S e n z a

P a r o l e


© lab Harambèe – Gennaio 2004 / Gennaio 2006

d o v e

C’è un’Ombra gentile. Mi lascia andare dietro, dove non si vede. Dove non riuscivo a guardare. Dove non riuscivo ad arrivare e scappavo via.

C’è un’Ombra accogliente, mi ci posso affezionare, accettarla anche se non vedo quasi niente e nel buio posso cadere.

C’è un’Ombra che mi attrae perchè ancora non la conosco e non l’ho trovata.

C’è una Luce abbagliante e non la posso guardare, cancella ogni Forma e pulisce lo Specchio.

Porta al Vuoto di Pensiero, di Giudizio e d’ Aspettative.
Fino al Silenzio.

C’è uno Spazio nel mio Cuore dove Ombra e Luce s’incontrano.

Ed è una festa. Meraviglia. Senza Parole…


© lab Harambèe – Gennaio 2004 / Febbraio 2006

q u i

V i c i n o
L o n t a n o


lab Harambèe – Milano & Altrove, Febbraio 2006

v i c i n o

<br

” La meditazione e’ un assurdo poetico: e’ fare qualcosa sapendo che non serve a niente, e gioire di questo. ”

” O conchiglia marina, tu meravigli la mente dei fanciulli ”


( Alceo di Mitilene )

Osho Shanti Saburi

(via montalbino 9/2 Milano)

domenica 12 febbraio 2006

campo di meditazione con musica dal vivo

con Anando e Vimarsh

programma:

ore 10.30 gibberish

12.00 satsang

13.15 pranzo

14.30 heart singin’

16.00 diventa il suono

17.30 kundalini

19.00 white robe

trasmetto … ciò che ho ricevuto.
Grazie!

kaapi

V i c i n o
L o n t a n o


lab Harambèe – Milano & Altrove, Febbraio 2006

v i c i n o

<br

” La meditazione e’ un assurdo poetico: e’ fare qualcosa sapendo che non serve a niente, e gioire di questo. ”

” O conchiglia marina, tu meravigli la mente dei fanciulli ”


( Alceo di Mitilene )

Osho Shanti Saburi

(via montalbino 9/2 Milano)

domenica 12 febbraio 2006

campo di meditazione con musica dal vivo

con Anando e Vimarsh

programma:

ore 10.30 gibberish

12.00 satsang

13.15 pranzo

14.30 heart singin’

16.00 diventa il suono

17.30 kundalini

19.00 white robe

trasmetto … ciò che ho ricevuto.
Grazie!

kaapi


lab Harambèe – Milano & Altrove, 2005/ ’06


P o r t a C u o r e

Breve cronaca quotidiana di una “lezione di disegno”. . . Le virgolette alludono ad un non-luogo . . . di segni condivisi (compresi quelli invisibili. . . !).

(settembre 2003)

1.

Carta bianca . . . come un Paesaggio sotto la Neve . . . aspetta i tuoi segni. . . e il tuo Respiro a scompigliarli. . .

2.

il suo disegno …. aspetta i colori per un Arcobaleno che ha solo l’azzurro del Cielo….

O g g i

E’ stata una avventura, nascosta dentro ad una storia quotidiana, e continua. A volte, è difficile. Meravigliosa…sempre !

Grazie, davvero.

C a o s

a m a t o


© lab Harambèe – Bosco del Mulinetto, Inverno 2005/’06

V e r s o P r i m a v e r a

(a l t r o O r d i n e)

Fuori sembra tutto quasi come prima. Di nuovo che scompiglio! Ordine sconvolto, non in superficie ma dentro. Quando le maschere cadono.
Per terra i lacci che le tenevano, slacciati diventano un doppio sentiero. Due sentieri opposti.
Cercare il terzo, forse…?


“Davanti ad un bivio cerca l’altra strada,
quella che non vedi,quella in mezzo.”

🙂 a ogni soffio di Primavera…

kaapi

(c o n t i n u a )

L u n g a

S t r a d a


© lab Harambèe – Altrove, Inverno 2006

D i S e g n o

Ricordo.Allora.

“Tu…invece di modellare la creta, la sbricioli…cosa cerchi scavando….?”

Ed io diciottenne, ho abbassato lo sguardo verso il pavimento di legno dell’aula di “plastica” (adesso si dice “discipline plastiche”).
Mi sentivo scrutata. Eh sì, il professore Pepe sapeva guardare dentro i “suoi studenti”…

Poi, ho visto tutta quella creta sbriciolata , un piccolo campo di terra scomposta,ed ho risposto:


“Non so, scavo… senza rendermi contro. Cerco qualcosa che non so.”

Oggi, forse lo so…cerco qualcosa che non vedo…ma sento. Aspetto che si faccia trovare. O che mi trovi.



Ora a quella domanda risponderei:



“Quello che cerco non è mio. L’opera non è nostra. Noi siamo un tramite. Di sperimentazione. Di Scoperta. Di meraviglia”



Chissà se il professor Pepe sarebbe d’accordo… mi sembra di vederlo sorridere… sotto i baffi.

La strada è lunga. E,a volte mi trovo a camminare fitto fitto,passo dopo passo,fra pensieri dimenticati. Senza paesaggio; forse non guardo intorno, e allora si cancella.

Oggi a un ragazzo ho detto:


“Ehi, non dimenticare: il disegno che fai sei tu, in parte. L’altra parte è da trovare…e c’è sempre, perchè cambia…Non preoccuparti se non la trovi subito e se ti manca!”

La strada è lunga e breve. Salendo e scendendo, camminando sempre diritto o scartando di lato,non dimentichiamoci delle orme per terra. In questi giorni, cercando un piccolo varco nella neve, ho apprezzato di potere rivisitare le orme lasciate da altri. A volte ci sono entrata dentro, altre volte mi ci sono avvicinata, allargandole.

Ed anche adesso, immagino il percorso della mia vita così, come un disegno di linee solitarie che ogni tanto, o spesso, si intrecciano con altre, si annullano,si trasformano. Diventano un sentiero vivo. Una freccia che indica una direzione, un richiamo. Se non guardo o non ascolto, sento.

Ricordo. Un momento fa. La vita è.

Adesso.


© lab Harambèe – Milano & Altrove, Febbraio 2006

s c r i v e r S i

” Grazie. Grazie, prof…!”

(c o n t i n u a)