A c c e t t a z i o n e
lab Harambèe, Estate-Autunno 2004/2005
<br
Il più delle volte, quando sto scivendo un post, non so come uscirà.
Mi sono accorta osservando che procedo nello stesso modo in cui cammino nel bosco,
cioè in modo non lineare.
Parto da un punto, lascio uno spazio vuoto, trovo una foto.
Mi fermo, poi ritorno indietro e mi trovo da un’altra parte. Un nuovo inizio.
Oppure è un percorso così breve che unisce partenza ed arrivo, si confondono,
si assorbono insieme…
Così il percorso diventa invisibile e senza fine…
Ed il momento inevitabile in cui chiedermi se cliccare su “Pubblica post”
oppure su “Canc” scappa via, silenzioso…!?
Comunque, se ascolto bene dopo aver postato l’attrazzione di lasciare bianca la pagina è forte, forte s ì… Ma perchè?
Ascolto. Vorrei andare oltre le parole, anche qui.
Mentre scrivo immagino che lo spazio fra una parola e l’altra scivoli dietro il segno, dietro al suo significato codicato e sotto, in fondo,
chissà dove guidato da ciò che non si vede e non si sa>
Ecco la risposta, forse.
Quando ci si sente rinchiusi da un limite la via d’uscita non è l’evasione.
Continuare a scavare in noi stesssi, a scoprici. Scendere nelle gallerie dentro di noi, uscire allo scoperto, dentro.
Fin dove si può e daccapo. Da soli
Continuare, senza pausa di giorno e di notte. Di corsa, con lentezza.
Verso la musica, verso la luce, senza negare l’oscurità.
Tutti,insieme. Fin dove s’arriva.
<br
Ci sono parole magiche per me in quello che hai scritto… La via d’uscita non è l’evasione quando senti un limite… Io lo sto imparando in questi giorni, con tanta fatica, perché i meccanismi van da sé, non aspettano che tu li veda né tantomeno che dia loro il consenso. Così ti ritrovi a frenare in maniera violenta da girare su te stessa in un testa coda che ti stordisce. Quando poi ti fermi la testa è un brandello di panno dopo un lavaggio troppo forte, senti il respiro frenetico, impaurito. E lì devi riuscire a stare, in quei preziosissimi attimi in cui tutto dentro si muove e ti coinvolge. E’ lì che accade qualcosa, che una voce ti dice dove e cosa e come, e senti…
Grazie per le tue parole, ora per me sono come un dono.
Ti auguro notti serene
Ci sono parole magiche per me in quello che hai scritto… La via d’uscita non è l’evasione quando senti un limite… Io lo sto imparando in questi giorni, con tanta fatica, perché i meccanismi van da sé, non aspettano che tu li veda né tantomeno che dia loro il consenso. Così ti ritrovi a frenare in maniera violenta da girare su te stessa in un testa coda che ti stordisce. Quando poi ti fermi la testa è un brandello di panno dopo un lavaggio troppo forte, senti il respiro frenetico, impaurito. E lì devi riuscire a stare, in quei preziosissimi attimi in cui tutto dentro si muove e ti coinvolge. E’ lì che accade qualcosa, che una voce ti dice dove e cosa e come, e senti…
Grazie per le tue parole, ora per me sono come un dono.
Ti auguro notti serene
andare oltre le parole…oltre
come risolvere un indovinello e trovare la parola magica per comprendere
un abbraccio
Maria
andare oltre le parole…oltre
come risolvere un indovinello e trovare la parola magica per comprendere
un abbraccio
Maria
nartaki @ :
che bella quest’immagine:
“Così ti ritrovi a frenare in maniera violenta da girare su te stessa in un testa coda che ti stordisce. Quando poi ti fermi la testa è un brandello di panno dopo un lavaggio troppo forte,…”
Mi fa venir im mente la lana infeltrita supercentrifugata, quei golofini rimpiccioliti dopo un lavagio eccessivo in lavatrice…”
Stare ferme sì, quando tutto si muove e poi svanisce… e ti leggera, libera, in una gioia bambina,,,
malibra@:
come in quuelle soerie per le quali senza risolvere indovinelli col trucco sei buttato fuori…e la fiaba continua lo stesso comunque. . . ?!
Vi abbraccio
kaapi
nartaki @ :
che bella quest’immagine:
“Così ti ritrovi a frenare in maniera violenta da girare su te stessa in un testa coda che ti stordisce. Quando poi ti fermi la testa è un brandello di panno dopo un lavaggio troppo forte,…”
Mi fa venir im mente la lana infeltrita supercentrifugata, quei golofini rimpiccioliti dopo un lavagio eccessivo in lavatrice…”
Stare ferme sì, quando tutto si muove e poi svanisce… e ti leggera, libera, in una gioia bambina,,,
malibra@:
come in quuelle soerie per le quali senza risolvere indovinelli col trucco sei buttato fuori…e la fiaba continua lo stesso comunque. . . ?!
Vi abbraccio
kaapi
ci sei tutta tu, dentro questo post.
Bella 🙂
ci sei tutta tu, dentro questo post.
Bella 🙂