“C’è un Albero, forse è un Noce. Un vento Forte lo raggiunge, gli gira intorno e poi lo afferra con le mani e lo tirà su. L’Albero gli si abbandona, non resiste e sale con lui … però le sue Radici s’allungano… S’ allungano tanto da continuare ad essere laggù, in profondità nella Terra.
L’Albero come un Aquilone vola, vola nel cielo!
E, le sue Radici son là sotto Terra. Quiete. Stasi e Volo;”
(…)
16 Dicembre 2004
Leggo un post di Dicembre 2004, ogni mese ritorno ai post precenti dello stesso mese in anni diversi, dal 2003 in poi.
E, ora ricordo questo:
“Non preoccuparti di aver dimenticato di onorare gli Antenati (vendendo la Casa di Nascita in questa realtà). Anche se fosse un errore, e non lo è separatamente, ricorda, ogni Errore nutre le Radici dell’Albero d’Appartenenza, come da un punto finosce una frase prima dell’inizio di altre . . . l” nasceranno Radici nuove!”
(continua – progress 21122024)
E ora, grazie, grazie e . . .
“Non lo sa. Sta aspettando. Non sa cosa (o chi).?
Aspettava! Ora, aspetta solo unsussurro, o un sussulto lieve, senza scosse . . .
però, in fondo, anche una scossa sarebbe accolta.
Sta lì, forse in attesa, quieta, proprio in quella sospensione.
Le domande: dove sono sono, chi sono e con chi o con nessuno? diventano Volo,
non interrogano più, non saranno in/seguite da giudizi o giustificazioni. Sfumano in un sorriso impercettibile e si trasformano piano piano nello spazio di Silenzio.
Eppure , non manca il battito, il respiro, certo non manca Ritmo. Inannzitutto palpita, con differenti intensità in armonia ed anche in dissonanza, così che non esista stonatura:
solo palpitare di differenze in coro.“
(continua – in progress 21122024)

