"L’offesa alla verità sta all’origine della catastrofe."
Sofocle, Edipo re






Le carceri scoppiano
c l i c k
e
c l i c k








Grazie a:
Galdo  –  Libera utopia
 Egidio Morici –  500firme.it)

per la segnalAzione.








( 1.10 – c o n t i n u a )


2 4    M a y

 

Buon compleanno Bob…!

Non leggerai e probabilmente  detesti i festeggiamenti d’augurii…!
Forze apprezzeresti un mazzolino di Viole, fiori esili e forti, dai petali come ali  di farfalle…

Bobby, grazie… oggi più che mai!
😉



Il post finisce qui, per ora
(con il portatile non ho più la connessione, si è
rotta la chiavetta?)
Lascio solo un segno, anzi un segna.posto…

(24 – continua)


F o r s e

 

A volte, non mi sembra di vivere a Milano.

Sveglia alle sei, spontaneamnete senza sveglia.
Cinguettii alla finestra,ed alla porta finestra, pure… I
Intraviste zampette vicino ai vasi di fiori (la tenda della porta finetra è plissettata ed a ogni lavaggio s’accorcia e si vede in basso la “ringhiera” (balcone condiviso da vari appartamenti,tre, tipico di alcune vecchie casa popolari milanesi).

Sù dal letto. Finestra socchiusa. I cinquettii continuano.
Caffè a cucchiaini, sopra all’acqua nella caffettiera piccola.
Le Violette han tutte il capo reclinato. Le annaffio. Che profumo.
 Faccio una foto?

Dicono. La mente: cosa serve fotografare? 
Il cuore: non nutrire la disillusione di negazione, nè di buonismo. Consapevolezza, poesia e vento…?

Musica di….Indovinato?!
Radio accesa (in cucina).Doppio ascolto.
Parlano sd’immigrazione. Italiani razzisti e fascisti. Non tutti, però (s p e r è m ).
Dicono:”.Non controllare l’altro, non voler cambiarlo affinchè sia simile a noi”.
Dico: Dimentihiamo? leggi q u i  e   q u i  (grazie 20selvaggi).Ricordare non è un’azione di memoria solo storica o mentale, senza cuore e consapevolezza c’è memoria? L’esiliato, il naufrago, abita anche e sempre dentro di noi…).

Giornata di lavoro (qui, a casa).
Scritto al volo. Mancano. foto, citazioni, musica speciale (domani è il compleanno di Bob(by), eh!).

(24 – continua)

R e d u c i
d e c i d u i

Ho sempre sognato la rivoluzione e l’amore…

Anzi, una rivoluzione d’amore

Da quando  più non sogno perchè non so distinguere ormai  lo stare al di quà o al di là del sogno.
(quale realtà mi domando fra tutte quelle im-possibili), mi rivoluziono  continuamente all’amore come una pianta che non si muove, cresce e decrescae, amorosamente vive la sua appartenza, non pretende, non attende sta lì, al vento.

Come è nata muore, continuamente, semplicemente.  Dopo aver visto, in sè,   nascere gemme trasformate  e morire foglie fiori e frutti , caduti, colti, marciti, mangiati.
Trasformazione!. Riconoscente al seme che l’ha generato, l’Albero, sta lì. in sè,  a quanto di  riconoscibile ed ineffabile lo fa vivere e morire, sempre un poco. Fino a quando le radici stanno nella terra, fino al movimento che soffi vial’ultima foglia. Allora .la terra nuda e sola, coglierà di nuovo ogni memoria e rigenererà.

E  se non dovesse succedere… ?  Sostituire a terra la parola  niente, che parola non è, pur essendolo, non ne ha la discriminazione. Pure la terra del resto è una parola e , comunque va oltre la definizione, il visibile.  Scava nella memoria. Tua, mia, nostra e di nessuno. Oltre la memoria, resta nel non dire, senza nominare, scivola,  sconfina.

Una sensazione di resa e di pace.
Rivoluzione.

( continua )

1 0 0    F a r f a l l e

Farfalle e Fiori si distinguono appena.  Ali, foglie e petali
quasi indistinti fra loro, nell’attimo che che precede e segue il volo.


E’ un Paper-cut cinese (Carta ritagliata), miracoloso intaglio a mano,
 per trasparenze di finestre, specchi  e lanterne, a festa.

lab Harambèe – c. k. barnabei
Milano  &  Altrove, Aprile 2006

 

Sui vetri della finestra, invece,
dei ritagli rudimentali in carta di riso,
fatti da me nell’ottobre 1994
.  

Quando fuori è buio dalla luce della casa,
anche quella di un solo lumino,
filtrando  sul muro della casa di fronte,

un piccolo teatro d’ombre…

Però, sarebbe ora di cambiarli
questi ritagli…  Per un’altra scena!


 


Post in progress… A dopo.

( c o n t i n u a )


Sto cercando di sistemare, a rate, circa 20 scatoloni di libri in tre soli armadi libreria (con le ante a  vetro) già quasi pieni. Che impresa è.

Ma come, prima del trasloco ci stavano e adesso neanche per sogno…? Mi sa che nel frattempo siano  aumentati parecchio.

E’ un affannoso spostare ad uno ad uno i libri per cercare di farli stare assieme, ad incastro, affinchè nessuno resti escluso, da un altro libro o da me, alla vita ad un nuovo incontro.

Bhe, ad un certo punto mi è caduto un libto  sottile fra le braccia. E’ atterrato, diciamo, in un abbraccio.

