U n o.


Lab Harambèe – Altrove, Estate/Inverno 2005

Ti ho visto Amore mio, riflesso nella pupilla specchiante del Cavallo Bianco.

Era stato il tuo destriero.

.

Arrivava, si fermava con me e m’appoggiava il muso sulla spalla. Ad accarezzare e a farsi accarezzare, ancora. Improvvisamente, si sottraeva e al galoppo andava via veloce, come imbizzarrito.
Poi, ritornava a sussurrare al mio orecchio storie nel bosco ascoltate. E stava lì, ad accarezzarmi e ad essere accerezzato. Ancora. Scappava via, narici frementi, criniera al Vento. Misterioso, scompariva.
Lo sapevo chi era. Non lo potevo tenere con me.

La Signora degli Animali, molto tempo prima nel fitto del Bosco Antico, me lo aveva insegnato. Che non va posseduto alcunchè. Amare è lasciar andare, abbandonarsi non a qualcuno ma all’Esistenza. Diversamente.

E diventare Farfalla, Aquila, Volpe e Formica, ad esempio, sulla Terra. Nonchè Pietra. E Nuvola, nel Cielo. Un solo Linguaggio per intendersi, un solo Universo per condividere. Uno.
La Visione totale, da un Filo’Erba alla Vetta più alta, sopra. In profondità alle viscere terrestri, fino agli Abissi marini, sotto.

Occhio di Talpa e di Volpe, di Aquila e Cavallo ed altri ancora, in uno. Uno solo. Intanto, il Paesaggio svanisce, lassù.

Eccole, tutte quelle Nubi si plasmano e si trasformano, da Greggi a Colline, prendono Salite e Discese di Vette innevate.
Si spianano in elicoidali Dischi volanti e si rimpiccioliscono fino a volar via comen Farfalle. Diventano, infine, Draghi che sputano Fuoco luminoso color di Neve.

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Ti vedo, Amore mio

riflesso nella pupilla specchiante del Cavallo Bianco.

Era stato il tuo destriero, mai il mio.

E’ libero, non è nè mio nè tuo.

Ora, seguo il Corvo imperiale, mentre lascia scie sonore, qui fuori.
Vedo Coda di Volpe sul cuscino, in attesa della Notte.

Sento un profumo di Terra dalla Galleria, qui accanto.

Un sospiro di fine d’Anno.

In cammino, in Sonno e in Veglia.

Amore mio. Anima mia.

T r e m o

©lab Harambèe – Bosco del Mulinetto, Inverno 2005

s o t t o s o p r a

C’è una paralisi temporanea che blocca il fotogramma di questo film, qui nella testa.

E’ il film di un terremoto in atto… e non finisce.
Assestarsi nel tremore…



C’é conflitto.

“Trema per un non so che…” (**)

Trema tutto qui. Assestarsi dentro questo movimento sussultorio. Non è una rovina, anzi. Mi dico.
Guardo dentro lo spazio abitato dal Caos, è già dentro, da tempo, sento che scava e scava.
A volte, non vedo luce e scendo, al buio. E non so. Sto sotto, sotto.
Sembra dolce non sapere dove sto andando. Sto dentro, sotto no, Sottosopra.
E’ durissimo invece, lasciare andare il passato e ciò che si è costruito dentro di me a difesa del cambiamento.Contro me, in fondo? Non so.
Quel muro, quello scudo lo sto buttando giù a poco a poco. E per farlo mi butto un po’ giù io, a terra.. E vado, però, vado.

Portami …via. Chissà dove comincia il film e dove finisce la paralisi, o la nuova vita.

“La guerra rimane e faccio il mio lavoro, il sabotatore” (***.)

Fuori e dentro sabotare la guerra ed il conflitto.

Dentro fuori. Ed intorno.

Ho cercato quel cd dei CSI (**) non l’ho trovato.
C’è quest’altro però (***)… Assalti Frontali. Incredibie come c’entra…
Bhe centra, eccome. Ah,Ieri-Oggi, qui.

E’ al punto di rottura / che la paura si allontana /la mia evoluzione è in piena / non so più chi ho vicino / il dubbio è peste / ho bisogno di capire/ ma non sarò triste/ fine / di un tempo dove non vedevo bene / fine /
di stare sotto e male/ parlo ogni tanto / altrimenti ascolto / ma ho un sentimento strano dentro / è un risveglio / dentro / va meglio / apprezzo ogni dettaglio / e non impiccio il mio cervello / la vittoria è la mia notte che inghiotte / luci false eliminate /linee forti vengono introdotte / la dedizione è una cura / e l’ho capito / ora mi dedico al mio gioco preferito / le coincidenze hanno significati nuovi adesso / come fosse un disegno nascosto / risvegli / nei cambiamenti della notte / inguaribile idealista / estremista / vedo quello che vorrei vedere /e picchio con la testa / casco/ da terra mi rialzo / parla pure adesso / ma prima io passo / cari cari cari / ci son giorni buoni /oggi va già meglio di ieri / i pensieri vanno più leggeri / volo /di nuovo sono qui nel grande mare / ma nuoto bene / come deve / a volte basta un no /basta eliminare un po’ / e torno in vita / e verità / anche se non la so / ma lento / lento /devo pensare zen / per affrontare il cambiamento

R i s v e g l i

“Banditi ” (***) – A s s a l t i F r o n t a l i


©lab Harambèe – Bosco del Mulinetto, Inverno 2005

r i t o r n o
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( continua )