V a d o

e

t o r n o


© Robbridges – watercolor painting

Mi affaccio attraverso di te, come se fossi una porta, sul mondo, l’altro. Come se si potesse distinguere da quello dove ero e da quello dove sono, ora.

“C’è sempre un altro mondo, dico,altrove. Ed è segreto, i bambini lo sanno. E chiedono:

“Come ti chiami…?”.

Loro sentono la risposta, la intendono per quella che è. Una risposta per quel momento, soltanto. Poi cambierà, sempre”. Dici.

Dici e non dici. Tanto che non servono più parole. Tutte dissolte.
Eppure questa malinconia, musica di piffero o di tamburo, forte,delicata , sommessa ed esplosiva.

“Non ti capisco, Cosa dici…? Dai, tu sogni,sogni… Dove cavolo sei?”

Sogno e son desta. Sul tram verso scuola, sul tram verso casa. Vado e torno.
Cucino, preparo, mangio, assaporo.

Digerisco, vado in bagno. Ritorno e vado. Pulisco, scrivo e leggo. Ripulisco. Andata e ritorno. Avevo fatto il letto, adesso vado sotto le coperte. Cosa succede nel mondo, guerra, guerra.

E dentro?

Ascolto. Mi ascolto, ti ascolto. Son desta e sogno. Sogno, sì.

Torno e vado. Ecco… (Il blog riapre).


© lab Harambèe – kaapi carla barnabei

Qui & Altrove, Novembre ’07

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