
©lab Harambèe. carla kaapi barnabei
Milano, vicino alla Stecca & Altrove, Estate 2007
d u e
conservala in tasca e quando ____________________________________
ricordati di ______________________________________________________
Ma non ti preoccupare ci sarò.
Ti sarò vicino, forse come mai sono stata.
Non ci sarà più nessuno ostacolo, se vorrai ricordare.
Sorridi, Amore mio.
Apri la porta adagio e non voltarti indietro.
Guarda dentro di te prima e dopo davanti ed intorno a te. Senti.
Se non vedi niente sei sulla via.
Se non senti niente metti una mano in tasca e ascolta , "

©lab Harambèe. carla kaapi barnabei
Milano, vicino alla Stecca & Altrove, Estate 2008
d u e
C’era una volta e non c’era …
Il cuscino sul quale hai espirato per l’ultima volta in questa vita, la ringhiera alla quale mi sostenevo e che ho lasciato per correre da te e camminare per la prima volta da sola. Quell’abbraccio quanto è durato?
Un abbraccio così profondamente avvolgente da non distinguere più il confine fra te e me. Quell’abbraccio non è mancato sul cuscino, nè davanti alla bara scura, senza fine. Silenzio, svanite lacrime e svaniti sorrisi.
in un cristallo tra le tue mani ricomposte, un mazzolino di violette di un’amica. Quarzo, fiori, legno, terra e sei andata via. Quell’abbraccio solo allora si è rivelato per quello che era: meravigliosa tana e irriconoscibile prigione. In te le mie fughe da te , nei ritorni e nelle rinnovate fughe, sempre.
Quanto tempo , per riconoscere nelle distanza e nelle prossimità che un abbraccio è vivo e cambia. Può cambiare, non trattenere, non stritolare.
Ed il vento che con gli anni di tanti abbracci trovati, perduti e mancati ora sento mi dà un respiro. Un grande soffio di gratitudine. Dalla tua mancanza profonda da svenire, da farmi inconsciamente scegliere allora se morire o con te a te vicino, o vivere.
Quelle gocce di pioggia, ancora le vedo, sul filo davanti alla portafinestra come gemme di primavera mi hanno fatto rispondere, sì. Era estate, allora io sono partita, senza neanche saperlo, per un viaggio interiore fra brividi ed accecante fuoco. Una febbrile ed agghiacciante sosta sul confine temuto. Vicino o lontano da te?
Ed ora, quest’abbraccio così lieve, il tuo ed il mio, cambia di nuovo.
Papà, ora forse davanti al suo confine, non mi abbraccia ed io non riesco ad abbracciarlo.
Ci sono momenti in cui dimentico, chiedo di essere riconosciuta, mi arrabbio. Poi,s’incrina la voce, mi commuovo della mia stessa rabbia e della sua, Ecco, sento il nostro abbraccio e mi aiuterà. Cerco in tasca e trovo un vuoto, come un nido. Sei lì.
Mi sembra di sentire quanto ti sia mancato qualcosa, di suo e di mio, che non era tuo.
Tu, lui ed io. Lui e te. Te, io
Lui ed io. Io. Te. Lui. Noi. Separati ed insieme, liberi…?
Nella Fiaba la Madre che non sei tu, dice a Vassilissa, che non sono io, "Io sono, tu sei." inoltre,le dice:"Io sono te te e tu sei me perchè noi due apparteniamo ad un disegno di vita & di morte che ci riconosce nella separazione e nella continuità…."
Ci sono spazi che non possono essere riempiti.
Liberi.

Ringrazio di cuore
Clara P. – Claudia C. – Giulia c:- Giulia S. – Simone M.- Anita R- Viola D.L.(cl.5^ i) e Silvia S. – Claudia F. – Alice G. – Silvia G. (cl.5^ L)
per avermi fatto ricordare, con le loro tesine in tema
per gli esami di maturità appena conclusi ….
E ringrazio anche tutti gli altri "miei" studenti, nessun escluso…
🙂
kc
( c o n t i n u a )
Liberi sì, finalmente liberi “oltre” tutto, “al di là” in in quella dimensione dell’abbraccio cosmico, infinito, senza tempo, né spazio…. Le Tue parole in questo post sono talmente “piene” sentite che non ho “altro” da dire se non che so che Tu sai, senti, percepisci ,partecipi anche all’indicibile che è e sarà la nostra linea di incontro.
°
sempre belli i tuoi cappelli!
un abbraccio
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sempre belli i tuoi cappelli!
un abbraccio