Fulmini e Saette


“Uno scarabocchio. S’ingrandisce, come una matassa di filo si dipana.



Ecco un Drago. Cercho gli occhi.
Intanto, immediatamente dalle fauci il Fuoco.


Fulmine nelle tenebre. Saetta  lama luminosa.

Segnato sentiero, sottile linea nel buio.”



(non sono storie e lo sono).

Dalla sua bocca fin qui. Come se non ci fosse più nessuna distanza. Nè tempo, fra dentro e fuori.  Telegiornali ( click 1 –  click 2 )  e quotidiani  ( click 1  ckick 2 ) raccontano, o denunciano, che siamo in un regime. Sarebbe ora di non far (quasi) finta di niente ?!
Sì, certo.  Che non si veda il modo non vuol dire non sia possibile inventarlo.

Lo stesso anche dentro di me. Per altre ragioni, d’accordo.
 E’ ora di non fare più finta di fare e non fare (che si può far finta senza saperlo, quando si è inconsapevoli  presi dalla rappresentazione di sè, più o meno).
Che il modo sia difficile non vuol dire che sia impossibile cercarlo.

 drago porta Pace,  attraverso un Lampo, Fulmini e Saette. Una Pace  che  . . . . . . . . .  (parola a scelta, o qualcos’altro).

( 9 9 – co n t i n u a )

P o r  t a (r s i)


©lab harambèe- kc barnabei
Milano  &  Altrove, Febbraio 2007


P o r t a  C u o r e

Niente parole.
Solo una x. di  qua o di là. Invece di qua e di là, uno a uno. La mente diceva due voti allo stesso partito. Ma la mano è andata su due simbol. Due simboli diversi.
Non c’è stato niente da fare. E’ stata una gestualità spontanea, E’ accaduto,  diversamente da come pensavo. Non l’avevo previsto.

Due voti. Un voto alla paura ed un altro alla speranza,  irriducibile sensazione che la paura riduca la visione dell’orizzonte e del cielo. Quindi,  non bisogna cedere  (almeno non del tutto). Tenere i piedi per terra e la testa in cielo (come gli alberi) ?.

 Chissà.   Speriamo che non vincano il qualunquismo e vaneggiamenti fascisti!  Voilà.
Comunque, quest’ultima considerazione mi fa ascoltare se dentro di me ci sia qualche granello di opportunismo,  razzismo, affermazione di sopraffazione (dentro e  fuori). Vorrei fare pulizia (non etnica).

Amore. Sì.
🙂

( 6  6 0 9 – c o n t i n u a )


2 4    M a y

 

Buon compleanno Bob…!

Non leggerai e probabilmente  detesti i festeggiamenti d’augurii…!
Forze apprezzeresti un mazzolino di Viole, fiori esili e forti, dai petali come ali  di farfalle…

Bobby, grazie… oggi più che mai!
😉



Il post finisce qui, per ora
(con il portatile non ho più la connessione, si è
rotta la chiavetta?)
Lascio solo un segno, anzi un segna.posto…

(24 – continua)


F o r s e

 

A volte, non mi sembra di vivere a Milano.

Sveglia alle sei, spontaneamnete senza sveglia.
Cinguettii alla finestra,ed alla porta finestra, pure… I
Intraviste zampette vicino ai vasi di fiori (la tenda della porta finetra è plissettata ed a ogni lavaggio s’accorcia e si vede in basso la “ringhiera” (balcone condiviso da vari appartamenti,tre, tipico di alcune vecchie casa popolari milanesi).

Sù dal letto. Finestra socchiusa. I cinquettii continuano.
Caffè a cucchiaini, sopra all’acqua nella caffettiera piccola.
Le Violette han tutte il capo reclinato. Le annaffio. Che profumo.
 Faccio una foto?

Dicono. La mente: cosa serve fotografare? 
Il cuore: non nutrire la disillusione di negazione, nè di buonismo. Consapevolezza, poesia e vento…?

