A d i e u
© lab Harambèe – carla kaapi barnabei
Milano & Altrove, Luglio 2007
s e i
Quando non puoi stare in una situazione ma non la vuoi negare, insomma quando non vuoi scappare, che fai?
E’ necessario inventare affinchè questa impossibilità possa esprimersi in modo non distruttivo (senza fuga). Facile, a dirsi,eh.
Attenzione attenzione, si tratta di accettazione e non di negazione!
Che fare ?
Qualcosa che asssomigli a un salto mortale, a una piroetta che ti sposti là, lasciandoti per qualche istante sospeso. Non al di sopra, non al di sotto. Sospeso, senza ganci e forse anche senza rete (radicato però):
E allora, lo vedi…? Il filo,eccolo.
Invisibile e meraviglioso filo di funambolo non professionista, teso fra due opposti (stare o fuggire). Ci si può dimenticare di lasciare andare la presa (non trattenere, non agganciare) fuggendo ?
Mmm, altrochè.
“Che fare ?”
Questa domanda, ohibò. Ti porta altrove. Così succede, lo strupore contagioso ti conduce dove un’estasi quotidiana semplice ti dice di sì, (tranquillo, ce la fai, stai qui o lì…)
Non c’è niente da perdere (nessuna conquista o subordinazione, nessuna sconfitta o vittoria).
Come ti chiami?
Io mi chiamo Nesssuno. Ed è dolce naufragare in questo mare…
Accidenti! Urca, che citazioni) 😉
© lab Harambèe – carla kaapi barnabei
Qui & Altrove, 23 Luglio 2007
s e t t e
Qui ora, a celebrar partenza (domani, ore 12)…
Arrivederci e addio (o viceversa) …!
Un abbraccio
🙂 kaapi carla