W e  l c o m e 

In this period I’m unable to take part in Facebook. I realized that I developed a sort of “dipendenza” (addiction) to it. I’m going back to my blog boscoparlante (talking-forest). I’ll try to post in Italian and English.  If you want, we can meet here.

You can leave commentaries also if you are not logged in Splinder (in this case , please add  your name  at the end of the message).
 

Enjoy in the trasformation!

If you would  like publish here (writing or photos/pictures)  tell me., please  (harambee@libero.it).

I’ll give you the passwordI.

Sorry for all my mistakes in English.
Excuse and correct me please!  

Thanks!

-) kaapi

( 2 5 – c o n t i n u a )

 
 
 

P o r  t a (r s i)


©lab harambèe- kc barnabei
Milano  &  Altrove, Febbraio 2007


P o r t a  C u o r e

Niente parole.
Solo una x. di  qua o di là. Invece di qua e di là, uno a uno. La mente diceva due voti allo stesso partito. Ma la mano è andata su due simbol. Due simboli diversi.
Non c’è stato niente da fare. E’ stata una gestualità spontanea, E’ accaduto,  diversamente da come pensavo. Non l’avevo previsto.

Due voti. Un voto alla paura ed un altro alla speranza,  irriducibile sensazione che la paura riduca la visione dell’orizzonte e del cielo. Quindi,  non bisogna cedere  (almeno non del tutto). Tenere i piedi per terra e la testa in cielo (come gli alberi) ?.

 Chissà.   Speriamo che non vincano il qualunquismo e vaneggiamenti fascisti!  Voilà.
Comunque, quest’ultima considerazione mi fa ascoltare se dentro di me ci sia qualche granello di opportunismo,  razzismo, affermazione di sopraffazione (dentro e  fuori). Vorrei fare pulizia (non etnica).

Amore. Sì.
🙂

( 6  6 0 9 – c o n t i n u a )

U n o
 e
 l’A l t r o



© Lab Harambèe – Kaapi carla barnabei
Milano & Altrove, Febbraio 2008

f r a  u n a  s t a  n z a 
e  l’ a l t r a

 


© Lab Harambèe – Kaapi carla barnabei
Milano & Altrove, Febbraio 2007

s  p e c c h i o

Fra una stanza e l’altra, fra un’immagine e l’altra, ci sono storie ed anche non ci sono… Sono diverse da quelle che so e da quelle che non conosco.
Oppure sono così simili da non essere riconosciute. Imprevedibili. Inaspettate.



"Se ascolti, riconosci, trasmetti.

Non cercare di capire…
Ascolta. (Ama) "

( 3 . continua )

Per gli auguri, a divenire nuovo l’anno…


© lab Harambeè-kaapi carla barnabei
La Salle, Dicembre 2008

 

( 2 6 . c o n t i n u a )

N.B:

ho cambiato la musica. No, è sempre lo stesso Bobby (Bob Dylan) che non è mai uguale.  Ri/vive ogni canzone nel momento presente e si fa attraversare dal cambiamento. Aggiornarsi al presente, dentro.  Ieri, oggi, domani.

Niente è uguale, a sè stesso. E’ niente. appunto. Approsimarsi al Nulla meraviglioso, lasciarsi attraversare. Non è passivatà, è altro… misterioso, indefinibile. Spazio.
Ad un certo punto non hai più scampo, e vai.

 Come un turbine,che sia temporale o pigolio appena nato, inseparati.  Qualcosa mi attraversa limpido e tempestoso.

Bobby perde le canzoni cantandole.
Prima,  le trova, o lo trovano, poi le perde ricantandole diverse.
Le riperde  cantandole, ogni volta esse rinascono al mistero.
Si trasformano, riflettono come specchi a volte limpidi a volte graffiati, imbrattati,oscuri ma non senza luce. Menestrello divino-

E’ una magia naturale. Semplice. E’ amore, arrendersi non pr essere riconosciuto, piuttosto per arrendersi e riconoscere. Anche se resti solo. Quando la solitudine ti abbraccia, però non sei più solo..!

😉

Grazie a  te,Bobby s/conosciuto testimone, ed ad Alessandro Carrera, avete reso possibile sentire  intuzioni arrivate e scomode, a prima vista ma poi accolte come meravigliose. Grazie, grazie e grazie…!

kc

S e n z a  C a p o

n è  C o d a

© Anne Julie Aubry

s o u v e n i r s

Aju sta viaggiando, da tanto tempo. Non sa neppure lei da quanto.

Senza accorgersene, lungo il cammino non può mai chiudere gli occhI, senza chiuderli mai, nè di giorno nè di notte. La sua vita ha ls veglia ed il Sonno indistinti tra loro. Lei vive ad occhi sempre aperti o quasi,al massimo gli occhi,da soli si socchiudono, ma solo un pochino.

