R i f l e s s o
O f e l i a – J. Millais
Ogni volta, davanti ad un riflesso perfetto, immanente a rispecchiar ciò che non vedo, odo un mutamento sottile non in ciò che vedere non potrei, ma in me…
Mi sorprende ascoltare voci dentro che non sentivo, nascere da una certezza infranta.
Ascolto dentro, muta, voci mai ascoltate nutrire l’immagine conosciuta trasformadola.Non sarà più come la ricordavo fino ad un attimo fa, come se fosse per conto proprio cambiata in me noi ed io con lei.
E ci ritroviamo in un infinitesimo o infinito spazio che ancora attende… a guardare senza vedere o a vedere senza guardare…?
Ascoltare una storia che cambiando solo un poco non rassicura più, non ossessiona più. Diversa, eppure uguale. Il riflesso rifrange i colori in bianco puro, li assorbe tutti nell’oscurità limpida.
Fermo immagine a scomparire. Racconto senza trama.
Ghirlanda di passi in tondo per contorni di un cerchio invisibile, ma si vorrebbe intenderne solo il centro, ormai …!
©lab Harambèe – Altrove & Qui
g i o c o
d i
p a s s i
“Amore mio perduto,or posso finalmente perdermi
<br<in ciò che ho perduto.
<br<non più possedere l'amato in me.
Perdermi. Trovarmi,e non essere trovata.
E vivrò nel mutar dello sguardo al mio mancare
nel riflesso di chi sono stata e più non sono.
Mancate spoglie di una presenza assente per me.
Presenza essenziale in tutto ciò che indiviso mi richiama.
Navigare. Oltre. ”
la memoria si nutre della stessa sostanza di cui è composta
mordendo le sue stesse mani, i suoi piedi, mordendo forte fino a modificare la sua forma
e sempre nuova riappare
e sempre giovane