P r o f e z i a 

 

 

 

 

 

Video made out of the  " The voice of Pasolini".
The poetry " Profezia" it is recited from  Toni Servillo.


Alì dagli Occhi Azzurri
uno dei tanti figli di figli,
da Algeri, su navi
a vela e a remi. Saranno
con lui migliaia di uomini
coi corpicini e gli occhi
di poveri cani dei padri
sulle barche varate nei Regni della Fame. Porteranno con sè i bambini,
e il pane e il formaggio, nelle carte gialle del Lunedì di Pasqua.
Porteranno le nonne e gli asini, sulle triremi rubate ai porti coloniali.
Sbarcheranno a Crotone o a Palmi,
a milioni, vestiti di stracci
asiatici, e di camicie americane.
Subito i Calabresi diranno,
come da malandrini a malandrini:
«Ecco i vecchi fratelli,
coi figli e il pane e formaggio!»
Da Crotone o Palmi saliranno
a Napoli, e da lì a Barcellona,
a Salonicco e a Marsiglia,
nelle Città della Malavita.
Anime e angeli, topi e pidocchi,
col germe della Storia Antica
voleranno davanti alle willaye.

Essi sempre umili
Essi sempre deboli
essi sempre timidi
essi sempre infimi
essi sempre colpevoli
essi sempre sudditi
essi sempre piccoli,
essi che non vollero mai sapere, essi che ebbero occhi solo per implorare,
essi che vissero come assassini sotto terra, essi che vissero come banditi
in fondo al mare, essi che vissero come pazzi in mezzo al cielo,
essi che si costruirono
leggi fuori dalla legge,
essi che si adattarono
a un mondo sotto il mondo
essi che credettero
in un Dio servo di Dio,
essi che cantavano
ai massacri dei re,
essi che ballavano
alle guerre borghesi,
essi che pregavano
alle lotte operaie…

… deponendo l’onestà
delle religioni contadine,
dimenticando l’onore
della malavita,
tradendo il candore
dei popoli barbari,
dietro ai loro Alì
dagli Occhi Azzurri – usciranno da sotto la terra per uccidere –
usciranno dal fondo del mare per aggredire – scenderanno
dall’alto del cielo per derubare – e prima di giungere a Parigi
per insegnare la gioia di vivere,
prima di giungere a Londra
per insegnare a essere liberi,
prima di giungere a New York,
per insegnare come si è fratelli
– distruggeranno Roma
e sulle sue rovine
deporranno il germe
della Storia Antica.
Poi col Papa e ogni sacramento
andranno su come zingari
verso nord-ovest
con le bandiere rosse
di Trotzky al vento…

P. S.:
English Translation coming soon !

🙂

W e  l c o m e 

In this period I’m unable to take part in Facebook. I realized that I developed a sort of “dipendenza” (addiction) to it. I’m going back to my blog boscoparlante (talking-forest). I’ll try to post in Italian and English.  If you want, we can meet here.

You can leave commentaries also if you are not logged in Splinder (in this case , please add  your name  at the end of the message).
 

Enjoy in the trasformation!

If you would  like publish here (writing or photos/pictures)  tell me., please  (harambee@libero.it).

I’ll give you the passwordI.

Sorry for all my mistakes in English.
Excuse and correct me please!  

Thanks!

-) kaapi

( 2 5 – c o n t i n u a )

 
 
 


Au – Revoir

Tracce dentro le scarpe, mappe misteriose, da decifrare.
  Sulle suole cresce l’erba, radicata di lacrime e sorrisi.

La commozione concima forme autunnali sontuose di ruggine ed oro.
Io, sto nella casa come sul prato. Come se fossi un fiore, fra tutti gli altri vicini e lontani


Parole lasciano i propri petali al Vento, come aquiloni- farfalla senza filo.

(29  e 1/2 – continua )





"L’offesa alla verità sta all’origine della catastrofe."
Sofocle, Edipo re






Le carceri scoppiano
c l i c k
e
c l i c k








Grazie a:
Galdo  –  Libera utopia
 Egidio Morici –  500firme.it)

per la segnalAzione.