Musica di….Indovinato?!
Radio accesa (in cucina).Doppio ascolto.
Parlano sd’immigrazione. Italiani razzisti e fascisti. Non tutti, però (s p e r è m ).
Dicono:”.Non controllare l’altro, non voler cambiarlo affinchè sia simile a noi”.
Dico: Dimentihiamo? leggi q u i  e   q u i  (grazie 20selvaggi).Ricordare non è un’azione di memoria solo storica o mentale, senza cuore e consapevolezza c’è memoria? L’esiliato, il naufrago, abita anche e sempre dentro di noi…).

Giornata di lavoro (qui, a casa).
Scritto al volo. Mancano. foto, citazioni, musica speciale (domani è il compleanno di Bob(by), eh!).

(24 – continua)

A n z i

R e d u c i
d e c i d u i

Ho sempre sognato la rivoluzione e l’amore…

Anzi, una rivoluzione d’amore

Da quando  più non sogno perchè non so distinguere ormai  lo stare al di quà o al di là del sogno.
(quale realtà mi domando fra tutte quelle im-possibili), mi rivoluziono  continuamente all’amore come una pianta che non si muove, cresce e decrescae, amorosamente vive la sua appartenza, non pretende, non attende sta lì, al vento.

Come è nata muore, continuamente, semplicemente.  Dopo aver visto, in sè,   nascere gemme trasformate  e morire foglie fiori e frutti , caduti, colti, marciti, mangiati.
Trasformazione!. Riconoscente al seme che l’ha generato, l’Albero, sta lì. in sè,  a quanto di  riconoscibile ed ineffabile lo fa vivere e morire, sempre un poco. Fino a quando le radici stanno nella terra, fino al movimento che soffi vial’ultima foglia. Allora .la terra nuda e sola, coglierà di nuovo ogni memoria e rigenererà.

E  se non dovesse succedere… ?  Sostituire a terra la parola  niente, che parola non è, pur essendolo, non ne ha la discriminazione. Pure la terra del resto è una parola e , comunque va oltre la definizione, il visibile.  Scava nella memoria. Tua, mia, nostra e di nessuno. Oltre la memoria, resta nel non dire, senza nominare, scivola,  sconfina.

Una sensazione di resa e di pace.
Rivoluzione.

( continua )

O g g i

 

*
Son sveglia dalle sei. Mi sono alzata meezz’ora dopo.
Poi, caffe, musica,.
Ho incomiciato il travaso, in ritrado rispetto al previsto in aprile. con aiuto a rimuovere un piccolo Ciliegio  che non ce l’ha fatta a superare l’inverno… Lo conserverò  senza vaso, vediamo cosa diventerà.
Interruzione dell’operazione-trapianto per bere un secondo caffè in compagnia. Continuo, da sola: c’è un piccolo Ulivo in attesa,  me lo hanno regalato per il mio compleanno. Speriamo non soffra troppo, oltre che per il trapianto piuttosto tardivo, avrà un bel vaso grande ma non tanto Sole…

Due necessità più o meno  impellenti:
scrivere una mail ed imparare a suonare la fisarmonica…
La mail è da scrivere assolutamente entro stasera…
E poi, chi mi consiglia per la fisarmonica? Fisarmonica a tasti a pianoforte oppure organetto diatonico? Non ci capisco niente…  Tenete conto sono imbranata, un poco dislessica, e non conosco la musica (però sono piuttosto paziente, testarda ed appassionata). Tutto  da imparare…

Ne avrò il tempo,  mi farà bene seguire  una disciplina mentre mi commuovo alle lacrime.
Sì, mi commuovo tanto, per la precisione la fisa mi fa piangere ad effetto immediato, mi accade  sempre sin da bembina ed è forse per questo che  prima svegliandomi ho sentito che è ora di incontrarla, e di “farmi suonare”… Adesso scappo dall’Olivo

Aspetto risposta …Grazie! 😉

P.S.:
1) Oltre alla fisarmonica o all’oganetto dovrò procurarmi un sacco di fazzoletti!

