Sono nata negli anni cinquanta…Ed ancora ascolto ua musica che del passato nel presente m’incanta…
Per incantesimo non intendo qualcosa o qualcuno che incanti, di esterno a me. Intendo un’innominabile presenza che mi collega ad un’assenza. Assenza viva,che oggi mi ha liberato.
Nell’ombra sono rinata, nell’accettare poca luce nella mia casa, nella mia grotta. Il segreto è l’accettazione, ma che significa accettare?
Accettare una visione che scopre, starci dentro quanto sveste da tuttio i riferimenti,chi credevo di essere,(me l’avevano detto e l’avevo creduto..).
Ora, sentire il vento addosso, significa non sapere, finalmente. Non so dove andrò o dove resterò. In fondo non c’è differenza. Dipende da cosa si intende per luogo, casa, presente. Chi sono, dove sono.
Un suono di un telefonino o un canto disperso, un miagolio di gatti in amore, un urlo nel codominio assiepatao. Un fulmime a ciel sereno.
Ed è notte, mattino luminoso, riflesssi sull’acqua rimbalzono sentiero, lucine che segnano la direzione come lucciole superstiti.
Oppure è deserto di dune in cambiamento basta un soffio e il deserto interiore sfuma. Diventa spazio solo, come il letto di un fiume senza acqua, se dell’acqua non si perde memoria.
Cinque maggio… Ero appena nata in un tris di cinque, e mia mamma sorrideva alle primule mentre cercava un quadrifoglio nell’erba alta.
Grazie, grazie a te, ancora, sempre. Noi inseparate, ora, ci ascoltiamo
A te dedico questa musica, come se la sentissimo insieme, tu sulla poltrona azzura ed io sul cuscino arancione pr terra, con le pantofole tu ed io scalza io, stesso sospiro. E qualche lacrima,di quelle dolci dopo quelle così aspre della separazione presunta d’altro tempo.
Alla fine, come all’inizio. Si annullano le distanze, nasce e muore qualcosa che non finisce e cambia, cambia, cambia. Ininterrottamente,continua, ad altro nome, ad altre sponde. Finisce e continua. Grazie, grazie.
Dal nuovo disco di Bobby una canzone -"This dream of you" – mi fa piangere, nel disegno sottile che si vede,si cancella e ritorna come una ragnatela (cambiano i tessitori ma non la mappa da tessere)…L’ho ascoltata, riascoltata ("E’ una beguine ?") e (ti) ho scritto.
Ciao ;-)