O v e r f l o w

Debordare.

Debordare senza accorgersene, mentre fluisce, inseperata dal fluire, dove sono i confini?

il_570xN.488708120_nwu5

 

 

Flow: fluire, scorrere,derivare, ricadere, ondeggiare, sventolare, salire, scendere

Over: su,sopra,verso, oltre là, qui, tutt’intorno, dappertutto

* Immagine: IngridArtStudio (in Etsy.com)

* Riferimenti: Wordreference.com

NPAL Memories & Meeting – 1408014   –    (1continua – in progress)

Looking for . .

“When man looks for experience he becomes the body.

When he looks for knowledge he becomes the mind.

When he looks for God he becomes the Heart.

When he looks for Truth he becomes Nothing.”

~ Mooji – June 2014

IMG_2155

 NPAL – Kc barnabei – Findhorn Foundation  2012 –  Bridge

Che sia possibile distinguere “cercare ” da possedere e “diventare “da identificarsi  (sembrare, rappresentare), soltanto quando si diventa Niente ?

Diventare il corpo, la mente, il cuore e niente …. un bel percorso di desertificazione, nessuna forma, nessun tempo nè spazio.

E, mi sembra,  solo il percorso, soltanto il percorso non il risultato del percorso, sotto forma di eventi o incontri, possa essere fuori dallo slogan, dalla parola d’ordine…dall’auto-rappresentazione.

Quel percorso che non è “nostro ” ma che noi ci  troviamo  ad essere, misteriosamente inseparati da quello che sembra essere altro da noi stessi. Ci sono parti di me  di  noi e degli altri, in una stessa mappa o rete, sono tutte inseparate.

Che meraviglia,  quando la nostra percezione separante (che separa luna forma o parte, dalle altre, le giudica, le contrappone  e le incasella)  comincia a cambiare. Ci sono piccoli lampi di luce, qualche sprazzo dell’altra  percezione che non vede la separazione, e  si  libera in  una pacificata, unica immagine in cui non manca niente e nessuno è escluso, nessuno, neppure Dio.

Nessuno è più giudicato, incasellato, inchiodato  in un posto  secondo un ruolo congelato. Nessuno ha più bisogno di attingere supporto o energia esterna, non ci sono più compensazioni,  parlare di un’altro per non parlare di sè o di parlare solo di sè come se  si fosse  altro. Non c’è più nessun bisogno o identificazione, perchè  nel  vuoto innominabile dii respiro libero niente è cancellato, eppure tutto sembra cambiare e svanire, come una nube nel cielo.

Un miracolo? Forse, un miracolo e comunque il percorso che si rivela e non è mio: la distanza illusoria fra me ed un altro essere non è più mancanza ma spazio, spazio nello spazio infinito dove tutti siamo una parte realmente inseparata , fino a quando non la percepirò  più separata, distinta e sola o abbandonata.

Quindi, non c’è più lasciarsi o ritrovarsi, solo “tornare a Casa”!

La realtà di questo paese e del mondo, la disoccupazione, l’Ici da pagare, le votazione, i biglietti da fare, le non-vacanze ed i non-copleanni esprimono una parte di un sì alla vita ed alla condivisione che non è più “fare l’aperitivo insieme” o chiaccherare (senza offesa), s-parlare di qualcuno, senza accorgersene. Ed allora, cos’è?

Stare soli a riconoscere il confine della nostra parte illusoriamente separata ed, umilmente, ogni volta connettersi a quella parte della mappa misteriosa che tutto comprende?

E’ invisibile e misteriosa e non richiede, forse di essere vista per trovare il nostro posto, come una regione od uno stato in una cartina geografica. Si tratta, forse, di affidarmi a quella connessione che non posso definire, sentire l’apparteneza soprattutto quando tutto scompare e sono sola?

Perfino la differenza fra domanda e risposta scompare, nello spazio! La libertà di una distanza da quello che è o sembra, e la vicinanza alla Mappa che non conosco, verso Casa.

Grazie.

“Liberatemi dall’attaccamento e lasciate solo l’amore”.

10325379_10202899569388460_2192978014038759654_n-1

Maria Isabel

NPAL Daily Diary & Memories – 0506014

(in progress –   1  c o n t i n u a )

Blowing and Bowing

image
© NPAL – Diary (in progress 1- continua)

12 . 9. 013

Un passo dopo l’altro, non sempre in avanti.

“Il tuo percorso non è lineare… E’ come un percorso nel Bosco.                                                                         Il Sentiero, quando  c’è si perde, e cambia . . . “.                                                                                                                                                                               

Ritornelli, richiami, immagini si riflettono, riverberano, echeggiano qui, trasformando ogni traccia in qualcosa di vivo e presente.
Si tratta di accettare il cambiamento, di lasciare andare un legame stretto ad un passato che non “deve cambiare”.
Se non pretendo che il passato sia congelato nella vetrina-ricordo e lo lascio respirare, esposto alla luce o in ombra ed al vento non resuscita ma cambia. Ed io, così, vivo 🙂 Again. Grazie.

