©lab Harambèe – kaapi carla barnabe
S.Martino & Altrove, 31 Luglio 2009
A i F i o r i
Scrivere. Cercare di farlo secondo delle priorità che rispettino un senso di vita, non sempre è facile, per me. Mi sono accorta di dedicare più tempo a ciò che disperde tempo ed energia rispetto ad un intento, piuttosto che accentrami lì…Il problema era che il mio intento non fosse ben definito?
Sì, appunto. Su questo Intento di vita, che comunque è vivo e si definisce, se pongo questa chiarezza come una priorità, sto lavorando.
E’ un lavoro che non si esprime attraverso negazioni (scelgo questo o quello? Prima o dopo?), ma con l’ascolto. Appena possibile e poco alla volta testimonierò qui trascrivendo alcune parti del diario quotidiano ( interessa a qualcuno?) combinando con citazioni dei riferimenti incontrati (o che mi hanno incontrato).
Ne potrebbe sorgere una distanza fra i riferimenti, le voci ascoltate, e quello che (mi) accade: Si tratta di variabili. In questo spazio ci si accorge della distanza che è anche avvicinamento di qualcos’altro (di non previsto magari…) 😉
Ora, incomincio con questa piccola premessa e con un riferimento. Tra i riferimenti nei quali sto vivendo c’è quello a Bobby, alla (sua) visione. Perchè tra parentesi ( ) ?
La Visione arriva non è nostra, ci coglie. Possiamo girarci dall’altra parte, se non lo faciamo non perdiamo e non guadagnamo.
Cambia la vita, che comunque è sempre come tale in cambiamento, non ce ne accorgiamo?
Mi hanno detto parla sempre al singolare, da te. Allora, ok.
Non mi ero accorta di non ascoltare, cercavo chi mi ascoltasse con bisogno ossessivo, mi dimenticavo di me e di te (l’altro). Ho cercato di ascoltare, non ho avuto coraggio, e, determinazione, a sufficienza… Ero confusa. Poi, toccato il fondo, arrendersi (surrender) nell’ascolto a poco a poco.
Mi sono sentita sola. E’ stato bellissimo dopo essere sembrato una perdita crudele. Non lo era e non lo è. Anzi, credo indispensabile per stare insieme accettare di stare da soli, vivere la solitudine. Anche questo stato cambia, anche se io inizialmente non l’avevo capito.
Differenza sottile. Su questo percorso testimonierò, ma è ancora bambina, giovane la mia consapevolezza!
Sono ben piccola creatura di fronte al mistero del cielo stellato e da quel buio ogni stella parlante mi chiama.
Sono vecchia nelle tracce sul palmo della mano profonde, e segno nell’aria un cerchio: diventa spirale a radicare qualcosa che mi chiede di rimettere rancori verso me stessa, e intorno, ed ogni illusione di separazione. Non vorrei essere enigmatica (continua).
Non si può spiegare, a me non lo hanno spiegato. E’ come il fulmine. Basta non scappare via e accade da sé (se non accade, o non tce ne siamo acorti, inaltro modo accadrà :-).
Tornando a Bobby, questa parte (1) di una delle ultime interviste (ne rilascia pochissime) segue alla prima parte (1) q u i
Seguiranno altri riferimeti, sia a Bobby sia a diverse espressioni della relazione fra Intento e Funzione (Fonti e Fontane).
Oggi, martedì 1° Settembre, questo post è cambiato. infatti, ho appena pubblicato testo e foto corrispondenti al link nell’altro blog (lab harambée, appena riaperto e con lavori in corso).
Comunque, il collegamento del link (Qui- c l i c l) è rimasto, sotto a queste parole … 😉
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