31 Dicembre


( 3 1 – c o n t i n u a )


( 3 1 – c o n t i n u a )

© lab Harambeè-kaapi carla barnabei
La Salle, Dicembre 2008
( 2 6 . c o n t i n u a )
N.B:
Niente è uguale, a sè stesso. E’ niente. appunto. Approsimarsi al Nulla meraviglioso, lasciarsi attraversare. Non è passivatà, è altro… misterioso, indefinibile. Spazio.
Ad un certo punto non hai più scampo, e vai.
Come un turbine,che sia temporale o pigolio appena nato, inseparati. Qualcosa mi attraversa limpido e tempestoso.
Bobby perde le canzoni cantandole.
Prima, le trova, o lo trovano, poi le perde ricantandole diverse.
Le riperde cantandole, ogni volta esse rinascono al mistero. Si trasformano, riflettono come specchi a volte limpidi a volte graffiati, imbrattati,oscuri ma non senza luce. Menestrello divino-
E’ una magia naturale. Semplice. E’ amore, arrendersi non pr essere riconosciuto, piuttosto per arrendersi e riconoscere. Anche se resti solo. Quando la solitudine ti abbraccia, però non sei più solo..!
Grazie a te,Bobby s/conosciuto testimone, ed ad Alessandro Carrera, avete reso possibile sentire intuzioni arrivate e scomode, a prima vista ma poi accolte come meravigliose. Grazie, grazie e grazie…!
kc

Nessuna quantità. Nè valore.
La qualità del nulla senza qualità.
La pausa fra due respiri fa evaporare tutte le parole.
Anche queste…

😉 e 🙂
(2,5 – continua)
S e n z a C a p o
n è C o d a

s o u v e n i r s
Senza accorgersene, lungo il cammino non può mai chiudere gli occhI, senza chiuderli mai, nè di giorno nè di notte. La sua vita ha ls veglia ed il Sonno indistinti tra loro. Lei vive ad occhi sempre aperti o quasi,al massimo gli occhi,da soli si socchiudono, ma solo un pochino.
Il giorno della partenza, la Nonna Blu le aveva detto: “Aju, stai attenta a quello che guardi. Ci sono immagini che ti seguono e non ti lasciano più, anche se glielo chiedi gentilmente.“
Se tu pensi ad un paesaggio nel quale cielo, prato, bosco, spiaggia, deserto, città sono tutti insieme in una mosaico vivente di piccoli frammenti nel quale nessuno esclude l’altro, allora puoi intuire cosa sta guardando lei. Potrai immaginare tra l’altro come il paesaggio, a sua volta, la guardi. Sì, lei si è già accorta di questo scambio!
Guarda che ti riguarda, poco fa dal Paesaggio è apparsa la Nonna Rossa, fiammeggiante ma anche un po’ ombrosa. Eccola qui, con voce ferma esclama: “Oh, cara! Lo senti come ti sta guardando il paesaggio? Va bene. Accoglie le tue tracce di passi e di sguardi, si lascia segnare. E tu?”
Bhe,a questa domanda Aju risponde con un suono di stupore, soltanto. Anche adesso continua a sentirne e non risponde.
Intanto però vede. Una foglia assomiglia ad una goccia di pioggia e s’allunga. Un’altra si accortoccia in forma di nido. E, subito dopo la prima foglio si noltiplica, divents uns coppia di ali e poi un’altra ed un’altra ancora. Vola via.
O almeno sembra, perchè Aju non ne è proprio sicura. Lei, quelle ali, se le sente addosso. La terra diventa cielo, il cielo diventa strada.
E’ finita la storia?
A volte mi sento inseguita dalle immaginI. Certe volte le incontro, altre volte mi trovano loro. Ci sono immagine invadenti, sono quelle rapite per comunicare un messaggio, in cerca di consenso, queste ci danno la caccia.
Ci sono le immagine perdute, dimenticate vagano per aria o dappertutto. Tra loro ci sono quelle che cercano una destinazione, una qualsiasi od una precisa da cercare con cura. Ce ne sono delle altre che cercando destinazione ad una certo momento smettono di cercarla. Ed arrivano nel Non-luogo delle visioni.
Questo non luogo, vegliato e sognato, in Sonno & in Veglia, è un bel paese sconfinato nel vedere e non vedere. Di sogno, di vuoto, d’impronte e di una moltitudine di segni in-visibili. Basta un trattino, un punto o una virgola, e la frase di una immagine parlante può cambiare, basta un punto esclamativo a trasformarla. In un via vai di domande e di risposte indistinte quel paese cambia. Diventa sempre più sconfinato, spostandosi qua è la.
Di una visione, comunque rimane sempre un lampo. Un piccolo lampo o una saetta che segna lo sguardo all’infinito. Smetti di credere a quello che vedi e se ti perdi, quel trattino (in-visibile) si fa strada o filo per farti continuare il viaggio.
Bhe, incontri segni sognati, visioni parlanti, apparizioni d’acquarello che si posano come brina sui fiori e svaniscono. Il fiore può sparire insieme, sta a te ricordare, o diventare segno…Un puntino, una virgola, niente…