IMG_4617

NPAL Tour – “Qui c’era un CSOA (Centro Sociale Occupata Autogestito)” -(Agosto 2013, Milano, vicino a Corso Garibaldi).

NPAL – Diary (in progress 1- continua)

19 . 9 . 2013

IMG_2058

© NPAL Tour – Findhorn Foundation, College Cluny Hill (Garden, Sectors 1-2)- August/September 2013

“Un sorriso compassionevole, e non di compatimento, seppellirà ogni rancore ed attaccamento, seppellito con riconoscimento ed onorato, non marcisce , non si deteriora. Piuttosto, diventa concime, alimenta, si nutre e cambia forma.

Ovvero, rinasce… Stai pronta, per riconoscerlo!”

Grazie:-)

© NPAL – Diary (in progress 2- continua)

Mr. Jones

Dopo aver letto di un ritorno  – ( c l i c k  – “August and Everyting after Counting Crows ) – eccomi di fronte ad una questione.

Ascolto la versione acustica della versione originaria. Scrivendo qui, innanzitutto scrivo “visione” al posto di “versione”. Così, la domanda se ne va, o quasi, ma rimane l’intensità di uno sguardo (chissà di chi, forse … . . ?).

Dopo una pausa, in cui c’è soltanto la musica e tutto il film che porta in me, mi chiedo, quando lavoro posso fare anche per  versioni di due “stili”  differenti che non siano stili ma espressione di un momento, un altro? Di nuovo, di nuovo …

P.S.: post in progress (tanto per cambiare … 😉 infatti manca un riferimento ad una “Radice” di Mr. Jones…!
A presto, quindi.

28 . 3 . 013

Il riferimento a quella Radice, manca ancora (visibilmente, almeno). Lascio soltanto un breve appunto da decifrare e da sviluppare.

“Davanti alle sue ferite le mie lacrime di bambina bussavano alle palpebre ed io avevo paura di disturbarlo, piangendo.
Nel buio, rischiarato appena da fiammelle, cercavo l’eco di un Respiro, il suo. Ed invece … trovavo un canto.”

Grazie.

29 . 3 . 013

IMG_3979

C’era. C’entra.

Mi piacciano gli apostrofi. Mi ha sempre affascinato quella virgola sospesa senza scadenza. Ricordarsi che persino un volo se si blocca, perde la via.
Meglio rischiare di cadere. Prepararsi ad una caduta imprevista ed, in caso estremo di dipartita, alla rinascita.

Centra!

(guardo l’agenda: oggi 29.3.013 dalle ore 1 am circa la Luna e in Scorpio mentre il sole è ancora in Ariete… te’ pareva? 😉

Il post è proprio in progress.. Voilà!

BALLAD OF A THIN MAN – Bob Dylan

You walk into the room
With your pencil in your hand
You see somebody naked
And you say, “Who is that man ?”
You try so hard
But you don’t understand
Just what you’ll say
When you get home.

Because something is happening here
But you don’t know what it is
Do you, Mister Jones ?

You raise up your head
And you ask, “Is this where it is ?”
And somebody points to you and says
“It’s his”
And you says, “What’s mine ?”
And somebody else says, “Where what is ?”
And you say, “Oh my God
Am I here all alone ?”

But something is happening here
But you don’t know what it is
Do you, Mister Jones ?

You hand in your ticket
And you go watch the geek
Who immediately walks up to you
When he hears you speak
And says, “How does it feel
To be such a freak ?”
And you say, “Impossible”
As he hands you a bone.

And something is happening here
But you don’t know what it is
Do you, Mister Jones ?

Pro Memoria

I’ve just reached a place
Where the willow don’t bend.
Therès not much more to be said
It’s the top of the end.
I’m going,
I’m going,
Ì’m gone.

I’m closin’ the book
On the pages and the text
And I don’t really care
What happens next.
Ì’m just going,
Ì’m going,
Ì’m gone.

I been hangin’ on threads,
I been playin’ it straight,
Now, Ìve just got to cut loose
Before it gets late.
So Ìm going,
Ìm going,
Ìm gone.

Grandma said, “Boy, go and follow your heart
And yoùll be fine at the end of the line.
All that’s gold isn’t meant to shine.
Don’t you and your one true love ever part.”

I been walkin’ the road,
I been livin’ on the edge,
Now, Ìve just got to go
Before I get to the ledge.
So Ì’m going,
Ì’m just going,
Ì’m gone.

“Perciò sto proprio andando, sono già andato”. . . ad ogni ripetizione l’espressione si rinforza fino a questa definitiva trascendenza dal momento presente. “So, just” ed un tempo al passato costruiscono questo superamento. Chissà cosa avrà inteso dire Bob, intendendo un superamento, una trasformazione: andare via, cambiare, precipitare o volare?

( NPAL 5.3.2012 – continua)

11 . 3. 013

L’interlocutore chi è (rispetto a noi) … ?

“Noi” chi è  (rispetto a te, a me) …?

“Io”  chi  è  (rispetto a chi sono veramente) …?

Una domanda forse, è meglio resti senza una risposta. In attesa di quella vera che risposta non è perchè esprime ciò che, prima della domanda, non separa chi domanda da chi deve rispondere. E, non c’è più nessun dovere.

