2 4    M a y

 

Buon compleanno Bob…!

Non leggerai e probabilmente  detesti i festeggiamenti d’augurii…!
Forze apprezzeresti un mazzolino di Viole, fiori esili e forti, dai petali come ali  di farfalle…

Bobby, grazie… oggi più che mai!
😉



Il post finisce qui, per ora
(con il portatile non ho più la connessione, si è
rotta la chiavetta?)
Lascio solo un segno, anzi un segna.posto…

(24 – continua)


F o r s e

 

A volte, non mi sembra di vivere a Milano.

Sveglia alle sei, spontaneamnete senza sveglia.
Cinguettii alla finestra,ed alla porta finestra, pure… I
Intraviste zampette vicino ai vasi di fiori (la tenda della porta finetra è plissettata ed a ogni lavaggio s’accorcia e si vede in basso la “ringhiera” (balcone condiviso da vari appartamenti,tre, tipico di alcune vecchie casa popolari milanesi).

Sù dal letto. Finestra socchiusa. I cinquettii continuano.
Caffè a cucchiaini, sopra all’acqua nella caffettiera piccola.
Le Violette han tutte il capo reclinato. Le annaffio. Che profumo.
 Faccio una foto?

Dicono. La mente: cosa serve fotografare? 
Il cuore: non nutrire la disillusione di negazione, nè di buonismo. Consapevolezza, poesia e vento…?

Musica di….Indovinato?!
Radio accesa (in cucina).Doppio ascolto.
Parlano sd’immigrazione. Italiani razzisti e fascisti. Non tutti, però (s p e r è m ).
Dicono:”.Non controllare l’altro, non voler cambiarlo affinchè sia simile a noi”.
Dico: Dimentihiamo? leggi q u i  e   q u i  (grazie 20selvaggi).Ricordare non è un’azione di memoria solo storica o mentale, senza cuore e consapevolezza c’è memoria? L’esiliato, il naufrago, abita anche e sempre dentro di noi…).

Giornata di lavoro (qui, a casa).
Scritto al volo. Mancano. foto, citazioni, musica speciale (domani è il compleanno di Bob(by), eh!).

(24 – continua)


F r a m m e n t a r i a


Sergei Mikhailovich Prokudin-Gorskii – 1909.

P e a s a n t  G i r l s

Sei dispersiva, anzi, sei proprio frammentaria. Mi dicevano, a scuola o fuori. Non riuscivo a concludere brevemente, prendevo una strada partendo da un argomento o andando in una direzione, e mi trovavo da tutt’altra parte. Mi perdevo, scoprivo. Mi incantavo. E ne ero felice, abbastanza.

Non me ne sono mai pentita,  superat l’affanno di concluder all’ultimo momento, di corsa. Accettato che il risultato fosse sempre parziale ripetto a quello desiderato, atteso, sono stat molto felice, spesso. Non esente dai sensi di colpa, ma mai pentita di essermi persa, così.
Felice di perdermi, nonostante il timore di non essere riconosciuta.

Perdendomi ho cominciato a trovarmi, pezzetino a pezzettino. Ho cercato e cercato, soprattutto  certi frammenti dispersi in profondità, ne sentivo il richiamo flebile, disperato, appassionato; ma non li vedevo, cercandoli nel buio e nel silenzio,  nella melma e nell’invasione, nel baratro e nella compiacenza, nella mischia ed in solitudine assoluta.

I frammenti trovati, cioè quelli che si  son fatti trovare, con estrema difficoltà o per miracolo, mi han fatto un regalo.  Sì, che regalo  sorprendent: capire, o più precisamente sentire, come  ciò che vediamo, ascoltiamo, riconosciamo, sia in fondo sempre un frammento di un innominabile, indefinibile tutto. Quel tutto e/o niente, che di meraviglioso ha il proprio mistero, la propria ineffabile, inpermanente trasparenza, l’ombra ed ogni propria qualità dissolta. Come ho trovato stamattina in un blog (un  momento), regalo fra i regali, 


“NON SI RISOLVE,  SI DISSOLVE”

Moto caotico del frammento, della separzione apparente, del sogno in veglia (o viceversa) ?
 Molto tempo dopo, qualche hanno fa, “altri” mi hanno dertto: ” Non cercate un movimento lineare, nion è il tuo. Tu cammini a zig zag, come nei boschi. quella è la tua natura.”

