S o t t o S o p r a

lab Harambèe – Milano & Altrove, Autunno-Inverno 2005
t r o v a r t i
"Un’immagine è un’ immagine. E può bastare, a farti da specchio… Il riflesso non sei tu… Cerca!"
Affannosamente cerco, passo davanti ai mucchi di passato accumulato, a confine. Oltre le montagne. Arrivo fino ad un certo punto, mi fermo. E comincio a scavare. Con le mani e con gli occhi. Vado sotto, vado dentro. Non mi basta mai. E cercando così in modo forsennato, m’interro anch’io nella buca, divento parte della galleria stessa, senza saperlo, forse… ad annusare la terra, le viscere nascoste.
Prima, un po’ di chiasso, brulicare di voci intorno a gesti incatenati o a ghirlanda. Sempre più lontani, ma mai completamente; echi richiamo. Poi, silenzio fitto fitto che fa risuonare il respiro. Ehi, Piccola Talpa, non hai distrutto niente, ti sei persa in quello scavare. In quel buio. Fino a quando… "Galleria dove mi porti…?" Sono dall’altra parte. Ancora sopra. Aria e luce. Che fatica riabituare gli occhi.. Fino a quando, luce ed ombra insieme,incontro. Luce del sole, luce di una candela nel buio, ed altre luci…
Poi, dentro e fuori, sopra e sotto, tutt’uno separato forse, ma vivente.
"Non c’è meta. Ma solo il Viaggio. Te ne accorgerai."
Fino a quando giungo al momento presente. E mi basta la sua non-misura. Perchè, si confonde esserci con stare qui a ringraziare o forse, semplicemente sfuma. Vivere il grazie come quel respiro che risuona sia dentro sia fuori, da solo o insieme ad altri, mentre la distinzione me te noi sfuma ancora, ad ogni momento, in un altro modo.