Il giorno della partenza, la Nonna Blu le aveva detto: “Aju, stai attenta a quello che guardi. Ci sono immagini che ti seguono e non ti lasciano più, anche se glielo chiedi gentilmente.

Ora, durante il viaggio, Aju si sta chiedend. “Ma davvero non posso chiudere gli occhgi? E, se perdo qualche immagine o se qualcun’altra si insinua ed io non me ne accorgo?”
Questa domanda non potrebbe farla che a se stessa. Cominciando a provare ad aspettare una risposta.


Se tu pensi ad un paesaggio nel quale cielo, prato, bosco, spiaggia, deserto, città sono tutti insieme in una mosaico vivente di piccoli frammenti nel quale nessuno esclude l’altro, allora puoi intuire cosa sta guardando lei. Potrai  immaginare tra l’altro come il paesaggio, a sua volta, la guardi. Sì, lei si è già accorta di questo scambio!

Guarda che ti riguarda, poco fa dal Paesaggio è apparsa la Nonna Rossa, fiammeggiante ma anche un po’ ombrosa. Eccola qui, con voce ferma esclama: “Oh, cara! Lo senti come ti sta guardando il paesaggio? Va bene. Accoglie le tue tracce di passi e di sguardi, si lascia segnare. E tu?”

Bhe,a questa domanda Aju  risponde con un suono di stupore, soltanto.  Anche adesso continua a sentirne e non risponde.

Intanto però vede. Una foglia  assomiglia ad una goccia di pioggia e s’allunga. Un’altra si accortoccia in forma di nido. E, subito dopo la prima foglio si noltiplica,  divents uns coppia di ali e poi un’altra ed un’altra ancora. Vola via.

O almeno sembra, perchè Aju non ne è proprio sicura. Lei, quelle ali, se le sente addosso. La terra diventa cielo, il cielo diventa strada.

Chopstix Waits

E’ finita la storia?

A  volte mi sento inseguita dalle immaginI. Certe volte le incontro, altre volte mi trovano loro. Ci sono immagine invadenti, sono quelle rapite per comunicare un messaggio, in cerca di consenso, queste ci danno la caccia.

Ci sono le immagine perdute, dimenticate  vagano per aria o dappertutto. Tra loro ci sono quelle che cercano una destinazione, una qualsiasi od una precisa da cercare con cura. Ce ne sono delle altre che cercando destinazione  ad una certo momento smettono di cercarla. Ed arrivano nel Non-luogo delle visioni.

Questo non luogo, vegliato e sognato, in Sonno & in Veglia, è un bel paese sconfinato nel vedere e non vedere. Di sogno, di vuoto, d’impronte e di una moltitudine  di segni in-visibili. Basta un trattino, un punto o una virgola, e la frase di una immagine parlante può cambiare, basta un punto esclamativo a  trasformarla. In un via vai di domande e di risposte indistinte quel paese cambia. Diventa sempre più sconfinato, spostandosi qua è la.

Di una visione, comunque rimane sempre un lampo. Un piccolo lampo o una saetta che segna lo sguardo all’infinito. Smetti di credere a quello che vedi e se ti perdi, quel trattino (in-visibile) si fa strada o filo per farti continuare il viaggio.

Bhe, incontri segni sognati, visioni parlanti, apparizioni d’acquarello che si posano come brina sui fiori e svaniscono. Il fiore può sparire insieme, sta a te  ricordare, o diventare segno…Un puntino, una virgola, niente…

(dedicato ai “miei” studenti)

🙂

( 3 4 – c  o n t i n u a )



Ecco, sono qui…


© In The Light -limited edition print
Groundwork.  – South  Caroline


Non è poi così scomodo, se non guardo troppo.
Guardare in basso… Mmmm, meglio di no. Neanche  guardare indietro., però.
 Posso guardae avanti o chiudere gli occhi. e affidarmi al vento.   Pericolo ?

Attraversare, a nuoto o in volo. E’ possibile ?

Oh,  a volte  non si può fare altro.
Non c’è alternativa.

Magari lo si capisce dopo, quando si è detto di sì. Prima, ehi ehi, ti chiama la paura. Se, subito o dopo, la riconosci ti regala un incantesimo…


Surrender.


1.



2.
© lab Harambèe – Kaapi Carla Barnabei
Settembre 2008 – Milano, all’Isola come era prima…

R i f l e s s o
(Foto alla Foto)

( 3 – continua )



Senza
titolo


© lab  Harambèe – Kaapi Carla  Barnabei –  Qui & Altrove
s e l v a t i c a



Ti immagino così.
Linea curva.
Orme
si rinnovano
e
si cancellano col vento.


