InfinitaMente

“Contemplare è una (non) forma di neutralità. “

Insomma, contemplare senza un perché, senza un’aspettativa, senza un tornaconto o un ritorno.

Stare lì, stare qui, senza un preciso scopo. Soltanto stare qui. Ed è tanto (senza confine).

“Non dare misura all’Infinito, Amore (mio & tuo)”

Nostro,  non è una misura, una specialità, un possesso un’organizzazione. Semplicemente, è non-separazione. Sentendo la pacifica assenza (di chi, di cosa?).

Grazie 🙂

Sto partendo, pe Terre lontane, agognate, per la conclusione e, forse,  l’inizio di un’altra fase di vita . Il mio non-testamento testimonia una difficoltà a stare qui, ed anche, a cogliere il volo, perché ancora non capisco la differenza fra  qui e stare oltre (se).

Così, mi perdo, comunque,  e mi ritrovo nel Viaggio.

“Partire è un po’ come morire.” 

Parto per la Terra dei Nomadi Guerrierieri/e, Iniziando dalla capitale in movimento (accampamento nomade) , in trasformazione.

Partire è stare in un nomadismo che segue spostamenti geografici ma è stabile alla Radice?!

Nessuna contrapposizione fra restare e muoversi, se si riconosce il processo di trasformazione a cui tutti apparteniamo.

Thanks, again.

Dicevi:

“Tornare a casa è restare qui, ora.

Non esiste un prima ed  un dopo, un qua e là, separando nella visione te  (me. chiunque) dall’ infinito”.

 

(anche la congiunzione (“e”) invece dell’opposizion  (o””) potrebbe essere separante?

Prima & Poi

Prima, stavo per aprire una pagina di Word per scrivere, ed invece, ho aperto questa pagina del blog. Ora,  sto scrivendo qui.

“Descrivere un avvenimento senza commenti o giudizi”.  

E’ possibile.

“L’Acqua è libera. Non portarla, per forza, al tuo Mulino”.

Emotivamente acquatica, mi muovo serpeggiando, fino a quando non a caso, cado. Magari precipitassi!

La caduta nega l’esplorazione del precipizio. Saltare non è una destrezza per arrivare dall’altra parte. E’ la conoscenza del precipizio, da subito, da adesso.

Nessuna preparazione per saltare facendo qualcosa di speciale. Nessun punto d’arrivo, e forse neanche di partenza.

L’esplorazione del precipizio, nell’Ombra fitta di chi sono stata, sono e sarò. Nessuna etichetta, giudizio, colpa o giustificazione.

Nessuna separazione (presunta.).

“Tant’è.  Addavvennì . . . !”

La Radice palpita, ed è viva.

NPAL diary & Meetings 09082015

Kiss the Flog

Che giornate! Pioggia battente, incessante e vento … Milano è allagata e soprattutto lo è al   Quartiere Isola (bè, dato il nome), nelle vicinanze, ed anche al Quartiere Feltre .

Tanti black out,  niente elettricità, no luce e spenti scaldabagno e giradischi, no linea telefonica e Adsl. Si i è bloccata pure la porta d’ingresso.

Sono stata in silenzio ad ascoltare il vento con le candele accese ed ho danzato con la sua musica.  Forse ho abbondato un po’ con la birra al limone ? Avevo bisogno di liquidi . . .  🙂

CASTELS -blog115

1.

Intanto, chissà se ero sveglia o no, sognavo Castelli abitati da Rospi incoronati e da Salamandre Maghe (personaggi preferite dei miei Viaggi di Fiabe). Tutti mutanti . . .

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2.

Tutti mutanti, tutti assenti? Ogni spazio apparentemente abbandonato, è sempre abitato dalle tracce invisibili e sonore di chi vi è vissuto o passato. Diventa uno Spazio per un Coro di Voci . . .

– Immagine 1. – dal blog “Kiss the Flog”

–  Immagine 2.    “Il Coro o delle Liane” installazione  (particolare) –  NPAL Artwork in progress October/November 2014

NPAL Diary and Meetings 1811014 (In progress 1)

Ba ba bb ling – (two)

Ci sono momenti in cui mi dimentico di ciò che, pochi istanti prima, avrei voluto scrivere … Ed allora, cosa scrivo (adesso è proprio così)? Bene  (C l i c k ),  scrivo quello che sento allora, cioè ora. E, questo è proprio un momento in cui sto dimenticando ciò che poco fa avrei voluto raccontare.

C’è una pausa, uno spazio che si intromette fra un’immagine passata ed una presente, ma che non c’è o comunque, non si vede. Un paesaggio mancante o così infinito da annullare ogni definizione, riferimento o nome. Resta ben visibile,  uno spazio rarefatto.  Li’, mi smarrisco. C’è un balbettio, fra vedere e non vedere. Non sapere, sempre. Un balbettio, sì; me lo ricordo. Quando si balbetta, che succede? Si incespica, su una lettera, su un suono o chissà dove (veramente).