E’ questo qui… Lo avevo dimenticato ?

 

www.liberonweb.com/asp/libro.asp

“Quando si vive così allucinati da coincidenze, da ispirazioni repentine, condotti come per mano a divinazioni trasognate, arriva il momento quando basta osare, darsi appena una spinta, e si entra nella più totale, sontuosa follia, ci si allucina, finché, ecco, compare Lei, la donna di sogno, l’angelicità”

(Elemire Zolla)

Un dono!

Post in progress.  In attesa di rientrare.

🙂

(continua…)

 

B e f a n o i d e

dal vestito un pezzo tagliato via

diventa vela e naviga,

ora il vento è tornato …

 

“In attesa del carbone Nerodolce, quello che

annerisce un po’ i denti… Come una volta.” 

cinque gennaio duemilanove

 

 

lab Harambèe – k. c.  barnabei, Paris & Altrove, Dicembre 2008

Museeè du quai Banlyb a g l i  O r e

 

 

 

“Dolcenera” –  Fabrizio de Andrè

click

( 4 – c o n t i n u a )

 

C o  n
  e
s e n z a


©lab Harambàe – Kaapi Carla Barnabei
La Salle, al Mulinetto, Dicembre 2008

(senza parole o quasi… per ora)

©lab Harambàe – Kaapi Carla barnabei
La Salle, al Mulinetto, Dicembre 2008

s e n z a   N e v e

( continua – 1)


S e n z a  C a p o

n è  C o d a

© Anne Julie Aubry

s o u v e n i r s

Aju sta viaggiando, da tanto tempo. Non sa neppure lei da quanto.

Senza accorgersene, lungo il cammino non può mai chiudere gli occhI, senza chiuderli mai, nè di giorno nè di notte. La sua vita ha ls veglia ed il Sonno indistinti tra loro. Lei vive ad occhi sempre aperti o quasi,al massimo gli occhi,da soli si socchiudono, ma solo un pochino.

Il giorno della partenza, la Nonna Blu le aveva detto: “Aju, stai attenta a quello che guardi. Ci sono immagini che ti seguono e non ti lasciano più, anche se glielo chiedi gentilmente.

Ora, durante il viaggio, Aju si sta chiedend. “Ma davvero non posso chiudere gli occhgi? E, se perdo qualche immagine o se qualcun’altra si insinua ed io non me ne accorgo?”
Questa domanda non potrebbe farla che a se stessa. Cominciando a provare ad aspettare una risposta.


Se tu pensi ad un paesaggio nel quale cielo, prato, bosco, spiaggia, deserto, città sono tutti insieme in una mosaico vivente di piccoli frammenti nel quale nessuno esclude l’altro, allora puoi intuire cosa sta guardando lei. Potrai  immaginare tra l’altro come il paesaggio, a sua volta, la guardi. Sì, lei si è già accorta di questo scambio!

Guarda che ti riguarda, poco fa dal Paesaggio è apparsa la Nonna Rossa, fiammeggiante ma anche un po’ ombrosa. Eccola qui, con voce ferma esclama: “Oh, cara! Lo senti come ti sta guardando il paesaggio? Va bene. Accoglie le tue tracce di passi e di sguardi, si lascia segnare. E tu?”

Bhe,a questa domanda Aju  risponde con un suono di stupore, soltanto.  Anche adesso continua a sentirne e non risponde.

Intanto però vede. Una foglia  assomiglia ad una goccia di pioggia e s’allunga. Un’altra si accortoccia in forma di nido. E, subito dopo la prima foglio si noltiplica,  divents uns coppia di ali e poi un’altra ed un’altra ancora. Vola via.

O almeno sembra, perchè Aju non ne è proprio sicura. Lei, quelle ali, se le sente addosso. La terra diventa cielo, il cielo diventa strada.

Chopstix Waits

E’ finita la storia?

A  volte mi sento inseguita dalle immaginI. Certe volte le incontro, altre volte mi trovano loro. Ci sono immagine invadenti, sono quelle rapite per comunicare un messaggio, in cerca di consenso, queste ci danno la caccia.

Ci sono le immagine perdute, dimenticate  vagano per aria o dappertutto. Tra loro ci sono quelle che cercano una destinazione, una qualsiasi od una precisa da cercare con cura. Ce ne sono delle altre che cercando destinazione  ad una certo momento smettono di cercarla. Ed arrivano nel Non-luogo delle visioni.

Questo non luogo, vegliato e sognato, in Sonno & in Veglia, è un bel paese sconfinato nel vedere e non vedere. Di sogno, di vuoto, d’impronte e di una moltitudine  di segni in-visibili. Basta un trattino, un punto o una virgola, e la frase di una immagine parlante può cambiare, basta un punto esclamativo a  trasformarla. In un via vai di domande e di risposte indistinte quel paese cambia. Diventa sempre più sconfinato, spostandosi qua è la.

Di una visione, comunque rimane sempre un lampo. Un piccolo lampo o una saetta che segna lo sguardo all’infinito. Smetti di credere a quello che vedi e se ti perdi, quel trattino (in-visibile) si fa strada o filo per farti continuare il viaggio.

Bhe, incontri segni sognati, visioni parlanti, apparizioni d’acquarello che si posano come brina sui fiori e svaniscono. Il fiore può sparire insieme, sta a te  ricordare, o diventare segno…Un puntino, una virgola, niente…

(dedicato ai “miei” studenti)

🙂

( 3 4 – c  o n t i n u a )