http://www.youtube.com/watch?v=HMGBzl6Dvcc?list=RDHMGBzl6Dvcc&w=560&h=315
http://www.youtu.be/HMGBzl6Dvcc
“Not dark yet live” version live 2013
Shadows are falling and I’ve been here all day
It’s too hot to sleep time is running away
Feel like my soul has turned into steel
I’ve still got the scars that the sun didn’t heal
There’s not even room enough to be anywhere
It’s not dark yet, but it’s getting there
Well my sense of humanity has gone down the drain
Behind every beautiful thing there’s been some kind of pain
She wrote me a letter and she wrote it so kind
She put down in writing what was in her mind
I just don’t see why I should even care
It’s not dark yet, but it’s getting there
Well, I’ve been to London and I’ve been to gay Paree
I’ve followed the river and I got to the sea
I’ve been down on the bottom of a world full of lies
I ain’t looking for nothing in anyone’s eyes
Sometimes my burden seems more than I can bear
It’s not dark yet, but it’s getting there
I was born here and I’ll die here against my will
I know it looks like I’m moving, but I’m standing still
Every nerve in my body is so vacant and numb
I can’t even remember what it was I came here to get away from
Don’t even hear a murmur of a prayer
It’s not dark yet, but it’s getting there.
Oh yes … ho sempre avuto difficoltà a scrivere, e dire, quello che sento per Bob, anzi per la sua voce, per la sua voce, forse indipendentemente da quello che canta .
Non ho mai conosciuto l’inglese e, quando ho cominciato ad ascoltare Bob a 16 anni, ed anche ultimamente, negli ultimi anni lo sto studiando, è così: quando sento cantare o parlare Bob sento un Suono. Come Quando, poco fa, un vento tempestoso scuoteva alti alberi, qui di fronte alla finestra, ho ascoltato il canto senza parole, così simile al silenzio ed al fulmine. Quello che ho sentito allora, mi accompagna anche ora e sempre. Quindi, accetto questa difficoltà ad esprimermi, è stata ed ancora è, una via di accettazione del mio limite, così sempre in bilico, come sono, tra emozione e voler comprendere e riconoscimento del mistero di una distanza insondabile. Credere fino ad un certo punto eppure aver bisogno disperato di totalità, Per tanti anni, soprattutto quando ero davero persa, la sua voce è stata una guida per me. Ascoltarla mi riportava veso casa, chissà dove. Oh yes, ho avuto, ed ho altre guide ma ancora sento, tutto il sostegno avuto fin qui, e le maree ed i naufragi, giù a toccare il fondo, tante tante volte. E poi, risalire alla terra, ma sempre aver bisogno di profondità ed abisso, da felicità a condanna, o viceversa.
Guide e maestri … dentro, fuori ed altrove, sono Uno . E questo Uno ha la sua voce, (quella di Bob). Quella voce che son tante voci. Altre, altre voci! Ascolta. Ascoltala, una voce che scompare… si assottiglia al nulla… e risorge e va ad onde, a scivoli, a precipizio verso l’oceano.
Mi racconta delle maschere indossate e tolte per scoprirne altre, mi racconta di venti storici e non, di identificazioni a cancellare, il percorso dall’illusione al nulla, maI niente scontato, niente catalogato. C’è sempre un margine non scritto, vuoto, per scivolare via e non capire secondo il catalogo, il giudizio. Un sorriso che si fa pungente, un urlo che si sottrae alla prgione, la conosce bene. “Vai se vuoi, se no resta, tanto non cambia, forse.” 🙂 Testimoniare i segni e le ferite, e oltre la speranza, stare qui. Affidarsi al posto assegnatoci in quella Mappa misteriosa, terrestre e celeste, multidimensionale. Che sia un n posto provvisorio secondo questa nostra visone separata, una parte sola … da scoprire inseperata?
Nella voce di Bob, amo i “segni a scomparire” , le incrinature dalle quale filtra la luce (citando Cohen). Attraverso una penombra sempre più lontana dalla separazione fra ombra e luce, let’s go … Grazie, many tears, now…
NPAL Meetings & Void, Venice Biennale 2013
(in progress- continua)
Appunto 1