Fa tante pieghe
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© lab Harambèe – carla kaapi barnabei
Qui & Altrove,16 Luglio 2007
l e t t o
A casa di papà, ore 8.00/ 10.00
Un panno (si chiama mollettone) steso sul tavolo piccolo in cucina; gli sovrappongo un vecchio lenzuolo lo stesso che usavi tu per stirare.
Io sto stirando adesso, e ti penso. Sempre ti ritrovo In questi gesti semplici, ritrovo la tua calma determinata alla conclusione. Confesso, mi piace molto stirare per questo. Tu stiri insieme a me.
Un gesto dopo l’altro, passo il ferro, dal centro verso l’esterno a destra ed a sinistra. Via tutte le pieghe. Pac, pac un colpetto leggero e ripiego il colletto inamidato.
Una piegatura dopo l’altra, la camicia sarà abbastanza piccola da entrare nel cassetto?
Nel cassettone di camera tua (cinque cassetti) le camice di papà sono sempre state riposte in ordine successivo (sovrapposte a scalare in modo che ciascuna in parte nascondesse ed in parte svelasse l’altra).
Fa caldo, ho i capelli legati in alto, la frangia troppo lunga tutta alzata all’ indietro. Sono a fronte scoperta, a piedi nudi. Mi sgrideresti di certo, non si stira senza scarpe, è pericoloso…
Sorrido. E forse anche tu… Allora, ti dico col pensiero:” “Bhe, non son certo questi i pericoli, dai !”
E poi, ho sempre messo le scarpe malvolentieri sin da bambina, lo sai, no?
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Lascio da stirare per ultime le mie cose e fra queste c’è il vestito di garza doppio (abito da viaggio), che non si stira perchè arrotolato stretto e ripiegato ad otto o a segno d’infinito, conserva un impeccabile plissé ed occupa pochissimo spazio.
Io, a casa non ho un cassettone. A lungo ho amato più fare la valigia che riporre abiti e cose nei mobili.
Infatti, tu dicevi che la mia casa sembra una grotta-roulotte ma anche un piccolo castello (dopo sorridevi, però non sempre).
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© lab Harambèe – carla kaapi barnabei
Qui & Altrove, Val Masino 2006
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