Ci si interrompe, la voce si spezza, non si può continuare, fino alla fine, mai. L’interruzione mi  fa sprofondare in un baratro: non sono arrivata alla fine della parola, o della frase, e resto sospesa, arranco, scivolo, precipito, ma dove?  Sto parlando al presente, ma quando balbettavo, e ci “credevo” proprio, era così. Se solo mi fossi fermata ad ascoltare, quel baratro avrebbe assorbito il mio precipitare e l’avrebbe trasformato in un volo. Musica di giostra , o di carillon, sento ora… la ballerina col tutù rosa, fra gli specchi,  gira e gira. La sua danza deborda  dal palcoscenico, (chissà dove),  traccia  movimenti tribali. S’accende un fuoco. (. . . )

Una storia vale un’altra, quello  che conta è raccontare, anzi accogliere le storie, che di nostra proprietà  non sono, lasciarle passare.  E, restituirle al Vento.

Grazie, sempre. 🙂

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NPAL Lab/ Home, PS (provisional set) 2013/14

Eccone una, una storia, un’altra.

Quando sento certe canzoni, le ascolto e le canto come se fossero scritte dentro di me. Mi meraviglio di ricordare canzoni degli anni settanta, parola per parola, quando dimentico tutto o quasi!

La voce accoglie e rilascia, tante storie, mie e non… quando si dice che la separazione non esiste ed è proprio un soffio  in-separazione, un balbettio che passa dal baratro e quando meno te lo aspetti, ti porta  da altre parti. Come viaggiare in un altro mondo, pur restando qui. O, forse, si resta sul confine

fluttuante fra i mondi, provvisoriamente (cioè per ora).

NPAL Diary 08 10 014, in progress –  (continua 1).

Looking for . .

“When man looks for experience he becomes the body.

When he looks for knowledge he becomes the mind.

When he looks for God he becomes the Heart.

When he looks for Truth he becomes Nothing.”

~ Mooji – June 2014

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 NPAL – Kc barnabei – Findhorn Foundation  2012 –  Bridge

Che sia possibile distinguere “cercare ” da possedere e “diventare “da identificarsi  (sembrare, rappresentare), soltanto quando si diventa Niente ?

Diventare il corpo, la mente, il cuore e niente …. un bel percorso di desertificazione, nessuna forma, nessun tempo nè spazio.

E, mi sembra,  solo il percorso, soltanto il percorso non il risultato del percorso, sotto forma di eventi o incontri, possa essere fuori dallo slogan, dalla parola d’ordine…dall’auto-rappresentazione.

Quel percorso che non è “nostro ” ma che noi ci  troviamo  ad essere, misteriosamente inseparati da quello che sembra essere altro da noi stessi. Ci sono parti di me  di  noi e degli altri, in una stessa mappa o rete, sono tutte inseparate.

Che meraviglia,  quando la nostra percezione separante (che separa luna forma o parte, dalle altre, le giudica, le contrappone  e le incasella)  comincia a cambiare. Ci sono piccoli lampi di luce, qualche sprazzo dell’altra  percezione che non vede la separazione, e  si  libera in  una pacificata, unica immagine in cui non manca niente e nessuno è escluso, nessuno, neppure Dio.

Nessuno è più giudicato, incasellato, inchiodato  in un posto  secondo un ruolo congelato. Nessuno ha più bisogno di attingere supporto o energia esterna, non ci sono più compensazioni,  parlare di un’altro per non parlare di sè o di parlare solo di sè come se  si fosse  altro. Non c’è più nessun bisogno o identificazione, perchè  nel  vuoto innominabile dii respiro libero niente è cancellato, eppure tutto sembra cambiare e svanire, come una nube nel cielo.

Un miracolo? Forse, un miracolo e comunque il percorso che si rivela e non è mio: la distanza illusoria fra me ed un altro essere non è più mancanza ma spazio, spazio nello spazio infinito dove tutti siamo una parte realmente inseparata , fino a quando non la percepirò  più separata, distinta e sola o abbandonata.

Quindi, non c’è più lasciarsi o ritrovarsi, solo “tornare a Casa”!

La realtà di questo paese e del mondo, la disoccupazione, l’Ici da pagare, le votazione, i biglietti da fare, le non-vacanze ed i non-copleanni esprimono una parte di un sì alla vita ed alla condivisione che non è più “fare l’aperitivo insieme” o chiaccherare (senza offesa), s-parlare di qualcuno, senza accorgersene. Ed allora, cos’è?

Stare soli a riconoscere il confine della nostra parte illusoriamente separata ed, umilmente, ogni volta connettersi a quella parte della mappa misteriosa che tutto comprende?

E’ invisibile e misteriosa e non richiede, forse di essere vista per trovare il nostro posto, come una regione od uno stato in una cartina geografica. Si tratta, forse, di affidarmi a quella connessione che non posso definire, sentire l’apparteneza soprattutto quando tutto scompare e sono sola?

Perfino la differenza fra domanda e risposta scompare, nello spazio! La libertà di una distanza da quello che è o sembra, e la vicinanza alla Mappa che non conosco, verso Casa.

Grazie.

