“Vai oltre la paura, salva ciò che ami”.
Cioè: “Salva-ti?”
Quando la salvezza non è sopravvivenza, ma riconoscimento di un’appartenza.
Il sacro nel quotidiano, quando sono sull’orlo del precipizio, sulla corda del funambolo e magari non lo so (mentre sto di fronte al fornello, a letto o davanti ad uno schermo tv o pc, o altro ancora …)?
Salva-ti.
Già, che sia la salvezza riconoscere di essere salva, nell’incommensurabile, misterioso flusso di ombra-luce e maree? Che sia essere salvata semplicemente essere, non sembrare, non avere, non volere o “crederci”? Quindi, dire: Siiiì”?
G
razie 🙂 ❤
C l i c k Q u i (“Salva ciò che ami – Vicki Noble”)
NPAL Diary, in progress 302015
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