G i r a

Un golf leggero color verde bosco lungo fino ai piedi ,come fosse una tunica, non basta. E allora, un cappotto sopra, oggi. Esco così, senza cappello e senza guanti. Ecchecavolo, è primavera!

C’è un vento che s’insinua perfino dove sosti al riparo. Soffia fra i capelli e fra le dita.
Le mani sopra il manubrio s’arrossano, irrigidite.
Ci vuole un caffè e una dolce nenia a decantare la voce d’inverno che dice alla primavera:”Ci sono ancora”. Inverno primaverile e primavera invernale.


“Ricorda, sempre un cerchio. Una ruota.”

Tiro sù il grande collo del coppotto, rialzo il vecchio foulard russo di mia nonna fin sotto il naso. Le roseline rosse di panno cucite in un angolo fanno capolino dal nero.
Penso alle gemme sui rami, alla guerra dovunque. Pedalo più in fretta. La natura richiama la nostra consapevolezza. Sconvolta, sconvolge. Si ribella all’eccidio. E noi?

© lab Harambèe – Milano & Altrove, Marzo 2007

t r e m o

c l i c k

I s k o n s e r t

A sami joik and sound of ice

Attenzione, attenzione !

Questo post, scitto qualche giorno fa il 21 marzo, era sparito…L’ho trascritto ora. Chiedo scusa a Cenresig e Urubu:

i vostri commenti sono stati trscinati via insieme al post, non li ho cancellati io…Mi dispoiace.

kaapi


D a

s o t t o

<br

Ed ecco che dai denti sollevanti e mobili… da sotto i cuniculi del mastodonte… la sfinge, il molosso di pietra… da sotto le inferriate, le gabbie dei gladiatori del colosso ferroviario, tra leoni ruggenti nel marmo venne deposto al suolo il negro Dum Dum.

Aveva un sacco a tracolla e una grande spina ricurva sulle spalle…era lunga almeno due metri e mezzo e avvolta da stuoie arrotolate. La portava su uno dei carrelli a noleggio della stazione, un carrello con i denti da pesce-sega.

Se ne andava a spasso così, verso l’uscita, sempre avvolto dalla sua apnea di cosmonauta galeggiava avulso dal tutto il mondo circostante. Poi la srotolò dalle amache che ci aveva arrotolato attorno e la mostrò.

La costola era una virgola, un amo, il collo di un cigno, insomma un gesto incorniciato.

” Basta l’osso, vedi, per darti l’idea della balena che c’è dietro.”

Vinicio Capossela – ” La costola di Garopoba ”

in “Non si muore tutte le mattine”


© lab Harambèe – Milano & Altrove, 12 Marzo 2007

d e n t r o

<br

Mi era restato fra le orecchie questo vuoto interno di balena, descritto fra i denti. Durante il sonno.
Poi la sveglia. Poco dopo, passando dalla stazione, forse la stessa raccontata, la vidi. Stampata fra le parole di una crociera. La vidi ormai persa, mancare all’oceano.


A d

O c c h i o


Habul Art Gallerie

Gli occhiali mi servono ormai solo per leggere e fotografare <br<
se devo mettere a fuoco.

Altrimenti, devo tenerli bassi, quasi sulla punto del naso, e guardare sopra, oltre.

Si vede meglio, senza barriere.

A volte, può esssere sconvolgente vedere le realtà diverse da come appaiono o apparivano… O no ?



© lab Harambèe – c.k. barnabei

Sarzana & Altrove, Inverno 2006/07

o c c h i


“I can’t take my eyes off of you”

“Non posso staccare gli occhi da te”


“The blowers daughter” di Damien Rice in O

consigliato da


G i u s e p p e

Grazie …!


S t o r i a

s e n z a

t i t o l o


© lab Harambèe – S. Terenzio & Altrove

s e n z a

t i t o l o

1.

C’era una volte e non c’era.

Ora, forse, c’ è.

Una storia regalata da Lume di Candela, Nuvola di Fuoco, all’Oscurità.

Alito di Vento… fffffui…soffia, soffia !

E la Fiamma svanisce come Nuvola in Cielo.

Nella Stanza piccola come una Scatola, la porta si apre, a poco a poco, gnnn… cigolando leggeremente.

Improvvisamente, din,din din… Suono tintinnante…

snnn… Profumo inebriante.. !


Ma che cos’é… ? Chi è…? Non si vede niente !

Oh, solo ad Occhi chiusi si può intuire, solo con Stupore si può sentire.

Silenziosa, trasparente, impercettibile e profumata…

Non la si può trattenere perchè presto svanisce, si trasforma. A
volte torna, soprattutto se non la cerchi.

Cos’è… o Chi è, per Te…?

La gioia

( Abicetta )

Magia…


( Anyanka )

l’alito l’ombra di un sorriso che ci avvolge


( Rudido )

un’amica ritrovata


( liberitutti )

;-


(briciolanellatte )

Forse già la domanda è una risposta di per sè. 😉


( Cenresig )

Noi …


( harambee )

l’amore…


( scir )


© lab Harambèe – Autostrada & Altrove

2.