2)  in “this dream of You, unica canzone di 2Together trough life” scritta solo da Bobby,la fisrmonica di Hildago ha la responsabilitù di quello che mi sta accadendo… :-))Che gioia!

* Corrado Confalonieri
Fisarmonicista Avolese, ha collaborato e collabora ormai da anni  con numerosi gruppi e artisti di Siracusa e provincia:  Gruppo folk del Val di Noto,Canterini di Ortigia, Sciroccu, Cantu anticu, Avola Folk, Folkabola.
Q u i

**Ho trovato le immagini in rete, appena possibile cercher e pubblicherò i rifereimenti, spero di trovarli.

*Inoria Bandestrumentista di organetto diatonico e cantante solista, unica nel suo genere, figlia del grande fisarmonicista folk Francesco Bande.
Ha seguito fin dall’età di quattro anni le orme artistiche del padre.
Appartiene ad una famiglia che vanta quattro generazioni di organettisti. Può considerarsi completa, anche la sua maturazione artistica, suona l’organetto diatonico e canta con un timbro di voce molto personale dai toni acutissimi, il suo canto del “genere urlato”, che eseguiva anche il padre è ispirato ai suoni della natura e serve da incitamento alla danza.
Q u i

Ho trovato una scuola, a Roma però, ma cercherò ancora.
Infine. . . Riccardo Tesi & Joxan Goikoetxea ospiti dei Uaragniaun 2007

 



(continua)

1 0 0    F a r f a l l e

Farfalle e Fiori si distinguono appena.  Ali, foglie e petali
quasi indistinti fra loro, nell’attimo che che precede e segue il volo.


E’ un Paper-cut cinese (Carta ritagliata), miracoloso intaglio a mano,
 per trasparenze di finestre, specchi  e lanterne, a festa.

lab Harambèe – c. k. barnabei
Milano  &  Altrove, Aprile 2006

 

Sui vetri della finestra, invece,
dei ritagli rudimentali in carta di riso,
fatti da me nell’ottobre 1994
.  

Quando fuori è buio dalla luce della casa,
anche quella di un solo lumino,
filtrando  sul muro della casa di fronte,

un piccolo teatro d’ombre…

Però, sarebbe ora di cambiarli
questi ritagli…  Per un’altra scena!


 


Post in progress… A dopo.

( c o n t i n u a )



M u r i    e   P o n t i

1.
 
Ho praticato le immagini, all’interno/esterno, per tutta la ia vita. Al lavoro e non. Di giorno e di notte le ho incontrate, le ho accolte, disegnate, mi son fatta da loro attraversare. Ho persino sfiorato l’invasione e non so se sono io ad essere stata occupata (invasa?) dalle immagini o viceversa.


2.

Un po’ di riposo, alle immagini, che si sciolgano, si trasformino, altrove. Un po’ di riposo da/a me …
Attraverso il ghiaccio dello specchio, appannato, ciò che s’intravede non si spiega. Si svelerà ?



3.

Ho sempre preferito lo spazio alle cose. Ma non lo sapevo. Ho accumulato ed ora cerco di disperdere. Mi lascio portare via. E’ il vento?
Resto, qui o  non so dove. Sento  tutte le voci che mi hanno toccato, dentro. E non trattengo più, scoprendo che in questo modo non si è più soli. C’è il vento, e che vento.  Anche quando fuori tutto sembra calmo, che ci sia aria di tempesta ?

Eppure, un sospiro,sfiora come una carezza le foglie appena nate, verdissime di giallo e blu.  Improvvisamente gli alberi  si sono vestiti  di leggerezza.  Grazie.  🙂


!. 2.  3. 
Muri e Ponti

 
© lab Harambèe/Kaapi Carla Barnabei, Venezia  & Altrove
 Gennaio 2006 /  Marzo 2009


( c o n t i n u a )