Kiss the Flog

Che giornate! Pioggia battente, incessante e vento … Milano è allagata e soprattutto lo è al   Quartiere Isola (bè, dato il nome), nelle vicinanze, ed anche al Quartiere Feltre .

Tanti black out,  niente elettricità, no luce e spenti scaldabagno e giradischi, no linea telefonica e Adsl. Si i è bloccata pure la porta d’ingresso.

Sono stata in silenzio ad ascoltare il vento con le candele accese ed ho danzato con la sua musica.  Forse ho abbondato un po’ con la birra al limone ? Avevo bisogno di liquidi . . .  🙂

CASTELS -blog115

1.

Intanto, chissà se ero sveglia o no, sognavo Castelli abitati da Rospi incoronati e da Salamandre Maghe (personaggi preferite dei miei Viaggi di Fiabe). Tutti mutanti . . .

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2.

Tutti mutanti, tutti assenti? Ogni spazio apparentemente abbandonato, è sempre abitato dalle tracce invisibili e sonore di chi vi è vissuto o passato. Diventa uno Spazio per un Coro di Voci . . .

– Immagine 1. – dal blog “Kiss the Flog”

–  Immagine 2.    “Il Coro o delle Liane” installazione  (particolare) –  NPAL Artwork in progress October/November 2014

NPAL Diary and Meetings 1811014 (In progress 1)

Hello Darkness, my Old Friend

Forse le azioni consuete alle proprio o altrui della personale o altrui Facebook’s page, tralasciate in loco, s’affacciano qui? Eh, da un po’ Scrivo nei commenti del blog un link come un appunto da sviluppare in seguito, in un post, qui.

 

 

 

 

Eccone uno!

 

 

 

 

 

Post in progress, assolutamente . . .

 

 

NPAL Diary – Sound & Meeting/Testimony

 

 

 

 

 

25 . 8 .2014

Ah, il Silenzio . . . Presenza di libero suono, senza chiacchere. Silenzio; che va taciuto o detto, c’e’ differenza? Che sia segreto o cio’ che non va taciuto, segretamente in sospeso e non posso sapere ne’ cosa ne’ come, sarà’ espresso e da chi… Non so, se il Silenzio sia in me o in noi, ammesso che ci sia distanza, o vicinanza, fra me , fra noi, fra voi e tra loro . . .

 

 

 

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NPAL diary, Findhorn Foundation / the Park, July 2014

T h e T h i r d

NPAL Testimony & Secret 2508014

 

 

I’m gonna have to put you down for a while

N.B.: post in progress, più che mai… ) sono in una condizione di “straripamento emotivo”, quindi posso scrivere solo a tratti, altrimenti resterei al pc, o a scrivere-disegnare su un quaderno, giorno e notte. Cè anche altro da fare… quindi, scriverò a tratti….  🙂

  11. 22 –  Da qualche tempo mi dedico a The Work  (oppure qui)  e la dinamica di ribaltare, ciò che avverto all’esterno verso di me diventa qualcosa che io, percependolo, agisco in me o verso l’altro,  è qualcosa che non ricevo ma che io stessa agisco più o meno in-consapevolmente verso me stessa o l’altro.

Oh yes, facciamola finita con le accuse agli altri, cominciando dai genitori, in questa vita e pure nelle altre …  Ora, eccomi di fronte alla mia connessione, assunzione di responsabilità ! Ad un certo punto il dramma-commedia  svanirà e “ribaltare” rivela   questo gioco  nella vita…   La consapevolezza responsabile prima si presenta , ogni tanto, svegliando lo spirito libero della gioia attraverso il rilascio della tensione, e poi, spesso ed infine, quasi sempre,  ad ogni passo incerto o troppo sicuro.

A proposito, c’è una sicurezza, a volte, che mi spaventa.  L’avverto forse più sovente negli altri, e quindi zac! Ribalto su di me, non è qualcun altro o qualcosa, all’esterno, a spaventarmi, son io, ed allora  mi chiedo: perché mi spavento?   Mi son trovata “da un’altra parte, scrivendo (ancora) e mi fermo qui.  Avevo cominciato a scrivere  perchè rileggendo una poesia-canzone di Bob Dylan mi ha infastidito o  toccato una sua frase, mi era  sembrata eccessiva ed allora l’ho ribaltata su di me. E’ questa:

“I found hopeless love in the room above

When the sun  and the weather were mild

You’re as  fine as wine,   I ain’t handing you no line

I’m gonna have to put you down for a while”

Huch’s Tune – BOB DYLAN

Un’altra domanda: ho scritto questo post invece di qualcosa d’altro simile ad un Report del Viaggio a Iona (sono appena tornata in Italia, almeno fisicamente)? Chissà Perchè … 🙂 . Comunque, continua … Grazie ❤

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NPAL Diary &Testimony

( 1 continua  – in progress )

 C l i c k    QUI 

8   e 9 . 8 . 014

Il report del Viaggio a Iona non arriva, ancora.

