Il post “Marosi” è scomparso…appena possibile lo ripubblicherò. (l’ho cancellato pererrore,,,?)
In questi giorni sono fuori casa,ho molta difficoltà a scrivere …Non chiudo, per ora il blog, ma resterà in pausa…!
🙂 k.
Il post “Marosi” è scomparso…appena possibile lo ripubblicherò. (l’ho cancellato pererrore,,,?)
In questi giorni sono fuori casa,ho molta difficoltà a scrivere …Non chiudo, per ora il blog, ma resterà in pausa…!
🙂 k.
N o m a d e
© lab Harambèe – kaapi carla barnabei
Qui & Altrove, Agosto ’07
v a
Aver il viaggio dentro come un ospite che arriva e ripartirà. Un racconto vivente scorre fra arrivo e partenza indistinti,ora. Presente, quando sono qui, resto o viaggio?
E quando partirò, dove sarò rispetto a me adesso, nella partenza e nel ritorno ?
In un frattempo labile, dolce ed arso di solitudine e di compagnia. Assenza e mancanza si trasformano tra loro, forse. Ed io, capovolta. Tornare e ritornare, dove?
Dove è un luogo sempre diverso. Ed uguale, nell’essere qui e altrove. Altrove imperscrutabile se accetto, nel mio sguardo, guardare senza sapere, senza classificare cosa, quanto e perchè…
Libera solitudine, libera compagnia, indivise.
Nomade, sì.
© lab Harambèe – carla kaapi barnabei
Altrove & Qui, Settembre ’07
c a p o v o l t a
C e r c h i o
n o m a d e
C’è una porta ed una finestra del Cielo,
Dentro, c’è posto per una stufa a legna (il comignolo sfiata dalla finestra del Cielo quando è aperta).
Tappeti sopra la terra da calpestare, dopo aver lasciato gli stivali sulla soglia.
Tappeti appoggiati al traliccio ricoperto all’esterno dal feltro spesso. Tappeti e coperte ripiegati sopra mobili bassi trasportati ad ogni tappa.
Quanti colori, segni e simboli si rinnovano ad ogni viaggio.
Intorno al Palo centrale si può fare, ascoltare, cantare, raccontare tutto.
Profumo di stufa accesa e di zuppa (diciamo così)…
Una bambina gioca da sola intrecciando strisce di stoffa rossa, celeste, verde e giallo oro. Un piccolo cane chiaro la guarda.
La nonna è appena uscita ad offrire latte e passi in tondo agli Spiriti, cantando.
Poco lontano, i genitori stanno trafficando con quattro cammelli e tante pecore mohair.
I fratelli scorazzano a cavallo nella steppa, hanno in tasca un messaggio e nella sacca un pacco avvolto in un suzani ricamato destinati ad altri membri del clan in una ger più a sud..
Ora, la bambina ha trovato una vecchia foto di un paesaggio tutto bianco. Ci mette sopra la treccia appena conclusa a disegnar un sentiero.
Il cane guaisce e scondinzola. Lei lo prende in braccio.
Insieme sognano .
E’ solo una foto.
Che nostalgia di casa …!
C e r c h i o
n o m a d e
C’è una porta ed una finestra del Cielo,
Dentro, c’è posto per una stufa a legna (il comignolo sfiata dalla finestra del Cielo quando è aperta).
Tappeti sopra la terra da calpestare, dopo aver lasciato gli stivali sulla soglia.
Tappeti appoggiati al traliccio ricoperto all’esterno dal feltro spesso. Tappeti e coperte ripiegati sopra mobili bassi trasportati ad ogni tappa.
Quanti colori, segni e simboli si rinnovano ad ogni viaggio.
Intorno al Palo centrale si può fare, ascoltare, cantare, raccontare tutto.
Profumo di stufa accesa e di zuppa (diciamo così)…
Una bambina gioca da sola intrecciando strisce di stoffa rossa, celeste, verde e giallo oro. Un piccolo cane chiaro la guarda.
La nonna è appena uscita ad offrire latte e passi in tondo agli Spiriti, cantando.
Poco lontano, i genitori stanno trafficando con quattro cammelli e tante pecore mohair.
I fratelli scorazzano a cavallo nella steppa, hanno in tasca un messaggio e nella sacca un pacco avvolto in un suzani ricamato destinati ad altri membri del clan in una ger più a sud..
Ora, la bambina ha trovato una vecchia foto di un paesaggio tutto bianco. Ci mette sopra la treccia appena conclusa a disegnar un sentiero.
Il cane guaisce e scondinzola. Lei lo prende in braccio.
Insieme sognano .
E’ solo una foto.
Che nostalgia di casa …!
L a m p i
© lab Harambèe – Milano & Altrove
“Vassilissa e la Bambola”
di Michela
( liceo artistico di Brera, classe 2^P – 2000/2001 )
Ci sono momenti indefinibili nl tempo e nello spazio. Come lampi fulminei nel cielo, stupiscono.
(da troppo vicino non si vede bene)
Lampi. Sembrano scomparire improvvisamente. Eppure rimane una scia luminosa nello sguardo, a lungo.
Ed il giorno ha già in sè la notte. La notte volge al giorno, invece.
(ascoltami, fra sole e luna)
(Ti )Ascolto.