🙂
( 3 4 – c o n t i n u a )

(2 – continua)

1.
Sento un ronzio, S’avvicina un disturbo.
Non temere, non è un’intrusione. E’ un volo.
Per volare bisogna fare un salto.
Saltare dove?
Forse dentro di sè.
Sopra un precipizio:ù
E l’Ape si trasforma in Tigre. o viceversa …

2.
1. – 2.
Yellow Majestic Tiger Children’s Hat
with Double Happiness embroidered on the nose
Shanxi Province
"La paura non protegge dal pericolo della caduta"
(4 – continua)

Ti immagino così.
Linea curva.
Orme
si rinnovano
e
si cancellano col vento.
Erba ai lati
che non s’arrende
al calpestio
di qualche passo
fuori linea:
Passo che
arriva, fugge o ritorna ?
Tu sei sentiero,
per me
ed
in me ….
(Selvatica)

Riin Pallon
clicca q u i
Appunto, per non dimenticare.
A volte, ricordare non basta, però.
Punto a capo potrebbe essere. sarà possibile … ?
(1 – c o n t i n u a )
Ap Punto (2. )
A quella domanda, si può fare punto a capo….
Segue chiara un’immagine: il Sogno e l’Incubo: DEntro nella storia ci insegue nel quotidiano e sottile si insinua.
E’ chiaro
Q u i
(link amico, da Urubu/Danilo)
La domanda continua, quindi.
Che si fa?
C’è un filo che collega cuce, distrugge …

A t t e n z i o n e!



Attenzione alle parole del consenso,
allo sfogo della rabbia contro qualcuno…
Ci sono omicidi di parole.
Attenzione al furore!
Attenzione alla paura che i propri interessi
siano oltremodo superiori a quelli di qualcun altro.
Attenzione al consenso
divide, distengue, condanna, annienta
in nome del “nostro bene”
(nostro, della nostra famiglia,
di un nostro amico
ecc. )
c l i c k
bob dylan – masters of war
( 2 – c o n t i n u a )

© J h o n A m a t o
Il gigante e il mago
Quando la messa è finita
quando si incaglia la vita
quando soffia a volte il vento
quando il lume sembra spento
si fa scuro tutto attorno
non c’è niente del gran giorno
puoi pregare di incontrare il gigante e il mago
Quando è finito il ballo
e non ci sono più parole
il telefono è staccato
quando
il treno è già passato
quando non c’è più riscossa
quando il freddo è nelle ossa
solo alla puoi trovare il gigante e il mago
Se il cane ciuffo non ritorna
vede solo il tuo esemplare
e le caviglie non consegna
e non sai dove chiamare
e sei diventato grande in una volta in una stanza
e sei restato solo con il gigante e il mago
Quando sei un…
e la pazza giacca si è accorciata
e non ti puoi più liberare dai colpi di legno
e di bastone
dai petardi sul groppone
se non c’è più dove andare
e non c’è più a chi ritornare
e la cicala ha già cantato
e l’inverno è già arrivato
non hai porte da bussare
solo cartoni da rifare
ti puoi consolare col gigante e il mago
e le lacrime raccolte dentro agli occhi son restate
e i nostri giorni in mezzo al cielo
fanno ricciolo lontano
e ti guardan nei cartoni
i tuoi anni
e il tuo amore
se no resti ad abbracciare il gigante e il mago
(1 – continua. . . .)
VINICIO CAPOSSELA