“Ti rivedrò, presto!”.
Presto o tardi? Non si può certo dire, nel senso di un tempo differente, quello di uno sguardo persistente mentre la vista sia impermanente e provvisoria, più che mai!
Ad intendere, uno sguardo spontaneamente diretto verso di te, mio malgrado, come se tu fossi qui, in qualche modo. Non si sa. Ed anche intendendo la distanza, da te, dalla vista. Però, quello sguardo sfoca le immagini, le rende così intense tanto da farne sentire il profumo ed il vento…
Sì, perché, il tuo viso è come un paesaggio, esposto al vento che varia il movimento dei rami degli alberi ed anche delle nuvole.
Non so dove tu sia, e neanche tu lo sai di me, veramente. Eppure non si tratta neanche d’immaginarlo, non importa a quello sguardo di sapere, né di vedere. Sente il profumo e s’acquieta, come il riflesso di un passante in una pozzanghera fa svanire la figura intera mentre un particolare, resta. Sono specchi gli sguardi del cuore e, soprattutto quando sono perduti, rischiano nel volo, l’infinito.
E così, a poco poco, anche le immagini di me sfocano, e cosa c’è, allora?
Questa volta alla domanda classica: “Chi è?” risponde chi sono, per ora (sempre meno di un niente qualificabile). Che meraviglia.
Grazie 🙂
NPAL Diary & Winds 19 02 015 – in progress