Un sussurro, eppure c’è vento. Uno spazio vuoto, anche se è tutto pieno visibilmente. Andare e venire, senza tornare da dove si è partiti.
Un moto interiore, all’esterno piange e sorride, ma anche i sorrisi scorrono verso la tempesta, irrimediabilmente. C’è vento; fortissimo vento sposta nuvole e pensieri, li unisce tutti in un insieme pressato e poi, presto o tardi, li separerà isolandoli uno dall’altro, forse così da soli rimpiangeranno quando erano stati insieme in quel modo, fin troppo vicini.
Eppure, improvvisamente, potrebbe placarsi ogni eccesso nella distanza e nella vicinanza: silenzio assoluto e rumore di sussurri. Spazio inaspettato in divenire, senza orrizzonte a limitarlo.
Mi era sembrato impossibile, quando quell’attimo di sospensione sul baratro stava diventando casa.

NPAL Lab – “You’re free to leave” – Findhorn village, 2013/2015
(continua – in progress)
https://wordpress.com/block-editor/post/boscoparlante.com/3829
Rileggere questo post ed un altro di Ottobre mi sembra 2016