Erba ai lati
che non s’arrende

al calpestio
di qualche passo
fuori linea:

Passo che
arriva, fugge o ritorna ?

Tu sei sentiero,
per me
ed
in me ….

(Selvatica)

© lab  Harambèe – Kaapi Carla  Barnabei –  Là & Altrove
s e l v a t i c a


1.
C’è uno stupore che riscatta  l’incredulità, per quello che accade intorno e nel mondo, la riscatta.

E’ uno stupore bambino, s’incanta davanti ad una luce nella notte, anche se la luna non è più piena.

S’incanta semplicemente,  per la brezza del mattino d’autunno, per un suono che non si sa da dove venga, nella casa, come una vocina, un sussurro, sommesso. Si, lo sento sciogliersi pian piano nel silenzio.

Non si dimentica, non lascia perdere con indifferenza, eppure qualcosa s’arrende, ma non è nella direzione esterna,  in là, verso di lui, lei, noi, loro. E’ dentro. Impercettibile a volte, altre, come un uragano. Poi, cambia ancora…  😉

2.

3.
1.  2.  3.. – PETER FOLEY

( 1- c o n t i n u a )

A p  P u n t o



Riin  Pallon

clicca   q u i

Appunto, per non dimenticare.
A volte, ricordare non basta, però.

Punto a capo potrebbe essere. sarà possibile … ?

(1 – c o n t i n u a )

Ap Punto (2. )

 A quella domanda, si può fare punto a capo….
Segue chiara un’immagine: il Sogno e l’Incubo: DEntro nella storia ci insegue nel quotidiano e sottile si insinua.
E’ chiaro

Q u i
(link amico, da Urubu/Danilo)

La domanda continua, quindi.

Che si fa?

 

a sua immagine

C’è un filo che collega cuce, distrugge …

A t t e n z i o n e!

Attenzione alle parole del consenso,
allo sfogo della rabbia contro qualcuno…
Ci sono omicidi di parole.
Attenzione al furore!

Attenzione alla paura che i propri interessi
siano oltremodo superiori a quelli di qualcun altro.

Attenzione al consenso
divide, distengue, condanna, annienta
in nome del “nostro bene”
(nostro, della nostra famiglia,
di un nostro amico
ecc. )


c l i c k

bob dylan – masters of war

( 2 – c o n t i n u a )

Angoli  & Spigoli

In un Angolo c’è una mappa di Mondi da decifrare. Tutto lo spazio fra Soli, Lune, Stelle, e Altro ancora.

La Luce e l’Ombra del Cielo e della Terra fra noi,lontani e vicini. nell’Angolo, in una Stanza, dietro Porte e FInestre, siamo noi.

Per Strada, nelle Piazze, oppure su Sentieri diversi che diano la Speranza o l’Illusione di una comune  e reciproca  appartenenza nell’essere stretti, isolati, selvaggi.

In un Angolo di Recinto, Casa, Stanza, Porta, Finestra, ed anche in una Stella disegnata,  nell’Occhio grande o piccolo, persino in un Sentiero, c’è uno Spigolo, almeno uno.

Quello spigolo  che tende la curva della quale è Inizio o Fine, quell’altro che invece si specchia in altri dirimpettai ortogonali. nei riquadri di Ingressi ed Uscite, stanno a ricordare,nel percorso  dentro, fuori e dovunque,un tratto o un momento in cui la Direzione dei Passi, dello stare fermi o dell’andare via o altrove,cambia direzione. A volte supera, a volte torna indietro, altre s’inabissa o vola via.

Dove stiamo andando?

Dove stiamo andando, veramente, intendendo lo Spazio ed il Tempo, oltre quel confine di Recinto, Stanza, Ingresso e Uscita, oltre  la misura del Tempo suddiviso nei Giorni.

Dove stiamo veramente andando, nel Tempo indefinito, in quel Momento che unisce e separa la nostra Vita quando comincia e quando finisce.

Dove stiamo andando, da soli ed insieme, nelle nostre Vite separate ed intrecciate. Chi comincia prima e chi dopo. E poi, quando finirà…?

E soprattutto, cosa stiamo facendo?

Cosa stiamo veramente facendo da soli ed insieme, per Noi stessi e per l’Altro vicino e lontano?

 

Anche oggi, insieme a Te che diventi sempe più sottile, silenzioso, rimpicciolisci fisicamente, e ti stai allontando da questa Vita, a poco a poco,  io mi avvicino piano piano. Vengo verso di Te. E cambio Direzione … 🙂

(Ma comincio a sentire che sto andando anche verso parti di me che non conosco proprio. o quasi …).  Grazie.

C l i c k