“Liberatemi dall’attaccamento e lasciate solo l’amore”.

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Maria Isabel

NPAL Daily Diary & Memories – 0506014

(in progress –   1  c o n t i n u a )

 

Un segno per un post in progress. Da molto molto tempo, sento di esprimere il significato che ha avuto, ed ha, per me aver incontrato, vissuto  l’opera di Bob. Ci riuscirò, prima o poi?                        Potrei, comunque,  cominciare il percorso (Never Endig Tour). Grazie, Bobby e buon compleanno …!

Rimando qui   (clicca), per ora 🙂

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kaapi carla barnabei & NPAL  Archive  August/September 012

NPAL Meetings & Memories 2405014

(in progress – continua 🙂 )

 

 

E p i f a n i E

http://vimeo.com/m/81378472
Il post e’ in progress( tanto per cambiare… 🙂 ) anche perché’ sto preparando al viaggio imminente (Londra e Galles) motivato anche dalla visita a questa mostra.

NPAL Meetings & Mistery 81014
(Continua)

9 . 1 . 014

by Jasan de Caires Taylor

In progress

http://intellihub.com/2013/11/30/mexican-government-releases-proof-of-e-t-s-and-ancient-space-travel/

Lascio questo appunto, per poter tornare. E non perdermi nella nebbia.

Grazie 🙂

NPAL Diary & Meetings 0912013 (In P rogress 1)

13 . 12 . 2013

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NPAL Diary & Meetings 0912013 (2 In Progress)

20 . 12 . 013

Tornare e perdersi…. Poi, tornata allo stesso punto, tutto sembra diverso … (Ed anche io).

Oh, Specchio e contro- Specchio , nel senso del dritto- rovescio) Ndar- ritorno, dove è quando non c’ più’ nessun confine preciso, fra loro .

NPAL Diary & Meetings 0912013 ( 3- in Progress )

T h i s P r o v i s i o n a l L i f e

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Sono qui a Milano, ma sto viaggiando, e tanto, dentro ad un’avventura di ritorno alle radici, alla casa del Padre & della Madre (e viceversa).
Questa mattina, durante una breve intermittente, precaria connessione internet ho ricevuto
una notizia sconvolgente, incredibile. Eppure, per crederci bisogna entrare nella visioine della nostra Provvisorietà….

http://www.youtube.com/watch?v=vvX5zBAb7xM
Un lampo azzurro, tanti anni di lavoro e scoperta al liceo artistico in aule adiacenti, coincidenze, distanze, incontri… Un filo , sempre. L’ultimo incontro e l’ultimo abbraccio al funerale-celebrazione di Buon Viaggio ad Antonio Caronia in febbraio-
Grazie Paolo. Buon Viaggio … Tanti abbracci. Ed arriverderci!

C l i c k Q u i :
http://www.repubblica.it/spettacoli/cinema/2013/08/21/news/morto_paolo_rosa_artista_visionario_di_studio_azzurro-65103416/?ref=search

(NPAL Tour – post in progress)

22 . 8 . 013

I post in progress cambiano. Continuare a scriverle anche quando c’è pochissimo tempo a disposizione (o almeno così sembra …).

Quindi, per ora, una breve nota (un sogno-segno).

“Sono con tante altre persone davanti ad un portale… siamo come schierati e ciascuno ha un rocchetto, o una spoletta, di filo. Io, invece ho del filo sciolto fra le mani, (lo porto sul palmo delle mani congiunte a coppa), reca dei segni come se fosse recuperato da un lavoro fatto e disfatto.
Sono l’unica ad averlo così, appena me ne accorgo mi chiedo perchè, ancora una volta sono diversa dagli I altri?
Poi, sento:

“Tu il lavoro l’hai fatto e poi l’hai disfatto, riconosci… e celebra il filo.” (…) “Non esistono progetti definitivi, non bloccarti in un progetto… Vivi giorno per giorno, connettiti e segui il Filo, nella trasformazione”.

Grazie 🙂

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© NPAL – Diary (in progress 2. continua)

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Non puoi guardare veramente in alto se non guardi anche in basso, e viceversa …”.

Ma cosa, come guardiamo ?
Cosa vediamo dipende da come guardiamo mi dicono. Sì, se già percepisco separate le direzioni dello sguardo, alto-basso, già ho un punto di vista condizionato.-
Figuriamoci, allora, per tutto il il resto! Tutte le categorie, i modelli, le s-convenienze, i doveri e le ribellioni, tutto l’ammasso di attaccamenti e giudizi… Come guardiamo?

Eppure, questi discorsi così pseudo-seri, mi fanno risentire: “Sarò una risata che vi seppellirà…”
Oggi, più che mai, sento che sdrammatizzare & comicizzare, insomma consapevolmente (più o meno) fare “teatro quotidiano”,
può aprire la porta alla trasformazione. Uno e due, d’accordo, ma io aspetto il tre (ancora… : – )

Al Cielo

© NPAL T o u r – Sulla Strada verso Forres, Agosto_settembre 2012

(NPAL Diary in progress – 3, continua)