Ecco, invece:

http://www.youtube.com/watch?v=uxKknz9OH5A

Rastak Group è “a new ensemble for contemporary Persian folk music was formed as an experimental music group in 1997.  The group seeks to collect, record and interpret  traditional persian folk music for a global audience, incorporating language, culture and history also me ring traditional instruments and forms with contemporary rhythms. The musicians who comprise Rastak have graduated from the best universities in Iran and have done extensive  research into Persian folk music.”.

Non conoscevo questo gruppo ma il mio incontro con la musica persiana risale a tante, tante Lune fa. Quando portavo musica e soprattutto musica tradizionale dei mondi a scuola per le nostre lezioni. Quanti bei ricordi…!

Ora, dopo aver  incontrato questa musica per una fortunata (apparente) casualità,  sto ascoltando un dialogo, fra noi.   Provo ad azzardare  alcuni suoi argomenti. E’ un ensamble misto, donne ed uomini, tutti suonano con un’ispirazione , stanno giocando molto seriamente, proprio come sanno fare molto bene i bambini. Credono a quello che stanno facendo insieme e giocano, si giocano il confine o il limite fra di loro e l’universo, fra la loro cultura e tutte le altre.

Riascolto, e sento: la tromba del giudizio universale, il campanello del gatto, il battito ritmato del cuore e quello del bissare alla porta. Sento l’invocazione del vento e della pioggia, la disperazione della separazione e la gioia di scoprire che non esige e non esiste, sento lo strillo napoletano dei vicoli, di chi vendendo gioca la sopravvivenza, sento il pianto trattenuto nell’attesa che diventa di gioia o di morte a secondo se la “barca” arriva o no.

Ed intanto, sento l’accettazione, di essere insieme sempre, anche quando si è soli,  soprattutto … Grazie.

SHADOWS & GLARES-IMG_0836 - Versione 2

NPAL Travel & Meeting – British Museum, London, January 2014 – Man’s Clothes, recycled metal foll bottl-neck wrappers, copper wire                                                              by EL Anatsui, Ghana 1999 – 2001

MAN'S CLOTH BY  EL ANATSUI-IMG_0838 - Versione 3

“The traditional narrow-strip woven silk kente cloth of Ghana is a source of pride and a receptacle of cultural memories. It is a leitmotif that runs through much of El Anatsui’s work.

 He uses it to pursue the themes of the memory and loss, particularly the erosion of cultural values through unchecked consumerism, here symbolised by the bottle-neck wrappers.

Yet El Anatsui’s work is ultimately optimistic, in the case using cloth as a metaphor for both the fragility and the dynamism and strength of traditional clothes may be seen i the textiles section of the galleries.

El Anatsui (1944) was born in Ghana but since the 1970s has been working at Nsukka where he is professor of Sculpture at the University of Nigeria”.

Broken Bridge II – by El Anatsui   c  l  i  c  k 

NPAL Diary & Meetings – (2 continua – in progress)

The Rising Moon (and Sun)

( c l i c k )

http://rutube.ru/video/9737e3d34bc2470d6d0c0ee4dce871d4/

“c a p p a c i b i (k c b ) s o l o q u i “: http://www.boscoparlante.com”.

Tornare al silenzio del blog, ascoltare le voci … Qui ora!

(da scrivere sulla pagina fb).

Nel blog torno a intermittenza.  Here, no “I like”, sudden flashes … no negation and contraposition.

Gratitude 🙂 to each Master (including no-Masters 😉 These & Those in separated (no time, no time).

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foto di Sergio Pancaldi – Topok – Trieste, Settembre 2013

Buongiorno! (appena sveglia, nella Cucina dei Gatti, e dei Topi, Sognanti)

Grazie Pank 🙂

NPAL Meetings & Memories 2006014

(in progress – continua)

Looking for . .

“When man looks for experience he becomes the body.

When he looks for knowledge he becomes the mind.

When he looks for God he becomes the Heart.

When he looks for Truth he becomes Nothing.”

~ Mooji – June 2014

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 NPAL – Kc barnabei – Findhorn Foundation  2012 –  Bridge

Che sia possibile distinguere “cercare ” da possedere e “diventare “da identificarsi  (sembrare, rappresentare), soltanto quando si diventa Niente ?

Diventare il corpo, la mente, il cuore e niente …. un bel percorso di desertificazione, nessuna forma, nessun tempo nè spazio.

E, mi sembra,  solo il percorso, soltanto il percorso non il risultato del percorso, sotto forma di eventi o incontri, possa essere fuori dallo slogan, dalla parola d’ordine…dall’auto-rappresentazione.

Quel percorso che non è “nostro ” ma che noi ci  troviamo  ad essere, misteriosamente inseparati da quello che sembra essere altro da noi stessi. Ci sono parti di me  di  noi e degli altri, in una stessa mappa o rete, sono tutte inseparate.

Che meraviglia,  quando la nostra percezione separante (che separa luna forma o parte, dalle altre, le giudica, le contrappone  e le incasella)  comincia a cambiare. Ci sono piccoli lampi di luce, qualche sprazzo dell’altra  percezione che non vede la separazione, e  si  libera in  una pacificata, unica immagine in cui non manca niente e nessuno è escluso, nessuno, neppure Dio.

