Questo è il tempo delle non parole, di silenzi attaccati ai rami e tra i fili d’erba,questo è il tempo del non significato ristoratore .
Compressi tra mille e mille suoni e parole ,compressi tra storie vere e storie inventate, circondati da orme , e sentieri sconnessi,colori e colori come necessità, bisogno di illusioni e arcobaleni…….e allora questo è il tempo dei silenzi come mare ,e del buio ; questo è il tempo di foto in bianco e nero e di questo vento muto.
Il vento non è mai muto.
Qualcosa la dice sempre…
gagarin @:
Grazie, ancora…
dei colori del bianco e nero, delle voci del silenzio…che meraviglia!
Un abbraccio e 🙂
kaapi
A patto che si continuino ad ascoltare mare e vento, a patto che non faccia male… un saluto (da chi raramente lo trova ristoratore).
… il vento ci porta le voci dei Tuareg dall’altra parte del mare …
insieme con granelli di sabbia del Sahara sorvolanti le onde del Mediterraneo …
… il vento ci porta il profumo dei cedri del Libano e degli incensi del Tibet …