Nessuno sforzo, nessun risultato. Solo, come Sole e Luna, una diversità, una distanza che è   spazio libero  e, non per forza, da occupare.

Una comunicazione che sia, silenziosa o sonora, percebile e testimonianza di una connessione. Quale connessione ?  Quella col Centro,  al quale Sole e Luna appartengono e che, tra loro,  connette. Così come … per noi.

Grazie, e così sia.

301562_2417338637768_1380445550_32959725_2780409_n

Chiederselo

Qui, ma dove. Chiederselo. E, c’è riposta ?


Eppure, ce l’hanno insegnato: quello che veramente c’è si vede. Sì, si vede, eccome!
Ed allora, chiedo, cos’è quello che sento mentre non vedo niente?



Ascolto la musica, paesaggi appaiono, infiniti movimenti a ripetersi ed a perdersi … Infiniti disegni di mappe viaggianti a ripetersi trasformandosi e perdendosi..



Lo riconosco, è quel vuoto (temuto?) la mia gioia… Quando, dalla disperazione sorge un sorriso che mi porta, l’attimo successivo, se c’è la musica che ti porta e, ti lascia andare. Libera.



http://youtu.be/3h9kOnLVzIQ



Diventare canto, mio malgrado. (Quel canto che non è nostro … :-).
La Radice, il Cielo, liberi. Libere Radici terrestri & Celesti.



Grazie.



img_0501.jpg




NPAL – 25032013




THIS LAND IS YOUR LAND
words and music by Woody Guthrie

This land is your land, this land is my land
From California, to the New York Island
From the redwood forest, to the gulf stream waters
This land was made for you and me

As I was walking a ribbon of highway
I saw above me an endless skyway
I saw below me a golden valley
This land was made for you and me

I’ve roamed and rambled and I’ve followed my footsteps
To the sparkling sands of her diamond deserts
And all around me a voice was sounding
This land was made for you and me

The sun comes shining as I was strolling
The wheat fields waving and the dust clouds rolling
The fog was lifting a voice come chanting
This land was made for you and me

As I was walkin’ – I saw a sign there
And that sign said – no tress passin’
But on the other side …. it didn’t say nothin!
Now that side was made for you and me!

In the squares of the city – In the shadow of the steeple
Near the relief office – I see my people
And some are grumblin’ and some are wonderin’
If this land’s still made for you and me.

Eco senza Narciso

Boati nella voce e fulmini, maschere che s’aprono come corolle su un altro cielo. Le voci di Bob Dylan raccontano l’avventura e la noia, il silenzio e la meraviglia di un’eco d’altri mondi, confiscati dentro confini impossibili ed altrove ogni confine


La Radice echeggia oltre questo mondo, oltre lo specchio. “La senti?” sembra dire.

Oh si, che aspetti, butta la maschera, ma prima riconoscila… Guardala, ascoltala. E poi …






Grazie, Bob

Q u a n d o

4709551997_6a658c5760_z

Immagine e testo si incontrano, sono insieme. Ma noi come li percepiamo, sono dipendenti, indipendenti, liberi  uno dall’altro e persino da se stessi (cosa sono) dallo sguardo altrui ?

Quante volte,ormai, ritrovo  un’opera (sia casa, lavoro , pensiero, progetto, cancellatura, rielaborazione, scoperta o ecc.) il giorno successivo alla sua conclusione così diversa! Diversa da come mi era sembrata (valutata, giudicato, persa, attesa) così tanto, a volte, da riconoscerla a mala pena. Benvenuta.

Mi succede, spesso, soprattutto quando c’è una notte intera in mezzo, fra il giorno della presunta conclusione o interruzione.
Al risveglio cosa è cambiato? Quando la percezione cambia, sembra sia accaduto un miracolo … Come quando il vento  trasforma il cielo.


FREE GIFT M_S- GEORGE CESCO 11.11.4 4

( © NPAL – 17 . 1 . 013) – Milano & Altro

Ri-taglio

163364_509537585755900_1211375763_n© Adam Diston

<

Impossibilità d ‘interrompere il flusso, anche quando sembra facile tagliare ciò che sembra visibile … A volte, quando si taglia, o sembra di farlo, ci si accorge di una continuità sorprendente o, addirittura imbarazzante (per la mente che distingue, classifica e divide). Nonostante tutto, nonostante noi, il flusso continua, in modo evidente o misterioso. C’è.

http://youtu.be/brJozYDT0Ts

Una ninna nanna si combina con un urlo disperato, un sì sussurrato si trasforma in qualcosa di temibile, se la percezione rimane divisa il paesaggio diventa un baratro, un paradiso, un’oasi di saggezza, un manicomio, un ospedale… ( continua!).

Tanto, in fondo è lo stesso ? Ogni rappresentazione dipende dalla percezione che la riconosce e da come la riconosce… Dal fine che classifica, l’uso, il consumo, lo scarto ed il consenso.

Possiamo uscirne? Possiamo mettere un sasso nell’ingranaggio dell’identità del sistema ed ,innanzitutto, della nostra?

NPAL 15.2.013