A volte, non so di cosa sto parlando. Ascolto e parlando mi trovo in un discorso che non conosco. Se non me ne accorgo subito, potrebbe durare a lungo.
In caso contrario, di soprassalto mi chiedo cosa mai io stia dicendo. Se me ne rendo conto solo in parte,
per il resto non so che fare (che faccio)?
Quando non mi spavento troppo, chiedo di riascoltare quello che ho detto. Lo scrivo, o lo riscrivo, per riscoprirlo.
Forse, In questo modo per riascoltare e rileggere, ho scritto la maggior parte dei post(s) in questo blog?
Solo di recente, ho completato le sezioni About e Info, in alto nel frontespizio di Boscoparlante ( iniziato neel 2003) e, poco fa, vi ho trovato scritto:
“Senza preclusioni, osserva l’orizzonte. Fino a quando scomparirà.”
(ora, lascio uno spazio vuoto, per tornare a scrivere in questa attesa. E, lascio in sospeso alcune frasi, connesse da spazi da lasciare vuoti e o da visitare).
NPAL (Nomadic Provisiobal Art-Life) Lab – Findhorn Foundation (Manda’s living room) 2012
17 . 8 . 2019
What’d you say about?”
Ho sempre creduto , forse in automatico, al dialogo dando per scontato che ci fosse, sempre e con tutti ( o quasi).
Invecchiando, mi sono accorta che se il dialogo manca dentro di me (fra tutte le mie parti separate), non posso pretendere di trovarlo fuori, intorno.
E, da quando finalmente l’ho trovato (le mie parti separate si sono riconosciute e cercano integrazione/riunione) non posso comunque pretendere che ci sia con qualcuno o con tutti.
Se (dialogo) c’è, (allora) c’è. Viceversa, se non c’è, non c’è . . .
“Comunque, non escludere possa accadere, Non si sa mai…).
(il testo di “A tratti” qui sotto, nei commenti
(continua – in progress)
“Series of Masks”- NPAL Lab – Milano & Elsewhere 2015/2016
14 . 8 . 2019
“The space among all those words”
18 . 8 . 2019
Per tutta la vita mi sono accentrata sulla mancanza, invece di riconoscere quello spazio vuoto come un’occasione per sperimentare libertà, riconoscimento, consapevolezza e gratitudine.
“Ad un certo punto, la vita si rivolta, come un abito quando lo si togli da dosso. “
Cosa succede, forse, dipende da come è l’abito, da quanto e come lo si è indossato e da come lo si leva?
“Dipende dalla vita e dalla morte . . . “
Così mi avevi già risposto ed io ho subito pensato: ecco, un’altra volta questa risposta!
Kiki Smith’s – Peters Project
19 . 8 . 2019 – La vita si rivolta, e questo, da qualche tempo, non mi spavento più come prima.
Cerco di restare, lì ad ascoltarla. Perchè, mi sembra proprio che la vita non sia da possedere ma da lasciare accadere. Magari nutrendo, in noi un intento che
non sia un programma ma una specie di porta per loro, la vita & la morte.
Quando le considero insieme e non separate, sento che c’è salvezza sia nell’una sia nell’altra.
E, quando qualcosa di destabilizzante accade o qualcosa finisce, quando qualcuno si allontana ed io mi perdo,
aspetto che l’abito della vita si rivolti di nuovo e cambi (ma ormai lo so, non è mio . . .).
“Ripetilo. Ripetilo, ripetilo ancora, finchè cambia!”
Grazie 🙂
14 . 8 . 2019
This one just remind, there you go.
“Well, I’m just leaving.
“
(continua-14082019)
Da ricordare quando continuerò il popst in progress:
“Tanto poi al citofono siamo tutti io!”
A TRATTI – Consorzio Suonatori Indipendenti
A tratti percepisco tra indistinto brusio
Particolari in chiaro,
Di chiara luce splendidi,
Dettagli minimali in primo piano,
Più forti del dovuto e adesso so
Come fare non fare, quando dove perché
E ricordando che tutto va come va
Come fare non fare, quando dove perché
E ricordando che tutto va come va
Ma non va, non va, non va, non va…
Nell’occhio inconsapevole di un cucciolo animale,
Archivio vivente della Terra,
Un battito di ciglia sonnolente racchiude un’esistenza
Spazio determinato, costretto dilatabile
Spazio determinato, costretto dilatabile mi incanta…
Chi c’è c’è e chi non c’è non c’è
Chi c’è c’è e chi non c’è non c’è
In toghe svolazzanti e lunghe tonache,
divise d’ordinanza tute folgoranti,
in fogge sempre nuove innumerevoli colori,
in abiti eleganti con la camicia bianca, la cravatta blu
Chi è stato è stato e chi è stato non è
Chi c’è c’è e chi non c’è non c’è
Chi è stato è stato e chi è stato non è
Chi c’è c’è e chi non c’è non c’è
Consumati gli anni miei,
vistosi movimenti sulla Terra,
grandiosi necessari, futili patetici
Come fare non fare, quando dove perché
E ricordando che tutto va come va
Come fare non fare, quando dove perché
E ricordando che tutto va come va
Ma non va, non va, non va…
Non fare di me un idolo mi brucerò,
se divento un megafono m’incepperò,
cosa fare non fare non lo so,
quando dove perché riguarda solo me,
io so solo che tutto va ma non va,
non va, non va, non va, non va…
Sono un povero stupido so solo che
Chi è stato è stato e chi è stato non è
Chi c’è c’è e chi non c’è non c’è
Chi c’è c’è e chi non c’è non c’è
Chi è stato è stato e chi è stato non è
Se tu pensi di fare di me un idolo
Lo brucerò,
Trasformami in megafono m’incepperò,
cosa fare non fare non lo so,
quando dove perché riguarda solo me,
io so solo che tutto va ma non va,
non va, non va, non va, non va…
Sono un povero stupido so solo che
Chi è stato è stato e chi è stato non è
Chi c’è c’è e chi non c’è non c’è
Chi c’è c’è e chi non c’è non c’è
Chi è stato è stato e chi è stato non è
Se tu pensi di fare di me un idolo
Lo brucerò
Trasformami in megafono m’incepperò,
cosa fare non fare non lo so,
quando dove perché riguarda solo me,
io so solo che tutto va ma non va,
non va, non va…
ANOTHER NITH TO CRY
Yes
Well, another night to cry
Baby, just cryin’ over you
Well, I’ve got another night to cry
Another night to cry over you
You hurt me so bad and so long
And there’s nothing I can do
I’m so in love with you
And you know it, and I can’t help myself
Yes, I’m so in love with you
And you know it, and I can’t help myself
You laugh at my face when I say, I love you
And walk away with somebody else
You can’t keep on hurtin’ me
Unless you get hurt yourself
You can’t keep on hurtin’ me
Unless you get hurt yourself
‘Cause your misusin’ ways, baby
Has drove me to somebody else