dietro ai risultati.
Non quella che ci fanno crederee neanche quella alla qualòe vorrei credere
Si’, cerco, sotto all’idea che ci si possa fare i cazzi propri alla faccia degli altri Cerco sotto alla certezza che il proprio comodo possa cancellare il disagio,la soffrerenza , l’emigrazione ed altri antichi insopprimibili movimenti del pianeta.
Come se la nostra vita vera possa dipendere da una scorciatoia, dalla salvezza a buon mercato…magari senza pagare le tasse,comperando l’ultimo medello di telefonino o con un viaggetto di una settimana alle maldive.
Per non sentire parlare di guerra permanente, della catastrofe in corso senza confini, basta cambiare canale?
Oddio, non è casa mia. Senza offesa, eh.
Sono io ad essere fuori posto….
Ho un tappeto
sul pavimento di legno
fiammeggia
inferno
e
paradiso
paradiso
inferno
laggiù
e
quassù
dove
siamo
al confine
di un disatro
cammuffato
straccia vesti
e
maschere
accendi il fuoco
accendilo
illumina
ed
una luce sbieca
espande
malcontento
oh, non guardare
non guardare là
guarda
l’ombra
la tua
della paura
di non esserci
e
deserti
di parole
a convincenrti
schiavo e padrone
schiavo
non acconsentire
uno slogan
di pace
non acconsentire
una guerra
d’annientamento
garantisce
degli altri nemici
difenditi
dicono
dicono
sei tu
a non esserci
di te stesso nemico
sei tu
hai paura
hai paura
nessuno ti salverà
nè nessuno
vincerà
oh amore
come eri
fragile
e
forte
nell’ ombra lunga
di tramonto
o
d’alba
accendilo
accendilo
il
fuoco
dopo
elezioni
fantocci
ridono
gli uni
degli altri
temono
non mi hanno
riconosciuto
pensano
ma hanno votato
è quello che conta
prendere
pericolo
pericolo
per tutti
anche per loro
chi vince
chi perde
credono
credono
la barca
è la stessa
oppure
non c’è
e svanirà
certo
diluvio
prima o poi
ancora
tremenda
catastrofe
non
di vendetta
ma
di caotica
giustizia
come
prima
accendilo
accendilo
o spegnilo
fuoco
sacro
non dipende
da noi
piuttosto
noi
inconsapevoli
gli apparteniamo
senza
saperlo
ora
tappeto volante
rosso
color
sangue
luminoso
sarà
dopo il diluvio
come un mistero
indiviso ritorno
senza arca saremo
questa volta?
non più
due a due
ma soli
ricomincia
daccapo
una storia
e
non è questa
no
di casa
amore mio
fiammeggiante,
come qualcosa
che azzurro
nella fiamma
sa di mare
(canzone – k. & K.)