Ci sono fiabe che raccontano, nello spazio fra le parole.
Dove (non) c’è scritto niente…
(guarda proprio lì)
Ricorda…!
( 2 – c o n t i n u a )
( click )
“Vassilissa la bella”
L a m p i
© lab Harambèe – Milano & Altrove
“Vassilissa e la Bambola”
di Michela
( liceo artistico di Brera, classe 2^P – 2000/2001 )
Ci sono momenti indefinibili nl tempo e nello spazio. Come lampi fulminei nel cielo, stupiscono.
(da troppo vicino non si vede bene)
Lampi. Sembrano scomparire improvvisamente. Eppure rimane una scia luminosa nello sguardo, a lungo.
Ed il giorno ha già in sè la notte. La notte volge al giorno, invece.
(ascoltami, fra sole e luna)
(Ti )Ascolto.
Ci sono fiabe che raccontano, nello spazio fra le parole.
Dove (non) c’è scritto niente…
(guarda proprio lì)
Ricorda…!
( 2 – c o n t i n u a )
( click )
“Vassilissa la bella”
V a i
e
r e s t i
© lab Harambèe – Nubia & Altrove, Gennaio/ marzo 2006
a C a s a
“E’ tempo di partire,ora. Cosa resterà di me…?”
dicevi ad occhi chiusi, là stesa sotto le lenzuola,nella tua stanza. Era estate, l’ultima per te.
Ora è quasi primavera. Sui rami sottili del piccolo ciliegio nel vaso qui fuori, improvvisamente da ieri, ecco… tanti fiori bianchi a custodire il proprio centro giallo luminoso!
Mi sembra di sentire un alito di vento. Forse un sospiro profumato. Chissà.
“Ad ogni stagione che va, un’altra ritorna.”
Grazie, ancora.
kaapi
<font face=" c l i k
V i c i n o
L o n t a n o
lab Harambèe – Milano & Altrove, Febbraio 2006
v i c i n o
<br
” La meditazione e’ un assurdo poetico: e’ fare qualcosa sapendo che non serve a niente, e gioire di questo. ”
” O conchiglia marina, tu meravigli la mente dei fanciulli ”
( Alceo di Mitilene )
Osho Shanti Saburi
(via montalbino 9/2 Milano)
domenica 12 febbraio 2006
campo di meditazione con musica dal vivo
con Anando e Vimarsh
programma:
ore 10.30 gibberish
12.00 satsang
13.15 pranzo
14.30 heart singin’
16.00 diventa il suono
17.30 kundalini
19.00 white robe
trasmetto … ciò che ho ricevuto.
Grazie!
kaapi
V i c i n o
L o n t a n o
lab Harambèe – Milano & Altrove, Febbraio 2006
v i c i n o
<br
” La meditazione e’ un assurdo poetico: e’ fare qualcosa sapendo che non serve a niente, e gioire di questo. ”
” O conchiglia marina, tu meravigli la mente dei fanciulli ”
( Alceo di Mitilene )
Osho Shanti Saburi
(via montalbino 9/2 Milano)
domenica 12 febbraio 2006
campo di meditazione con musica dal vivo
con Anando e Vimarsh
programma:
ore 10.30 gibberish
12.00 satsang
13.15 pranzo
14.30 heart singin’
16.00 diventa il suono
17.30 kundalini
19.00 white robe
trasmetto … ciò che ho ricevuto.
Grazie!
kaapi
S o t t o S o p r a
lab Harambèe – Milano & Altrove, Autunno-Inverno 2005
t r o v a r t i
"Un’immagine è un’ immagine. E può bastare, a farti da specchio… Il riflesso non sei tu… Cerca!"
Affannosamente cerco, passo davanti ai mucchi di passato accumulato, a confine. Oltre le montagne. Arrivo fino ad un certo punto, mi fermo. E comincio a scavare. Con le mani e con gli occhi. Vado sotto, vado dentro. Non mi basta mai. E cercando così in modo forsennato, m’interro anch’io nella buca, divento parte della galleria stessa, senza saperlo, forse… ad annusare la terra, le viscere nascoste.
Prima, un po’ di chiasso, brulicare di voci intorno a gesti incatenati o a ghirlanda. Sempre più lontani, ma mai completamente; echi richiamo. Poi, silenzio fitto fitto che fa risuonare il respiro. Ehi, Piccola Talpa, non hai distrutto niente, ti sei persa in quello scavare. In quel buio. Fino a quando… "Galleria dove mi porti…?" Sono dall’altra parte. Ancora sopra. Aria e luce. Che fatica riabituare gli occhi.. Fino a quando, luce ed ombra insieme,incontro. Luce del sole, luce di una candela nel buio, ed altre luci…
Poi, dentro e fuori, sopra e sotto, tutt’uno separato forse, ma vivente.
"Non c’è meta. Ma solo il Viaggio. Te ne accorgerai."
Fino a quando giungo al momento presente. E mi basta la sua non-misura. Perchè, si confonde esserci con stare qui a ringraziare o forse, semplicemente sfuma. Vivere il grazie come quel respiro che risuona sia dentro sia fuori, da solo o insieme ad altri, mentre la distinzione me te noi sfuma ancora, ad ogni momento, in un altro modo.