I n

f o n d o


© lab Harambèe

Bosco del Mulinetto Autunno / Inverno 2005

c e n e r e

Sto scivolando.

Scivolare giù, in fondo.

Ma in fondo dove…? Non riesco a vedere niente o quasi.

Improvvisamente, ricordo:


” Per essere veramente presente , bisogna non aggrapparsi

e lasciare andare…”

Forse, non si tratta di raggiungere qualcosa,

ma di lasciare scorrere. Non vedere tutto , non sapere

o conoscere solo in parte.

In fondo si conosce solo qualcosa, persino di noi stessi…


© lab Harambèe – kaapi carla barnabei

Marina Piccola, Lerici – Estate / Autunno 2006

s c i v o l o

E da qualche giorno, guarda un po’, pure la pagina del blog ha cambiato posto, si è piuttosto nascosta scivolando sotto la colonna a sinistra.
Un segno premonitore (più chiaro di così) …!?

😉

(c o n t i n u a … 2 – 3)

La pagina adesso è risalita…io invece continuo a scendere, scivolo…vooom…!
🙂


I n

f o n d o


© lab Harambèe

Bosco del Mulinetto Autunno / Inverno 2005

c e n e r e

Sto scivolando.

Scivolare giù, in fondo.

Ma in fondo dove…? Non riesco a vedere niente o quasi.

Improvvisamente, ricordo:


” Per essere veramente presente , bisogna non aggrapparsi

e lasciare andare…”

Forse, non si tratta di raggiungere qualcosa,

ma di lasciare scorrere. Non vedere tutto , non sapere

o conoscere solo in parte.

In fondo si conosce solo qualcosa, persino di noi stessi…


© lab Harambèe – kaapi carla barnabei

Marina Piccola, Lerici – Estate / Autunno 2006

s c i v o l o

E da qualche giorno, guarda un po’, pure la pagina del blog ha cambiato posto, si è piuttosto nascosta scivolando sotto la colonna a sinistra.
Un segno premonitore (più chiaro di così) …!?

😉

(c o n t i n u a … 2 – 3)

La pagina adesso è risalita…io invece continuo a scendere, scivolo…vooom…!
🙂


” C a m b i a … ! “

Cambia la musica, cambia qualcos’altro e qualcos’altro ancora.

Ah, vorrei cambiare, io! Vorrei amarmi per ciò che sono e potrei essere, accettandomi.

Ecco, ora un altro ciclo. Un volo come un viaggio verso le ombre invernali.

Accendere la lampada, nella notte. Così vicino al cuore che luccichii o lampi si vedano negli occhi.
Chiarori notturni pacifici verso un’alba nuova. Ancora.

Sta per tornare la neve, leggera.

No, il ghiaccio, no. Quanti ce ne è già stato a trasformale l’acqua, a fermarne il flusso.

Era necessario che quel ghiaccio antico si sciogliesse, per capire.

Ma quanto tempo… ! Quanto tempo fa, l’inizio…?

Quanta vita. Nonostante la separazione, insieme all’abbandono, abbia segnato un solco sempre più profondo.
Quella pista di dolore taciuto dietro a sorrisi, silenzi, grida … si sarebbe trasformata. Incredibile.

Vi sarebbe cresciuta l’erba sopra, poi. Da una ferita, un prato. Quante passeggiate, in tondo| Cammini di cicli acquatici e lunari.

E cosa accade, invece, alla luce del sole,ora… ?

Proteggermi ( ma non troppo): isolazionista in fuga sono stata.
Isolazionista presente sono, forse…!
Ma per quanto tempo, ancora… ?

Capire… l’acqua si ghiaccia in uno specchio… Ferma riflette la mia immagine, questa o quell’altra, la prossima o chissà quale. Scorrono. Tutte scorreranno,via. Una dopo l’altra, fino a quando lo sguardo, non le scorgerà più.

Una parte di me sa che la trasformazione non ha storia, è un percorso, torna e ritorna…

Questa parte quietamente aspetta uno spazio per celebrare, dentro… E ringrazia.

Sacro è lo spazio che mi hai donato, Madre.

Morte e rinascita. Insieme e separate, nell’uno distinte.
Come me e te. Sempre.

Presenza ed assenza, invisibili.

Grazie.

P. S.:

Sempre le stesse parole, eh…? Almeno, è cambiata la musica … o no?