( 1.10 – c o n t i n u a )

C o m p a r t i r

"Desde Chile Gracias por compartir tanta belleza"
Marlene Sandoval
 

Una partenza gioios(a PARTIR)…condivisa (COM) nello spazio-tempo indiviso (passato presente futuro).

La Terra accoglie l’Ombra lunga.
Riconosce rami spogli. Nuda.
e, di già, dei Germogli il Sogno.

( 28 – continua )

P o r  t a (r s i)


©lab harambèe- kc barnabei
Milano  &  Altrove, Febbraio 2007


P o r t a  C u o r e

Niente parole.
Solo una x. di  qua o di là. Invece di qua e di là, uno a uno. La mente diceva due voti allo stesso partito. Ma la mano è andata su due simbol. Due simboli diversi.
Non c’è stato niente da fare. E’ stata una gestualità spontanea, E’ accaduto,  diversamente da come pensavo. Non l’avevo previsto.

Due voti. Un voto alla paura ed un altro alla speranza,  irriducibile sensazione che la paura riduca la visione dell’orizzonte e del cielo. Quindi,  non bisogna cedere  (almeno non del tutto). Tenere i piedi per terra e la testa in cielo (come gli alberi) ?.

 Chissà.   Speriamo che non vincano il qualunquismo e vaneggiamenti fascisti!  Voilà.
Comunque, quest’ultima considerazione mi fa ascoltare se dentro di me ci sia qualche granello di opportunismo,  razzismo, affermazione di sopraffazione (dentro e  fuori). Vorrei fare pulizia (non etnica).

Amore. Sì.
🙂

( 6  6 0 9 – c o n t i n u a )

Cinque Maggio

Sono nata negli anni cinquanta…Ed ancora ascolto ua musica che del passato nel presente m’incanta…
Per incantesimo non intendo qualcosa o qualcuno che incanti, di esterno a me. Intendo un’innominabile presenza che mi collega ad un’assenza. Assenza viva,che  oggi mi ha liberato.

 Nell’ombra sono rinata, nell’accettare poca luce nella mia casa, nella mia grotta. Il segreto è l’accettazione, ma che significa accettare?
Accettare una visione che scopre, starci dentro quanto sveste da tuttio i riferimenti,chi credevo di essere,(me l’avevano detto e l’avevo creduto..).

Ora,  sentire il vento addosso, significa non sapere, finalmente.   Non so dove andrò o dove resterò. In fondo non c’è differenza. Dipende da cosa si intende per luogo, casa, presente. Chi sono, dove sono.

Un suono di un telefonino o un canto  disperso, un miagolio di gatti in amore, un urlo nel codominio assiepatao. Un fulmime  a ciel sereno.
Ed è notte, mattino luminoso, riflesssi sull’acqua rimbalzono  sentiero, lucine che segnano la direzione come lucciole superstiti. 
Oppure è deserto di dune in cambiamento basta un soffio e il deserto interiore sfuma. Diventa spazio solo, come il letto di un fiume senza acqua, se dell’acqua non si perde memoria.

Cinque maggio…  Ero appena nata in un tris di cinque, e mia mamma sorrideva  alle primule mentre cercava un quadrifoglio nell’erba alta.
Grazie, grazie a te, ancora, sempre. Noi inseparate, ora, ci ascoltiamo
A te  dedico questa musica, come se la sentissimo insieme, tu sulla poltrona azzura ed io sul cuscino arancione pr terra, con le pantofole tu  ed io scalza io, stesso sospiro. E qualche lacrima,di  quelle dolci dopo  quelle così aspre della separazione presunta d’altro tempo.

 Alla fine, come all’inizio. Si annullano le distanze, nasce e muore qualcosa che non finisce e cambia, cambia, cambia. Ininterrottamente,continua, ad altro nome, ad altre sponde. Finisce e continua. Grazie, grazie.

Dal nuovo disco di Bobby una canzone -"This dream of you" – mi fa piangere, nel disegno sottile che si vede,si cancella e ritorna come una ragnatela (cambiano i tessitori ma non la mappa da tessere)…L’ho ascoltata, riascoltata ("E’ una beguine ?") e (ti) ho scritto.
 Ciao ;-)

(1 – continua )

Verdegall