Stiamo aspettando ,cercando di rallentare i giorni e frenando i treni, lasciamo che le lancette dei tachimetri siano bassi ,velocità nulla.In un mondo dove si cerca di avere mezzi e spostamenti più veloci, si spendono soldi e parole ,parole e soldi per arrivare mezz’ora prima , ma dove poi? Perchè poi?Non ho mai visto cadere una foglia morta come un sasso , o il sole chiudere il suo arco in un minuto,quale è il vantaggio di avere fretta , treni ad alta velocità aerei che superano barriere invisibili,esserev rapidi ,guadagnare minuti e minuti,forse secondi, ma io voglio andare al ritmo dei miei sogni disillusi, voglio camminare al passo lento dei pensieri notturni, voglio vivere al ritmo pigro di questi fiocchi di neve che scendono piano.Ho bisogno di sincronizzare il mio passo al battito del mio cuore, e ho bisogno di sincronizzare il mio cuore al ritmo lento di onde e onde ,lente e dolci nel rollio ammaliante.Nessuna velocità, cercare di dilatare ogni secondo come se fosse un secolo assaporandone l’amaro di mandorla o il dolce di miele, con le mani strappare il telo del tempo e vivere al confine del pacato.
Gagarin
Eh s’…per stare in bilico, che altro modo non vedo fin’ora, c’è bisono di un’onda lenta e dolce… e quando il ritmo cambia fuori.accellera, quell’onda continua a cullare, a rincuorarci. Da soli e fra noi.
Grazie Gagarin, dil portare qui nel bosco l’incanto del tuo blues malinconico e meraviglioso…
Ti abbraccio forte
Buon Oggi
kaapi
P.S: ho aggiunto il link, scusami l’intrusione… ma quello di splinder non è collegato al tuo sito ma a quello di giulia…così ci siete tutte e due…!
😉
k.
il tempo come una malattia, come una febbre che divora fino a lasciarci morti.
un sorriso