🙂

kaapi

c l i k

Laurie Anderson – “Cello Solo”

D a

S o t t o


© lab Harambèe – Milano & Altrove, Febbraio 2006
1.

 


lab Harambèe – Milano & Altrove, Marzo 2006
2.


Ci passo davanti tutte le domeniche,o quasi.
Mattoni. Uno sull’altro, un muro di cinta. Poi, il muro crolla o è buttato giù e cambia forma.Non segna più nessun confine. E la proprietà ritorna ad d essere solo della terra. Terra, suoi sono tutti i sassi, le pietre, le radici degli alberi che ci sono ancora o non ci sono più.

 

La terra è terra. Nessuno le chieda il permesso, per divisioni e sopprafazioni. Viene sudddivisa,recintata,espropriata, fuori,sopra e dentro,fno alle sue profondità più nascoste.
E’ così da secoli. E nei secoli fino ad oggi, il sentimento ed il rispetto per lei, s’è smarrito… nello sguardo e nel cuore.
La terra sta lì. Accoglie sempre tutto per sua natura, come accoglie radici e semi, li fa crescere dentro di sè.
Un giorno dopo l’altro. Una notte dopo l’altra. In attesa che cresca qualcosa sopra. Un albero o soltanto un Filo d’erba.
Resiste.


© lab Harambèe – Milano & Altrove, Marzo 2006

 

 

una connessione alla Terra
qui

D a
S o t t o


© lab Harambèe – Milano & Altrove, Febbraio 2006
1.

<img src="http://i22.photobucket.com/albums/b330/harambeekaapi/MARZO06/dasotto2.jpg"border"0&quot; width="450"


lab Harambèe – Milano & Altrove, Marzo 2006
2.


Ci passo davanti tutte le domeniche,o quasi.
Mattoni. Uno sull’altro, un muro di cinta. Poi, il muro crolla o è buttato giù e cambia forma.Non segna più nessun confine. E la proprietà ritorna ad d essere solo della terra. Terra, suoi sono tutti i sassi, le pietre, le radici degli alberi che ci sono ancora o non ci sono più.

La terra è terra. Nessuno le chieda il permesso, per divisioni e sopprafazioni. Viene sudddivisa,recintata,espropriata, fuori,sopra e dentro,fno alle sue profondità più nascoste.
E’ così da secoli. E nei secoli fino ad oggi, il sentimento ed il rispetto per lei, s’è smarrito… nello sguardo e nel cuore.

La terra sta lì. Accoglie sempre tutto per sua natura, come accoglie radici e semi, li fa crescere dentro di sè.
Un giorno dopo l’altro. Una notte dopo l’altra. In attesa che cresca qualcosa sopra. Un albero o soltanto un Filo d’erba.
Resiste.

<img src="http://i22.photobucket.com/albums/b330/harambeekaapi/MARZO06/Muro2bis.jpg"border"0&quot; width="350"


© lab Harambèe – Milano & Altrove, Marzo 2006

<br

una connessione alla Terra
qui

S – g e l o

2.

©lab Harambèe – Bosco del Mulinetto, Inverno 2005

p e r
s e m p r e


Mi insegni :

<font face="Courier New" color="#A09797" size="2"
” Se ti accorgi che ti muovi sistematicamente fra due apposti, se vaghi o scappi da un punto all’altro e dimentichi di ascoltare, di osservare cosa sta in mezzo, non troverai una via… ”


E sono qui, mi sembra a volte di non trovarla no, la via d’uscita o d’entrata.
Sento la mia vita sospesa… c’è qualcosa in me che mi dice sempre non va bene e qualcosaltro che afferma non ti preoccupare va bene così. Qua e là, mi rallegro, abitualmente lo faccio, dicono tendo al buonismo..
Ma poi, mi incazzo dell’ipocrisia delle cose non dette, delle condivisioni e delle dichiarazioni di limite mancate.
Mi rattristo irremidiabilmente delle mancate dichiarazioni di limite che diventano accusa, date o ricevute, soprattutto inconsapevolmente.

Lo specchio riflette maschere e nascondigli… Ombre, fughe tortuose e repentine, cicliche, ritorni apparenti: da cosa si scappa, che cosa si cerca…?
Qualcosa si spezza, finisce, si congela.

Sì, ma sotto il ghiaccio, l’erba non sempre muore. E’ anche verde splendente… Vive.

Cerco,la radice e l’acqua e seguo il loro sentiero. Sotto, il cielo.

Chissà dove sto andando…?|



r i n a s c o