http://vimeo.com/m/81378472 Il post e’ in progress( tanto per cambiare… 🙂 ) anche perché’ sto preparando al viaggio imminente (Londra e Galles) motivato anche dalla visita a questa mostra.
Sono qui a Milano, ma sto viaggiando, e tanto, dentro ad un’avventura di ritorno alle radici, alla casa del Padre & della Madre (e viceversa). Questa mattina, durante una breve intermittente, precaria connessione internet ho ricevuto una notizia sconvolgente, incredibile. Eppure, per crederci bisogna entrare nella visioine della nostra Provvisorietà….
http://www.youtube.com/watch?v=vvX5zBAb7xM Un lampo azzurro, tanti anni di lavoro e scoperta al liceo artistico in aule adiacenti, coincidenze, distanze, incontri… Un filo , sempre. L’ultimo incontro e l’ultimo abbraccio al funerale-celebrazione di Buon Viaggio ad Antonio Caronia in febbraio- Grazie Paolo. Buon Viaggio … Tanti abbracci. Ed arriverderci!
I post in progress cambiano. Continuare a scriverle anche quando c’è pochissimo tempo a disposizione (o almeno così sembra …).
Quindi, per ora, una breve nota (un sogno-segno).
“Sono con tante altre persone davanti ad un portale… siamo come schierati e ciascuno ha un rocchetto, o una spoletta, di filo. Io, invece ho del filo sciolto fra le mani, (lo porto sul palmo delle mani congiunte a coppa), reca dei segni come se fosse recuperato da un lavoro fatto e disfatto. Sono l’unica ad averlo così, appena me ne accorgo mi chiedo perchè, ancora una volta sono diversa dagli I altri? Poi, sento:
“Tu il lavoro l’hai fatto e poi l’hai disfatto, riconosci… e celebra il filo.” (…) “Non esistono progetti definitivi, non bloccarti in un progetto… Vivi giorno per giorno, connettiti e segui il Filo, nella trasformazione”.
“Non puoi guardare veramente in alto se non guardi anche in basso, e viceversa …”.
Ma cosa, come guardiamo ? Cosa vediamo dipende da come guardiamo mi dicono. Sì, se già percepisco separate le direzioni dello sguardo, alto-basso, già ho un punto di vista condizionato.- Figuriamoci, allora, per tutto il il resto! Tutte le categorie, i modelli, le s-convenienze, i doveri e le ribellioni, tutto l’ammasso di attaccamenti e giudizi… Come guardiamo?
Eppure, questi discorsi così pseudo-seri, mi fanno risentire: “Sarò una risata che vi seppellirà…” Oggi, più che mai, sento che sdrammatizzare & comicizzare, insomma consapevolmente (più o meno) fare “teatro quotidiano”, può aprire la porta alla trasformazione. Uno e due, d’accordo, ma io aspetto il tre (ancora… : – )
Un codice trasforma lettere e numeri in immagini. Una, in particolare, fa svanire il confine dell’in-naturale.
anche questa volta un trattino (in-vece) fa la differenza ampliandone ogni sfumataura da negazione a scoperta. Benvenute …
Huginn e Muninn (“Pensiero” e “Memoria” o “Mente”)
(post in progress)
19 . 4 .01
Questo blog rinasce. Rinasce, o continua, in silenzio: in facebook e qui. E’ un silenzio esterno, ma è anche “interiore”?
Stare fuori dal chiasso dei pensieri (separanti e giudicanti) … pagina bianca e musica. Grazie!
Mi sto chiedendo se non ci siano ambiguità o dei “sospesi” nella comunicazione con te. Mi spiacerebbe. Ascolterò: nessuna strategia, tutto cambia. Ed anche io, spero.
“L’unica totalità possibile nelle relazioni è la connessione con il divino…”Grazie, di nuovo!
Ascolto la versione acustica della versione originaria. Scrivendo qui, innanzitutto scrivo “visione” al posto di “versione”. Così, la domanda se ne va, o quasi, ma rimane l’intensità di uno sguardo (chissà di chi, forse … . . ?).
Dopo una pausa, in cui c’è soltanto la musica e tutto il film che porta in me, mi chiedo, quando lavoro posso fare anche per versioni di due “stili” differenti che non siano stili ma espressione di un momento, un altro? Di nuovo, di nuovo …
P.S.: post in progress (tanto per cambiare … 😉 infatti manca un riferimento ad una “Radice” di Mr. Jones…! A presto, quindi.
28 . 3 . 013
Il riferimento a quella Radice, manca ancora (visibilmente, almeno). Lascio soltanto un breve appunto da decifrare e da sviluppare.
“Davanti alle sue ferite le mie lacrime di bambina bussavano alle palpebre ed io avevo paura di disturbarlo, piangendo. Nel buio, rischiarato appena da fiammelle, cercavo l’eco di un Respiro, il suo. Ed invece … trovavo un canto.”
Grazie.
29 . 3 . 013
C’era. C’entra.
Mi piacciano gli apostrofi. Mi ha sempre affascinato quella virgola sospesa senza scadenza. Ricordarsi che persino un volo se si blocca, perde la via. Meglio rischiare di cadere. Prepararsi ad una caduta imprevista ed, in caso estremo di dipartita, alla rinascita.
Centra!
(guardo l’agenda: oggi 29.3.013 dalle ore 1 am circa la Luna e in Scorpio mentre il sole è ancora in Ariete… te’ pareva? 😉
Il post è proprio in progress.. Voilà!
BALLAD OF A THIN MAN – Bob Dylan
You walk into the room With your pencil in your hand You see somebody naked And you say, “Who is that man ?” You try so hard But you don’t understand Just what you’ll say When you get home.