Lo stupore, di una chiave per una porticina (kaapi) di un appagamento (paritosh) che non  fosse tanto quello del (mio) desiderio ma della (mia) natura. Meraviglioso (non l’io), il niente (senza capirci, bene inteso… 😉
E mi son ricordata una canzone dei C.S.I. “Bolormaa “  – in “Tabula rasa elettrificata dei C.S.I.che mi è piaciuta immadiatamente al primo ascolto:


“Osservo con timore Bolormaa
la contorta
concetto fatto
carne, nervi, viscere, legamenti
sinuoso movimento

Monito terrorista che
la  retta è per chi ha fretta,
non conosce

pendenze,
smottamenti,
rimonte.

Densamente spopolata
è la felicità,
densamente spopolata
è la felicità.

Preziosa.

La felicità
è senza limite,
viene e va.

La felicità
à senza limite
viene e va.

Viene.
Viene e poi
se ne va.

Splendida Bolormaa
arresa all’amore

fluida molle
resistente
lascia
fluire il dolore

che la felicità
è senza limite
Viene.
E va

e viene..”


©lab Harambèe – Kapi carla barnabei
Milano & Altrove, Aprile 2007

l e t t o

Ancor oggi,  ondeggio. Dovunque, più o meno. Non posso fare altrimenti, provo a restringermi, assottigliarmi, a essere lieve, Qualche volta ci riesco (forse). Altre volte, naufrago. Mi perdo, nel panico. Ma non mi pento.
Raccolgo i frammenti, quando la paura me li fa sentire separati, e cantiamo insieme. Ora ho imparato (ri-forse)Cosa? Una canto popolare , una ninna nanna o una canzone di Bobby, ovviamnete , gran maestro di trasformazione e di alchimie di frammenti…


Tu, io, noi, separati ed indivisi !
Senza nome. Senza-forma.
Grazie.

( 5. c o n t i n u a)

R e d u c i
d e c i d u i

Ho sempre sognato la rivoluzione e l’amore…

Anzi, una rivoluzione d’amore

Da quando  più non sogno perchè non so distinguere ormai  lo stare al di quà o al di là del sogno.
(quale realtà mi domando fra tutte quelle im-possibili), mi rivoluziono  continuamente all’amore come una pianta che non si muove, cresce e decrescae, amorosamente vive la sua appartenza, non pretende, non attende sta lì, al vento.

Come è nata muore, continuamente, semplicemente.  Dopo aver visto, in sè,   nascere gemme trasformate  e morire foglie fiori e frutti , caduti, colti, marciti, mangiati.
Trasformazione!. Riconoscente al seme che l’ha generato, l’Albero, sta lì. in sè,  a quanto di  riconoscibile ed ineffabile lo fa vivere e morire, sempre un poco. Fino a quando le radici stanno nella terra, fino al movimento che soffi vial’ultima foglia. Allora .la terra nuda e sola, coglierà di nuovo ogni memoria e rigenererà.

E  se non dovesse succedere… ?  Sostituire a terra la parola  niente, che parola non è, pur essendolo, non ne ha la discriminazione. Pure la terra del resto è una parola e , comunque va oltre la definizione, il visibile.  Scava nella memoria. Tua, mia, nostra e di nessuno. Oltre la memoria, resta nel non dire, senza nominare, scivola,  sconfina.

Una sensazione di resa e di pace.
Rivoluzione.

( continua )

O g g i

 

*
Son sveglia dalle sei. Mi sono alzata meezz’ora dopo.
Poi, caffe, musica,.
Ho incomiciato il travaso, in ritrado rispetto al previsto in aprile. con aiuto a rimuovere un piccolo Ciliego  che non ce l’ha fatta a superare l’inverno… Lo conserverò  senza vaso, vediamo cosa diventerà.
Interruzione dell’operazione-trapianto per bere un secondo caffè in compagnia.

