Lascia  & Raddoppia

lab Harambée  –  kaapi carla barnabei – Milano & Elsewhere, 18 October 2011

n o w

Le cose, nella vita, non sono mai troppo precise; ed è mentire dipingerle nude,
poiché non le vediamo mai se non in una nube di desiderio.

Marguerite Yourcenar

( 1. –  post in progress 🙂


OUR PROJECT…. 27 Here & helsewhere, october 2011

B r i d g e

“Non conososco il tuo nome, non so dove nè quando”.
“L’amore è senza nome….”

(k. K. c. b  – July 1996 – october 20011)

 ( 2. – post in progress 🙂


F r a m m e n t a r i a


Sergei Mikhailovich Prokudin-Gorskii – 1909.

P e a s a n t  G i r l s

Sei dispersiva, anzi, sei proprio frammentaria. Mi dicevano, a scuola o fuori. Non riuscivo a concludere brevemente, prendevo una strada partendo da un argomento o andando in una direzione, e mi trovavo da tutt’altra parte. Mi perdevo, scoprivo. Mi incantavo. E ne ero felice, abbastanza.

Non me ne sono mai pentita,  superat l’affanno di concluder all’ultimo momento, di corsa. Accettato che il risultato fosse sempre parziale ripetto a quello desiderato, atteso, sono stat molto felice, spesso. Non esente dai sensi di colpa, ma mai pentita di essermi persa, così.
Felice di perdermi, nonostante il timore di non essere riconosciuta.

Perdendomi ho cominciato a trovarmi, pezzetino a pezzettino. Ho cercato e cercato, soprattutto  certi frammenti dispersi in profondità, ne sentivo il richiamo flebile, disperato, appassionato; ma non li vedevo, cercandoli nel buio e nel silenzio,  nella melma e nell’invasione, nel baratro e nella compiacenza, nella mischia ed in solitudine assoluta.

I frammenti trovati, cioè quelli che si  son fatti trovare, con estrema difficoltà o per miracolo, mi han fatto un regalo.  Sì, che regalo  sorprendent: capire, o più precisamente sentire, come  ciò che vediamo, ascoltiamo, riconosciamo, sia in fondo sempre un frammento di un innominabile, indefinibile tutto. Quel tutto e/o niente, che di meraviglioso ha il proprio mistero, la propria ineffabile, inpermanente trasparenza, l’ombra ed ogni propria qualità dissolta. Come ho trovato stamattina in un blog (un  momento), regalo fra i regali, 


“NON SI RISOLVE,  SI DISSOLVE”

Moto caotico del frammento, della separzione apparente, del sogno in veglia (o viceversa) ?
 Molto tempo dopo, qualche hanno fa, “altri” mi hanno dertto: ” Non cercate un movimento lineare, nion è il tuo. Tu cammini a zig zag, come nei boschi. quella è la tua natura.”

Lo stupore, di una chiave per una porticina (kaapi) di un appagamento (paritosh) che non  fosse tanto quello del (mio) desiderio ma della (mia) natura. Meraviglioso (non l’io), il niente (senza capirci, bene inteso… 😉
E mi son ricordata una canzone dei C.S.I. “Bolormaa “  – in “Tabula rasa elettrificata dei C.S.I.che mi è piaciuta immadiatamente al primo ascolto:


“Osservo con timore Bolormaa
la contorta
concetto fatto
carne, nervi, viscere, legamenti
sinuoso movimento

Monito terrorista che
la  retta è per chi ha fretta,
non conosce

pendenze,
smottamenti,
rimonte.

Densamente spopolata
è la felicità,
densamente spopolata
è la felicità.

Preziosa.

La felicità
è senza limite,
viene e va.

La felicità
à senza limite
viene e va.

Viene.
Viene e poi
se ne va.

Splendida Bolormaa
arresa all’amore

fluida molle
resistente
lascia
fluire il dolore

che la felicità
è senza limite
Viene.
E va

e viene..”


©lab Harambèe – Kapi carla barnabei
Milano & Altrove, Aprile 2007

l e t t o

Ancor oggi,  ondeggio. Dovunque, più o meno. Non posso fare altrimenti, provo a restringermi, assottigliarmi, a essere lieve, Qualche volta ci riesco (forse). Altre volte, naufrago. Mi perdo, nel panico. Ma non mi pento.
Raccolgo i frammenti, quando la paura me li fa sentire separati, e cantiamo insieme. Ora ho imparato (ri-forse)Cosa? Una canto popolare , una ninna nanna o una canzone di Bobby, ovviamnete , gran maestro di trasformazione e di alchimie di frammenti…


Tu, io, noi, separati ed indivisi !
Senza nome. Senza-forma.
Grazie.

( 5. c o n t i n u a)

A p  P u n t o



Riin  Pallon

clicca   q u i

Appunto, per non dimenticare.
A volte, ricordare non basta, però.

Punto a capo potrebbe essere. sarà possibile … ?

(1 – c o n t i n u a )

Ap Punto (2. )

 A quella domanda, si può fare punto a capo….
Segue chiara un’immagine: il Sogno e l’Incubo: DEntro nella storia ci insegue nel quotidiano e sottile si insinua.
E’ chiaro

Q u i
(link amico, da Urubu/Danilo)

La domanda continua, quindi.

Che si fa?

 

a sua immagine

C’è un filo che collega cuce, distrugge …

A t t e n z i o n e!

Attenzione alle parole del consenso,
allo sfogo della rabbia contro qualcuno…
Ci sono omicidi di parole.
Attenzione al furore!

Attenzione alla paura che i propri interessi
siano oltremodo superiori a quelli di qualcun altro.

Attenzione al consenso
divide, distengue, condanna, annienta
in nome del “nostro bene”
(nostro, della nostra famiglia,
di un nostro amico
ecc. )


c l i c k

bob dylan – masters of war

( 2 – c o n t i n u a )

Dove va a finire il Cielo …?

© lab Harambèe – kaapi carla barnabei

Val di Mello   &  Altrove, Settembre 2008

Sono domande da bambino, le tue.
Spesso hanno una risposta mancata, mi danno stupore. Non so risponderti ,come davanti ad una immagine come questa, nons  saprei dire dove finisce il cielo o dove cominci. Se è il blu a ritirarsi dal bianco e invece, se ne sia generato. Manca un pezzettino di cielo, oppure sono nuvole?

Non c’è nessuna parola che codificata come è, non abbia una sua libertà di non dire qualcosa,combinata con altre, di alludere al suo opposto.

E tu, quando domandi o dici “Che bello!” hai sempre in tasca quel pezzettino di cielo (che manca, che è scappato via, che si regala).

🙂