Nessuno è più giudicato, incasellato, inchiodato  in un posto  secondo un ruolo congelato. Nessuno ha più bisogno di attingere supporto o energia esterna, non ci sono più compensazioni,  parlare di un’altro per non parlare di sè o di parlare solo di sè come se  si fosse  altro. Non c’è più nessun bisogno o identificazione, perchè  nel  vuoto innominabile dii respiro libero niente è cancellato, eppure tutto sembra cambiare e svanire, come una nube nel cielo.

Un miracolo? Forse, un miracolo e comunque il percorso che si rivela e non è mio: la distanza illusoria fra me ed un altro essere non è più mancanza ma spazio, spazio nello spazio infinito dove tutti siamo una parte realmente inseparata , fino a quando non la percepirò  più separata, distinta e sola o abbandonata.

Quindi, non c’è più lasciarsi o ritrovarsi, solo “tornare a Casa”!

La realtà di questo paese e del mondo, la disoccupazione, l’Ici da pagare, le votazione, i biglietti da fare, le non-vacanze ed i non-copleanni esprimono una parte di un sì alla vita ed alla condivisione che non è più “fare l’aperitivo insieme” o chiaccherare (senza offesa), s-parlare di qualcuno, senza accorgersene. Ed allora, cos’è?

Stare soli a riconoscere il confine della nostra parte illusoriamente separata ed, umilmente, ogni volta connettersi a quella parte della mappa misteriosa che tutto comprende?

E’ invisibile e misteriosa e non richiede, forse di essere vista per trovare il nostro posto, come una regione od uno stato in una cartina geografica. Si tratta, forse, di affidarmi a quella connessione che non posso definire, sentire l’apparteneza soprattutto quando tutto scompare e sono sola?

Perfino la differenza fra domanda e risposta scompare, nello spazio! La libertà di una distanza da quello che è o sembra, e la vicinanza alla Mappa che non conosco, verso Casa.

Grazie.

“Liberatemi dall’attaccamento e lasciate solo l’amore”.

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Maria Isabel

NPAL Daily Diary & Memories – 0506014

(in progress –   1  c o n t i n u a )

Back and keep the Windows Clean

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BASTY WALTON – 2014 “Tenere La Finestra Clean”.

Tornare e tenere gli occhi aperti all’invisibile. Pulire i vetri ed aprire  le finestre. Annuncio di un  ritorno o di una nuova visione?  Oppure, leggere nelle macchie sui vetri, un altro paesaggio ed  altre presenze?

 Nessuna macchia, nessun comparsa, nessun errore o giudizio: lo sguardo riposa guardando le nuvole in cielo, incredulo dello Spettacolo del cambiamento. L’immagine sembra disegnata, eppure non c’e.

“Non temere, se sembra non avere senso. Non importa  quello che scrivi o dici. Importa  l’esperienza di una visione che sta affiorando. Sentire, lasciare accadere. Meravigliarsi.

Vedere ciò che l’occhio scantona ed ascoltare sempre. Quando  ti sembra di  vedere niente, finalmente vedi … “.

 NPAL Go Back (Daily Diary) 2.205.014

E p i f a n i E

http://vimeo.com/m/81378472
Il post e’ in progress( tanto per cambiare… 🙂 ) anche perché’ sto preparando al viaggio imminente (Londra e Galles) motivato anche dalla visita a questa mostra.

NPAL Meetings & Mistery 81014
(Continua)

9 . 1 . 014

by Jasan de Caires Taylor

Eppur si vede

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NPAL Lab-Home, Milano & Altrove 2612013

C’era, da molto tempo, uno sguardo in attesa. Aveva dentro di se’ immagini precise di paesaggi ed incontri, incantevoli sorprese, stanze e spazi indefinibili, persino qualche ostacolo qua e la’.

Era uno sguardo antico, senza giudizio; così’ la sua percezione diventava tutt’uno con ciò’ o chi era visto o sentito. Per questo, misteriosamente quello sguardo sfuggiva al catalogo delle definizioni.
Fuori ed oltre ogni definizione e classifica, cio’ o chi era visto o ascoltato rivelava tutta la sua bellezza, naturalezza ed anche selvatichezza.

Lo sguardo era felice di moltiplicare, sdoppiandosi, tanta bellezza e diversità’.
Si’, era proprio felice, come un Bambino che vede, per la prima volta, la Neve o il Mare …

NPAL Diary & Daily Theatre, Here Now 2612013
(1 – in progress)

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NPAL -Home, Entrance and Many Doors
(Entrata & Uscita inseparate)

Entrare, c’ entrare e centrare … Appena possibile e mai . . . 🙂

NPAL Daily Diary & Theatre 2612013

27 . 12 . 2013

http://youtu.be/6G-KL7nvdmM

Semplicemente la mia canzone preferita in assoluto da quando ero adolescente, nella mia versione prediletta (concerto del 1987)
Grazie Bob, in attesa di sentirti alla tua Mostra “Swings Moods” di Gates ad Silence a Londra, in Gennaio 🙂

NPAl Diary & Tour 2712013