Continuo, da sola: c’è un piccolo Ulivo in attesa,   me lo hanno regalato per il mio compleanno. Speriamo non soffra troppo, oltre che per il trapianto piuttosto tardivo, avrà un bel vaso grande ma non tanto Sole…

Due necessità più o meno  impellenti:
scrivere una mail ed imparare a suonare la fisarmonica…
La mail è da scrivere assolutamente entro stasera…
E poi, chi mi consiglia per la fisarmonica? Fisarmonica a tasti a pianoforte oppure organetto diatonico?Non ci capisco niente…  Tenete conto sono imbranata, un poco dislessica, e non conosco la musica (però sono piuttosto paziente, testarda ed appassionata). Tutto  da imparare…

Ne avrò il tempo,  mi farà bene seguire  una disciplina mentre mi commuovo alle lacrime.
Sì, mi commuovo tanto, per la precisione la fisa mi fa piangere ad effetto immediato, mi accade  sempre sin da bembina ed è forse per questo che  prima svegliandomi ho sentito che è ora di incontrarla, e di “farmi suonare”… Adesso scappo dall’Olivo

Aspetto risposta …Grazie! 😉

P.S.:
1) Oltre alla fisarmonica o all’oganetto dovrò procurarmi un sacco di fazzoletti!

2)  in “this dream ofYou, unica canzone o Together trough life” scritta solo da bobby,la fisrmonica di Hildago ha la responsabilitù di quello che mi sta accadendo… :-))Che gioia!

* Corrado Confalonieri
Fisarmonicista Avolese, ha collaborato e collabora ormai da anni  con numerosi gruppi e artisti di Siracusa e provincia:  Gruppo folk del Val di Noto,Canterini di Ortigia, Sciroccu, Cantu anticu, Avola Folk, Folkabola.
Q u i

**Ho trovato le immagini in rete, appena possibile cercher e pubblicherò i rifereimenti, spero di trovarli.

*Inoria Bande

strumentista di organetto diatonico e cantante solista, unica nel suo genere, figlia del grande fisarmonicista folk Francesco Bande.
Ha seguito fin dall’età di quattro anni le orme artistiche del padre.
Appartiene ad una famiglia che vanta quattro generazioni di organettisti. Può considerarsi completa, anche la sua maturazione artistica, suona l’organetto diatonico e canta con un timbro di voce molto personale dai toni acutissimi, il suo canto del “genere urlato”, che eseguiva anche il padre è ispirato ai suoni della natura e serve da incitamento alla danza.
Q u i

Ho trovato una scuola, a Roma però, ma cercherò ancora.

Infine. . . Riccardo Tesi & Joxan Goikoetxea ospiti dei Uaragniaun 2007

 



(continua)

O g g i


*

Son sveglia dalle sei. Mi sono alzata meezz’ora dopo.
Poi, caffe, musica,.
Ho incomiciato il travaso, in ritrado rispetto al previsto in aprile.con aiuto a rimuovere un piccolo Ciliego  che non ce l’ha fatta a superare l’inverno… Lo conserverò  senza vaso, vediamo cosa diventerà.
Interruzione dell’operazione-trapianto per bere un secondo caffè in compagnia.

Continuo, da sola:c’è un piccolo Ulivo in attesa,   me lo hanno regalato per il mio compleanno. Speriamo non soffra troppo, oltre che per il trapianto piuttosto tardivo, avrà un bel vaso grande ma non tanto Sole…

Due necessità più o meno  impellenti:
scrivere una mail ed imparare a suonare la fisarmonica…
La mail è da scrivere assolutamente entro stasera…
E poi, chi mi consiglia per la fisarmonica? Fisarmonica a tasti a pianoforte oppure organetto diatonico?Non ci capisco niente…  Tenete conto sono imbranata, un poco dislessica, e non conosco la musica (però sono piuttosto paziente, testarda ed appassionata). Tutto  da imparare…

Ne avrò il tempo,  mi farà bene seguire  una disciplina mentre mi commuovo alle lacrime.
Sì, mi commuovo tanto, per la precisione la fisa mi fa piangere ad effetto immediato, mi accade  sempre sin da bembina ed è forse per questo che  prima svegliandomi ho sentito che è ora di incontrarla, e di "farmi suonare"… Adesso scappo dall’Olivo

Aspetto risposta …Grazie! 😉









P.S.:
1) Oltre alla fisarmonica o all’oganetto dovrò procurarmi un sacco di fazzoletti!

2)  in "this dream ofYou, unica canzone o Together trough life" scritta solo da bobby,la fisrmonica di Hildago ha la responsabilitù di quello che mi sta accadendo… :-))Che gioia!




