Oooh …!
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Cos’è…? Da dove viene…? Cosa gli hanno fatto…?
Oddio, quante domande…
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“Dai, scrivi una storia… per me…!” dico.
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Ed ecco, sto qui. Aspetto.
Arriva una storia e s’interrompe. Se vuoi, continua tu…grazie !
P.S. lunedì 5. 2. 07:
se vuoi continuare la storia scrivi nei commenti, li pubblicherò in questo post… :-
)
Parte I
Dalla pioggia alla neve, in un attimo. Dalle gocce fini… stelle ghiacciate, lievi. S’infittiscono questi fiocchi, diventono pungenti sul viso.
Abbasso il cappuccio del mantello sul viso,lo stringo al collo col il fermaglio a forma di foglia. Toccandolo, non posso non ricordare.
Tu me lo avevi forgiato, nella piccola bottega, così simile ad una caverna d’orso, eppure ordinata e luminosa del fuoco alimentato soprattutto da legna di castagno .
Dicevi che arde di più i e ce ne sono tanti di questi alberi nel Bosco della Riva; se ne trova tanta di legna per terra e non bisogna mai abbatterne nessuno.
Nella spilla il segno curvo come un sentiero mi porta anche adesso da te, col pensiero. Nonostante tutto.
Separazione e mistero.
Sorrido mentre accarezzo l’incavo ed il retro della forma leggermente asimmetrica, quasi come un cuore.
Il cappuccio s’è imbiancato. Rabbrividisco.
Continuo a camminare. Forse, seguo un segnale, non ha nome. Dove sto andando…?
harambee
Parte II
La via non finisce e la nebbia la rende confusa. Le tue parole mai moriranno, le porto con me fino al totem piantato per terra oltre gli alberi bianchi. Il vento prende a soffiare, una lince mi guarda spaventata e scappa. Faccio in tempo a entrargli dentro. Corro, sono lince, ho il suo odore, faccio in fretta, raggiungo il totem.
Abbandono il corpo della lince. La lascio andare. Questa mi guarda confusa, mansueta. Va via. Il totem è alto un paio di metri, è la tua tomba.
Qui, nei pressi dello stagno sei stato ucciso. Qui aspetti di rinascere. Qui le mie preghiere.
Cenresig
( c o n t i n u a )