Because something is happening here But you don’t know what it is Do you, Mister Jones ?
You raise up your head And you ask, “Is this where it is ?” And somebody points to you and says “It’s his” And you says, “What’s mine ?” And somebody else says, “Where what is ?” And you say, “Oh my God Am I here all alone ?”
But something is happening here But you don’t know what it is Do you, Mister Jones ?
You hand in your ticket And you go watch the geek Who immediately walks up to you When he hears you speak And says, “How does it feel To be such a freak ?” And you say, “Impossible” As he hands you a bone.
And something is happening here But you don’t know what it is Do you, Mister Jones ?
I’ve just reached a place Where the willow don’t bend. Therès not much more to be said It’s the top of the end. I’m going, I’m going, Ì’m gone.
I’m closin’ the book On the pages and the text And I don’t really care What happens next. Ì’m just going, Ì’m going, Ì’m gone.
I been hangin’ on threads, I been playin’ it straight, Now, Ìve just got to cut loose Before it gets late. So Ìm going, Ìm going, Ìm gone.
Grandma said, “Boy, go and follow your heart And yoùll be fine at the end of the line. All that’s gold isn’t meant to shine. Don’t you and your one true love ever part.”
I been walkin’ the road, I been livin’ on the edge, Now, Ìve just got to go Before I get to the ledge. So Ì’m going, Ì’m just going, Ì’m gone.
“Perciò sto proprio andando, sono già andato”. . . ad ogni ripetizione l’espressione si rinforza fino a questa definitiva trascendenza dal momento presente. “So, just” ed un tempo al passato costruiscono questo superamento. Chissà cosa avrà inteso dire Bob, intendendo un superamento, una trasformazione: andare via, cambiare, precipitare o volare?
( NPAL 5.3.2012 – continua)
11 . 3. 013
L’interlocutore chi è (rispetto a noi) … ?
“Noi” chi è (rispetto a te, a me) …?
“Io” chi è (rispetto a chi sono veramente) …?
Una domanda forse, è meglio resti senza una risposta. In attesa di quella vera che risposta non è perchè esprime ciò che, prima della domanda, non separa chi domanda da chi deve rispondere. E, non c’è più nessun dovere.
Nessuno sforzo, nessun risultato. Solo, come Sole e Luna, una diversità, una distanza che è spazio libero e, non per forza, da occupare.
Una comunicazione che sia, silenziosa o sonora, percebile e testimonianza di una connessione. Quale connessione ? Quella col Centro, al quale Sole e Luna appartengono e che, tra loro, connette. Così come … per noi.
Eppure, ce l’hanno insegnato: quello che veramente c’è si vede. Sì, si vede, eccome!
Ed allora, chiedo, cos’è quello che sento mentre non vedo niente?
Ascolto la musica, paesaggi appaiono, infiniti movimenti a ripetersi ed a perdersi … Infiniti disegni di mappe viaggianti a ripetersi trasformandosi e perdendosi..
Lo riconosco, è quel vuoto (temuto?) la mia gioia… Quando, dalla disperazione sorge un sorriso che mi porta, l’attimo successivo, se c’è la musica che ti porta e, ti lascia andare. Libera.
Diventare canto, mio malgrado. (Quel canto che non è nostro … :-).
La Radice, il Cielo, liberi. Libere Radici terrestri & Celesti.
Grazie.
NPAL – 25032013
THIS LAND IS YOUR LAND
words and music by Woody Guthrie
This land is your land, this land is my land
From California, to the New York Island
From the redwood forest, to the gulf stream waters
This land was made for you and me
As I was walking a ribbon of highway
I saw above me an endless skyway
I saw below me a golden valley
This land was made for you and me
I’ve roamed and rambled and I’ve followed my footsteps
To the sparkling sands of her diamond deserts
And all around me a voice was sounding
This land was made for you and me
The sun comes shining as I was strolling
The wheat fields waving and the dust clouds rolling
The fog was lifting a voice come chanting
This land was made for you and me
As I was walkin’ – I saw a sign there
And that sign said – no tress passin’
But on the other side …. it didn’t say nothin!
Now that side was made for you and me!
In the squares of the city – In the shadow of the steeple
Near the relief office – I see my people
And some are grumblin’ and some are wonderin’
If this land’s still made for you and me.
Boati nella voce e fulmini, maschere che s’aprono come corolle su un altro cielo. Le voci di Bob Dylan raccontano l’avventura e la noia, il silenzio e la meraviglia di un’eco d’altri mondi, confiscati dentro confini impossibili ed altrove ogni confine
La Radice echeggia oltre questo mondo, oltre lo specchio. “La senti?” sembra dire.
Oh si, che aspetti, butta la maschera, ma prima riconoscila… Guardala, ascoltala. E poi …
Immagine e testo si incontrano, sono insieme. Ma noi come li percepiamo, sono dipendenti, indipendenti, liberi uno dall’altro e persino da se stessi (cosa sono) dallo sguardo altrui ?
Quante volte,ormai, ritrovo un’opera (sia casa, lavoro , pensiero, progetto, cancellatura, rielaborazione, scoperta o ecc.) il giorno successivo alla sua conclusione così diversa! Diversa da come mi era sembrata (valutata, giudicato, persa, attesa) così tanto, a volte, da riconoscerla a mala pena. Benvenuta.
Mi succede, spesso, soprattutto quando c’è una notte intera in mezzo, fra il giorno della presunta conclusione o interruzione.
Al risveglio cosa è cambiato? Quando la percezione cambia, sembra sia accaduto un miracolo … Come quando il vento trasforma il cielo.