G i r a
Un golf leggero color verde bosco lungo fino ai piedi ,come fosse una tunica, non basta. E allora, un cappotto sopra, oggi. Esco così, senza cappello e senza guanti. Ecchecavolo, è primavera!
C’è un vento che s’insinua perfino dove sosti al riparo. Soffia fra i capelli e fra le dita.
Le mani sopra il manubrio s’arrossano, irrigidite.
Ci vuole un caffè e una dolce nenia a decantare la voce d’inverno che dice alla primavera:”Ci sono ancora”. Inverno primaverile e primavera invernale.
“Ricorda, sempre un cerchio. Una ruota.”
Tiro sù il grande collo del coppotto, rialzo il vecchio foulard russo di mia nonna fin sotto il naso. Le roseline rosse di panno cucite in un angolo fanno capolino dal nero.
Penso alle gemme sui rami, alla guerra dovunque. Pedalo più in fretta. La natura richiama la nostra consapevolezza. Sconvolta, sconvolge. Si ribella all’eccidio. E noi?
© lab Harambèe – Milano & Altrove, Marzo 2007
t r e m o
c l i c k
I s k o n s e r t
A sami joik and sound of ice
Attenzione, attenzione !
Questo post, scitto qualche giorno fa il 21 marzo, era sparito…L’ho trascritto ora. Chiedo scusa a Cenresig e Urubu:
i vostri commenti sono stati trscinati via insieme al post, non li ho cancellati io…Mi dispoiace.
kaapi