Saranno pubblicate le rispost, qui …

🙂

Grazie!

kaapi

( 3 – c o n t i n u a )

L a m p i


© lab Harambèe – Milano & Altrove

“Vassilissa e la Bambola”

di Michela


( liceo artistico di Brera, classe 2^P – 2000/2001 )


Ci sono momenti indefinibili nl tempo e nello spazio. Come lampi fulminei nel cielo, stupiscono.


(da troppo vicino non si vede bene)

Lampi. Sembrano scomparire improvvisamente. Eppure rimane una scia luminosa nello sguardo, a lungo.

Ed il giorno ha già in sè la notte. La notte volge al giorno, invece.


(ascoltami, fra sole e luna)

(Ti )Ascolto.
Ci sono fiabe che raccontano, nello spazio fra le parole.

Dove (non) c’è scritto niente…


(guarda proprio lì)

Ricorda…!

( 2 – c o n t i n u a )


( click )

“Vassilissa la bella”

L a m p i


© lab Harambèe – Milano & Altrove

“Vassilissa e la Bambola”

di Michela


( liceo artistico di Brera, classe 2^P – 2000/2001 )


Ci sono momenti indefinibili nl tempo e nello spazio. Come lampi fulminei nel cielo, stupiscono.


(da troppo vicino non si vede bene)

Lampi. Sembrano scomparire improvvisamente. Eppure rimane una scia luminosa nello sguardo, a lungo.

Ed il giorno ha già in sè la notte. La notte volge al giorno, invece.


(ascoltami, fra sole e luna)

(Ti )Ascolto.
Ci sono fiabe che raccontano, nello spazio fra le parole.

Dove (non) c’è scritto niente…


(guarda proprio lì)

Ricorda…!

( 2 – c o n t i n u a )


( click )

“Vassilissa la bella”

racconto ed immagini di Mauro Corona

“Storie del bosco antico” – 2005

Da oggi Boscoparlante ci porterà in dono storie

di Mauro Corona e altre…da leggere e magari

da raccontare ad altri, di nuovo.

Del resto, questa è la vita di tutte le storie, continuare.

Ritornare. Cambiare, forse.

Fra poco ci sarà la pausa di chiusura dell’anno

se non per tutti, per molti… Passaggi. Festività…?!

Ci sarà spazio per racconar(ci).

In noi. Fra noi.

Grazie per l’ascolto … cioè per tutto.
🙂

E, comincio a farvi gli auguri… presto?

Un abbraccio

kaapi

P.S. mi scuso per la scadente definizione delle immagini,cercherò di provvedere appena possibile

( c o n t i n u a )


C h e

m u s i c a

” Sei qui, eppure sei via.

Vai via con la tua musica. E’ musica che porta lontano.

Via da qui. Dove sei…?”

Dici.

Ed intanto io ti ascolto.


Oh, se ascoltassi anche tu questa musica…

No, non è mia, non è tua… Se tu sentissi quest’aria leggera, umida. Porta la nebbia a sconfinare ogni contorno, una forma è qualcosaltro… Non c’è niente da vedere, oltre. Fra due archi di un non sorriso, apparenti parentesi, quale confine?


Eppure, sei qui, vicino… Vicino.

Ti senti…?


©lab Harambèe – Aswan & Altrove, Inverno 2oo6


I n

f o n d o


© lab Harambèe

Bosco del Mulinetto Autunno / Inverno 2005

c e n e r e

Sto scivolando.

Scivolare giù, in fondo.

Ma in fondo dove…? Non riesco a vedere niente o quasi.

Improvvisamente, ricordo:


” Per essere veramente presente , bisogna non aggrapparsi

e lasciare andare…”

Forse, non si tratta di raggiungere qualcosa,

ma di lasciare scorrere. Non vedere tutto , non sapere

o conoscere solo in parte.

In fondo si conosce solo qualcosa, persino di noi stessi…


© lab Harambèe – kaapi carla barnabei

Marina Piccola, Lerici – Estate / Autunno 2006

s c i v o l o

E da qualche giorno, guarda un po’, pure la pagina del blog ha cambiato posto, si è piuttosto nascosta scivolando sotto la colonna a sinistra.
Un segno premonitore (più chiaro di così) …!?

😉

(c o n t i n u a … 2 – 3)

La pagina adesso è risalita…io invece continuo a scendere, scivolo…vooom…!
🙂


I n

f o n d o


© lab Harambèe

Bosco del Mulinetto Autunno / Inverno 2005

c e n e r e

Sto scivolando.

Scivolare giù, in fondo.

Ma in fondo dove…? Non riesco a vedere niente o quasi.

Improvvisamente, ricordo:


” Per essere veramente presente , bisogna non aggrapparsi

e lasciare andare…”

Forse, non si tratta di raggiungere qualcosa,

ma di lasciare scorrere. Non vedere tutto , non sapere

o conoscere solo in parte.

In fondo si conosce solo qualcosa, persino di noi stessi…


© lab Harambèe – kaapi carla barnabei

Marina Piccola, Lerici – Estate / Autunno 2006

s c i v o l o

E da qualche giorno, guarda un po’, pure la pagina del blog ha cambiato posto, si è piuttosto nascosta scivolando sotto la colonna a sinistra.
Un segno premonitore (più chiaro di così) …!?

😉

(c o n t i n u a … 2 – 3)

La pagina adesso è risalita…io invece continuo a scendere, scivolo…vooom…!
🙂