* Corrado Confalonieri
Fisarmonicista Avolese, ha collaborato e collabora ormai da anni  con numerosi gruppi e artisti di Siracusa e provincia:  Gruppo folk del Val di Noto,Canterini di Ortigia, Sciroccu, Cantu anticu, Avola Folk, Folkabola.
Q u i

**Ho trovato le immagini in rete, appena possibile cercher e pubblicherò i rifereimenti, spero di trovarli.

*Inoria Bande

strumentista di organetto diatonico e cantante solista, unica nel suo genere, figlia del grande fisarmonicista folk Francesco Bande.
Ha seguito fin dall’età di quattro anni le orme artistiche del padre.
Appartiene ad una famiglia che vanta quattro generazioni di organettisti. Può considerarsi completa, anche la sua maturazione artistica, suona l’organetto diatonico e canta con un timbro di voce molto personale dai toni acutissimi, il suo canto del "genere urlato", che eseguiva anche il padre è ispirato ai suoni della natura e serve da incitamento alla danza.
Q u i

Ho trovato una scuola, a Roma però, ma cercherò ancora.

Infine. . . Riccardo Tesi & Joxan Goikoetxea ospiti dei Uaragniaun 2007




(continua)

1 0 0    F a r f a l l e

Farfalle e Fiori si distinguono appena.  Ali, foglie e petali
quasi indistinti fra loro, nell’attimo che che precede e segue il volo.


E’ un Paper-cut cinese (Carta ritagliata), miracoloso intaglio a mano,
 per trasparenze di finestre, specchi  e lanterne, a festa.

lab Harambèe – c. k. barnabei
Milano  &  Altrove, Aprile 2006

 

Sui vetri della finestra, invece,
dei ritagli rudimentali in carta di riso,
fatti da me nell’ottobre 1994
.  

Quando fuori è buio dalla luce della casa,
anche quella di un solo lumino,
filtrando  sul muro della casa di fronte,

un piccolo teatro d’ombre…

Però, sarebbe ora di cambiarli
questi ritagli…  Per un’altra scena!


 


Post in progress… A dopo.

( c o n t i n u a )


Cinque Maggio

Sono nata negli anni cinquanta…Ed ancora ascolto ua musica che del passato nel presente m’incanta…
Per incantesimo non intendo qualcosa o qualcuno che incanti, di esterno a me. Intendo un’innominabile presenza che mi collega ad un’assenza. Assenza viva,che  oggi mi ha liberato.

 Nell’ombra sono rinata, nell’accettare poca luce nella mia casa, nella mia grotta. Il segreto è l’accettazione, ma che significa accettare?
Accettare una visione che scopre, starci dentro quanto sveste da tuttio i riferimenti,chi credevo di essere,(me l’avevano detto e l’avevo creduto..).

Ora,  sentire il vento addosso, significa non sapere, finalmente.   Non so dove andrò o dove resterò. In fondo non c’è differenza. Dipende da cosa si intende per luogo, casa, presente. Chi sono, dove sono.

Un suono di un telefonino o un canto  disperso, un miagolio di gatti in amore, un urlo nel codominio assiepatao. Un fulmime  a ciel sereno.
Ed è notte, mattino luminoso, riflesssi sull’acqua rimbalzono  sentiero, lucine che segnano la direzione come lucciole superstiti. 
Oppure è deserto di dune in cambiamento basta un soffio e il deserto interiore sfuma. Diventa spazio solo, come il letto di un fiume senza acqua, se dell’acqua non si perde memoria.

Cinque maggio…  Ero appena nata in un tris di cinque, e mia mamma sorrideva  alle primule mentre cercava un quadrifoglio nell’erba alta.
Grazie, grazie a te, ancora, sempre. Noi inseparate, ora, ci ascoltiamo
A te  dedico questa musica, come se la sentissimo insieme, tu sulla poltrona azzura ed io sul cuscino arancione pr terra, con le pantofole tu  ed io scalza io, stesso sospiro. E qualche lacrima,di  quelle dolci dopo  quelle così aspre della separazione presunta d’altro tempo.

 Alla fine, come all’inizio. Si annullano le distanze, nasce e muore qualcosa che non finisce e cambia, cambia, cambia. Ininterrottamente,continua, ad altro nome, ad altre sponde. Finisce e continua. Grazie, grazie.

Dal nuovo disco di Bobby una canzone -"This dream of you" – mi fa piangere, nel disegno sottile che si vede,si cancella e ritorna come una ragnatela (cambiano i tessitori ma non la mappa da tessere)…L’ho ascoltata, riascoltata ("E’ una beguine ?") e (ti) ho scritto.
 Ciao ;-)

(1 – continua )

Verdegall