Uno, Due e Tre . .
In giorni come questo, mi interrogo sempre, sulla celebrazione o addirittura, sulla rappresentazione.
A che servono le celebrazioni? Potrebbero essere pericolosamente conservatrici dello status quo al vento della memoria consolatoria? E, come veramente non dimenticare e contemporaneamente non consolarsi con il ricordo, stare nella responsabilità di dove siamo, dentro e fuori di noi, ora?
Post decisamente in progress, direi … 🙂
NPAL Diary 2504016
28 . 5 . 016 “CAPRO & CAPO”.
Se Resistenza fosse, come abbiamo da tempo scoperto, soprattutto R- Esistenza, come troviamo quello spazio che fa conoscere innanzitutto l’Esistenza, e poi che ne facciamo di quella “r”, o ancor prima, cosa ci allontana dall’esistenza autentica? Persi in battaglie contro qualcuno a cercare “capri espiatori”. Inconsapevolmente comandati da”capi espiatori” interiori (come invasioni assunte sotto forma di dinamiche-demoni, per compensazione o chissà perché) che dirigono la rabbia in direzione esterna, contro qualcuno qualcosa, disperdiamo energia e vita, recriminando, invece di riconoscere, ed assumere le nostre responsabilità*********************
Dedicato a “Chi” mi ha scritto una frettolosa e-mail (tra l’altro con alcuni errori che non mi son sognata di recriminare neanche leggendo), segnalandomi un errore e forse, non cogliendo, il messaggio di quell’errore :
“Si dice capro non capo espiatorio.”
Capro & Capo: ecco, il capro sacrificato, uscito dall’ombra dice che sei tu a sacrificare te stesso/a, ascolta: la dinamica del colpevolizzare altri, o scagionare te stesso/a , ti capeggia, (capo) e ti costringe (capa/testa/cappa), come testa/mente a stare dove sei (oppressa da una cappa di smog?) , cercando fuori e mai in te, quello che puoi cambiare (la casa che cerchi, la comunità che cerchi, mai la troverai veramente, se prima non la cerchi in te, facendo spazio e pulizia dai rancori.”
“Chi” ha scritto quella frettolosa e rancorosa e-mail , perso/a dal colpevolizzare qualcuno con la motivazione di “scaricare la rabbia su chi difende lo status quo” non s’accorge di proiettare su altri la propria paura di cambiare il proprio status quo interiore e non, per poi lamentarsi, lamentarsi e lamentarsi (da arrabbiato/a, con atteggiamento combattivo, a parole): perdendo l’occasione di dialogare con chi ha di fronte, sia pur virtualmente, ed accettare i limiti di ciascuno, replica di nuovo la denuncia di errori e di mancanza di dialogo (le persone spariscono, si valorizzano, senza nessuna ragione, dice… ). Ma “Chi” dov’è?
L’evasione dalle proprie responsabilità e dal proprio cambiamento, comunque non appaga neanche, anzi inquina. Piuttosto, congediamo, gentilMente, ogni volta, la dinamica della separazione, che fa cercare quei nemici che “ci espropriano“, quando invece siamo proprio noi noi i primi ad espropriare, rispetto a noi stessi , ad altri, all’esistenza. Se e quando questa dinamica si ripresenta, riconosciamola e congediamola di nuovo. Con cura. Quindi, come on! (innanzitutto, mi dico, ora)!
Augurare un Intento di pace ed un sereno cammino, può significare , ad entrambi (elementi separati in me/te , o Te & Me, Noi & Loro,ecc.) :” Vai tranquilla/o, rischia! Correre il rischio di perdersi, insegna come sia impossibile, distruttivo o devastante, impuntarsi a controllare tutto e tutti.” Buon Viaggio. 🙂
Grazie!
- Un riferimento, non un libro da leggere, o dover leggere, ma un’esperienza: http://thework.com/en (in Inglese)
http://thework.com/sites/thework/italiano/ (in Italiano)
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N.B.: rileggendo tutto il post, mi sono accorta, or ora, che nella parte iniziale, scritta il 25 aprile, appare lo “status quo”!
N.B.2: ci sono errori, chissà cosa mi racconteranno, alla prossima rilettura del post!
“Gli errori non vanno condannati vanno ascoltati. “Che siano la Voce dell’Ombra?” 🙂
N.B. 3: forse abbiamo, ora, almeno una ipotesi (delirante) per quella “r”, Capro & Capo insieme a “Chi”, chiunque sia (nessuno escluso) ?
NPAL 2805016 : in sostegno al sacrosanto Delirio che porta fuori dal colpevolizzare qualcosa o chiunque, me stessa compresa.
Nessuna evasione di responsabilità e cambiamento, con almeno un minimo di leggerezza, per disinnescare le nostre personali zavorre e pillole (pillol@) di consolazione (date e/o assunte…). Oh yesss 🙂
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